di Tommaso LabateL’amicizia con Licia Ronzulli e il seggio in Parlamento conquistato nel 2018. Taciturna e imperscrutabile, è diventata la première dame del partito dopo l’ufficializzazione della storia nel 2020. Il leader di Forza Italia: «Mi ha dato tanto amore»
Dicono che, com’è giusto che sia, tenga moltissimo all’esatta pronuncia del suo cognome. Che è Fascìna, con l’accento sulla penultima; e non Fàscina, sulla terzultima.
E che sia molto attenta ai «segni» e a come interpretarli. Il gol all’ultimo secondo che il 19 marzo del 2022 ha regalato al Monza il primo posto solitario in campionato, arrivato mentre la festa del «quasi matrimonio» era in pieno svolgimento, è senz’altro un ottimo «segno» e sembra la perfetta chiusura di un cerchio.
Lei, una squadra di calcio di proprietà di Silvio Berlusconi e guidata da Adriano Galliani, la vittoria, la festa: sono alcuni degli elementi della storia di una trentenne classe 1990, nativa calabrese di Melito Porto Salvo ma cresciuta vicino Napoli (a Portici, stesso paese di Noemi Letizia), entrata nel cuore del Cavaliere proprio grazie all’esatta e irripetibile combinazione degli stessi.
Grazie al calcio, sette anni fa, conosce Berlusconi. Fresca di laurea in Lettere, Fascina lavora all’ufficio stampa del Milan, ha un profilo su Instagram che battezza mescolando le iniziali e il suo numero preferito come fa Cristiano Ronaldo (@mf9milan), si fa notare dall’amministratore Adriano Galliani, fa amicizia con Licia Ronzulli, da poco rientrata a Milano dopo l’esperienza al Parlamento europeo, e inizia a frequentare Villa San Martino.
Alle elezioni del 2018, Fascina viene candidata alle politiche nella postazione blindata che sembrava destinata a Nunzia De Girolamo ed eletta a Montecitorio.
Imperscrutabile, taciturna, amicizie nel gruppo parlamentare forzista praticamente nessuna: tolti i frequentatori abituali della cerchia ristretta del Cavaliere – e quindi Ronzulli e Ghedini – pranza in buvette giusto con Matteo Perego, amico di Luigi Berlusconi, che aveva conosciuto ad Arcore.
La sua fama cresce a dismisura quando nell’ambiente di Forza Italia si viene a sapere che la storia tra Berlusconi e Francesca Pascale è ormai finita, anche se non c’è l’ufficialità.
Da quel momento in poi, come per incanto, gli articoli che Fascina firma sul Giornale e le rare dichiarazioni mandate alle agenzie di stampa diventano la linea di demarcazione tra «quello che pensa Silvio Berlusconi» e quello che in realtà non pensa, tra quello che il Cavaliere vuole e quello che non vuole. Non su tutto ma su molto — e in quel molto ci sono spesso dispute che riguardano non tanto la linea politica bensì il destino delle persone singole — le parole della giovane deputata diventano una specie di Cassazione.
Esempi? Andrea Ruggieri, deputato ed ex responsabile comunicazione tv di Forza Italia, chiede dalle colonne del Foglio una spinta al rinnovamento del partito (giugno 2018)? «Posizioni legittime ma, a mio avviso, errate e fuorvianti», risponde lei dalle colonne del Giornale. Mara Carfagna (agosto 2019) alza le barricate per un cambio di passo dopo la sconfitta delle Europee? «L’onorevole Carfagna (…) ha abbandonato la riunione del tavolo dopo pochi minuti rilasciando alla stampa, in un giorno così difficile per il nostro movimento, dichiarazioni molto negative (…) su Forza Italia», ipsa dixit. Il tutto, spesso, condito da avventurose riletture dialettiche come quella del cambio della guardia tra Berlusconi e Monti del 2011, che la Fascina riscrive evocando — testualmente — «quello che il filosofo tedesco Habermas definì “a quiet coup d’etat”».
Se la celebrazione delle quasi nozze con Berlusconi arriva nel bel mezzo di una guerra, la veste ufficiale all’unione era arrivata con l’inizio della pandemia.
Il 5 marzo 2020 – nelle ore successive al primo provvedimento di chiusura delle scuole per l’emergenza Coronavirus e subito dopo il primo, drammatico, discorso agli italiani del presidente del Consiglio Giuseppe Conte – una nota ufficiale di Forza Italia derubrica a «rapporto di affetto e profonda amicizia» l’amore, ormai finito da tempo, tra il Cavaliere e la Pascale. In venti righe, stavolta all’indirizzo di tutti e non solo per uso interno, Fascina si trasforma nella première dame del partito. C’era già lei, però, a marzo 2018, nel giorno del sorpasso di Salvini alle elezioni; sempre lei, due mesi dopo, quando arriva la sentenza del Tribunale di Sorveglianza di Milano che «riabilita» l’ex premier cinque anni dopo la condanna per frode fiscale; ancora lei nella campagna elettorale di Berlusconi alle Europee.
A cementare il sodalizio sentimentale avrebbe contribuito soprattutto quello che è successo dopo.
La prima operazione al San Raffaele, la riabilitazione e poi il Covid-19, un nuovo ricovero, una nuova riabilitazione fino al sogno infranto della candidatura al Quirinale. «Mi ha dato tanto amore», dice oggi Berlusconi.
«Come sempre, il nostro presidente dimostra di essere un gigante immerso
in un teatro di personalità insignificanti, irrilevanti e passeggere!», aveva scritto lei nella chat ufficiale dei deputati di Forza Italia dopo l’annuncio del ritiro della candidatura berlusconiana per il Colle. E il bello è che fino a quel momento, prima che intervenisse lei, tra i forzisti qualcuno aveva addirittura pensato – e magari anche sperato – che quello del Cavaliere fosse l’ultimo bluff di una partita ancora aperta. Poi, dopo il suo sigillo, non più.
20 marzo 2022 (modifica il 20 marzo 2022 | 16:12)
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, 2022-03-20 15:42:00, L’amicizia con Licia Ronzulli e il seggio in Parlamento conquistato nel 2018. Taciturna e imperscrutabile, è diventata la première dame del partito dopo l’ufficializzazione della storia nel 2020. Il leader di Forza Italia: «Mi ha dato tanto amore», Tommaso Labate
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