Mastella lancia Noi di Centro: «Al Sud siamo già forti»

Mastella lancia Noi di Centro: «Al Sud siamo già forti»

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politica Mezzogiorno, 4 giugno 2022 – 11:12 La convention a Città della Scienza, c’è anche un ricordo di De Mita. Sandra Lonardo: «Se siamo aperti a Forza Italia? Dialoghiamo con chiunque riconosca valore della nostra proposta» di Anna Paola Merone Il ritorno del Centro passa anche attraverso il grande ritorno delle «truppe cammellate». Torpedoni stipati di simpatizzanti e attivisti stanno bloccando Bagnoli: partecipanti al meeting di Clemente Mastella, in giacca e cravatta, si mescolano ai molti bagnanti che di qui a poco affolleranno i lidi della zona flegrea. Traffico il tilt e temperature già altissime. Noi di Centro viene presentato nella sala Newton di Città della Scienza, mentre famiglie con bambini sciamano verso il Planetario. La giornataLa colonna sonora della mattinata? Centro di gravità Permanente, cos’altro? La canzone di Franco Battiato viene rimandata in loop dagli altoparlanti. Sandra Lonardo arriva alle 10.30, precede il marito Clemente di appena quattro minuti. «È un momento storico particolare, le aziende hanno problemi, c’è una crisi imperante e siamo qui per parlare di buona politica – dice – e di un’area di centro che può intercettare l’astensionismo. Quelli che sono fuggiti dal voto perché non si riconoscono più in niente. Dalla casa dei moderati vanno banditi egoismi e supponenza. Se siamo aperti a Forza Italia? Siamo aperti a chiunque voglia riconoscere il valore della nostra proposta». «No con la Lega»Più diretto Clemente Mastella: «Occorre coraggio e si deve fare meno tattica. Con la Margherita 4.0, il nostro centro, siamo già forti al Sud e siamo pronti a rompere le uova nel paniere. Ma ovviamente siamo interessanti anche alla frittata. Al momento siamo, politicamente, al peggio del peggio. È uno schifo: non so se le cose andranno meglio, o diversamente, ma saremo oltre questo schifo. Spero che la tornata del 21 giugno non sia legata al disfattismo politico». Poi ripetute a toccate a Salvini,«che dovrebbe fermarsi a pensare senza correre e rendersi protagonista di idiozie politiche, giocando a mosca cieca nella politica estera andando a trattare con l’invasore Putin senza considerare l’inopportunità politica del suo gesto» . Dunque Salvini non è un possibile partner del Centro. « la vedo dura – ammette Mastella – abbiamo modi opposti di ragionare». Poi un appello per il Sud e delle sue potenzialità: «Al momento i ministeri del turismo e dell’agricoltura ministeri, retti da due leghisti, hanno le risorse più esigue eppure questi sono i punti di forza del Mezzogiorno». Quando Clemente Mastella sale sul palco ricorda Ciriaco De Mita. Applausi e standing ovation. Poi via al dibattito con Marco Demarco e Massimo Adinolfi. Il feeling con Italia VivaUn possibile alleato, il più interessante fra tutti, è Matteo Renzi. Lo dice Clemente Mastella e lo ripete Sandra Lonardo dal palco. Superando gli indugi e decidendo di dare nome e volto ad un possibile alleato. Poi un riferimento ai referendum. Lonardo li definisce incomprensibili, annuncia che voterà sì a tutti e ricorda il suo lungo periodo di carcerazione preventiva. Il sondaggioEd ecco i numeri: il 18 per cento degli italiani si identifica con il centro. Parola del sondaggista Antonio Noto, chiamato a definire i possibili destini del partito di Mastella. Una potenzialità elevata dunque, anche fra i giovani che per il 13 per cento sono orientati al centro pur non avendo avuto contatti nella propria vita con una dimensione politica del genere. I punti di debolezza? La considerazione del progetto come presidio nostalgico e non come una vera iniziativa politica. Sullo sfondo il 45 per cento degli italiani disinteressato alla politica, un numero impressionante che evita anche di informarsi attraverso giornali e talk show. Jannotti Pecci: «Più infrastrutture»Sul palco Costanzo Jannotti Pecci, leader degli industriali napoletani, ricorda l’amicizia di lungo corso che lo lega a Mastella e sottolinea come la crisi sia determinata dalla mancanza di confronto con i corpi intermedi. Il mondo dell’impresa e i lavoratori vanno coinvolti in un partenariato vero. Le scelte vanno adottate con la più ampia convergenza di tutti. «Il Pnrr dovrebbe colmare il gap fra Sud e Nord. Ma i problemi riguardano le infrastrutture, solo per fare un esempio – dice-. Dobbiamo focalizzare i problemi per aumentare il Pil e intervenire con lucidità. Altrimenti alle future generazioni lasceremo solo debiti. Per questo occorre concordare le scelte». La newsletter del Corriere del MezzogiornoSe vuoi restare aggiornato sulle notizie della Campania iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui. 4 giugno 2022 | 11:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-06-04 09:12:00, La convention a Città della Scienza. Sandra Lonardo: «Se siamo aperti a Forza Italia? Dialoghiamo con chiunque riconosca valore della nostra proposta»,

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