di Fulvio BufiIl sindaco di Benevento ricorda l’ex premier e segretario della Dc che nel ‘76 gli offrì di diventare parlamentare: «C’era chi non ci perdonava di venire dalla provincia, e per di più del Sud. Lo criticavano per la dizione ma è stato uno dei più grandi uomini politici della nostra storia recente» L’ex presidente del Consiglio e segretario della Dc, Ciriaco De Mita, è morto a 94 anni questa mattina alle 7 nella casa di cura Villa dei Pini di Avellino. «Oggi mi piace tornare con il pensiero a quella lettera che gli scrissi da giovanissimo, quando ancora non ero nella Dc e insieme a un gruppo di amici ragionavamo sull’impegno politico dei cattolici. Lo invitammo al cenacolo che avevamo organizzato, e lui venne. Erano gli anni Settanta, e gli dissi che non sarei diventato parte di quella Dc. Invece poi, anche grazie a quegli incontri con lui, quel nostro gruppo di giovani precipitò all’interno del partito». Clemente Mastella, oggi sindaco di Benevento, fu uno degli uomini più vicini a Ciriaco De Mita. «Il confronto con lui ha accompagnato il mio percorso di crescita politica. Lo chiamavo da un telefono pubblico che stava in una panetteria del mio paese e discutevamo per ore. Poi mi volle vicesegretario regionale della Dc e a nel 1976 mi offrì l’opportunità di diventare parlamentare. Dimostrai di aver meritato la sua fiducia raccogliendo a Benevento molti più voti di quanti lui stesso si aspettasse». Quello stesso anno Mastella sposò Sandrina Leonardo e a fare da testimone di nozze fu il suo amico e maestro. Il loro rapporto era ormai solidissimo, e a consacrarlo in maniera definitiva fu la nomina dell’ancora giovane Clemente a portavoce di Palazzo Chigi quando De Mita divenne presidente del Consiglio. «Fino a quel momento il ruolo del portavoce non era esistito, lo inventammo noi. E ricordo le riunioni con lui e Misasi. Io portavo il linguaggio giovane, loro la visione alta della politica. Fu un periodo importante e innovativo». Di grandi successi ma anche di critiche. «C’era una parte del Paese e della politica che era come se non ci perdonasse di venire dalla provincia, e per di più del Sud. Un atteggiamento snob che arrivò fino a critiche inaccettabili. Anziché riflettere sul messaggio politico di De Mita, lo si criticava per la dizione. C’era chi dava più peso a come diceva le cose, piuttosto che a quello che diceva. Fino a coniare quell’espressione, l’intellettuale della Magna Grecia. Bah. In realtà De Mita è stato uno dei più grandi uomini politici della nostra storia recente». 26 maggio 2022 (modifica il 26 maggio 2022 | 10:43) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-05-26 11:21:00, Il sindaco di Benevento ricorda l’ex premier e segretario della Dc che nel ‘76 gli offrì di diventare parlamentare: «C’era chi non ci perdonava di venire dalla provincia, e per di più del Sud. Lo criticavano per la dizione ma è stato uno dei più grandi uomini politici della nostra storia recente», Fulvio Bufi