di Cesare ZapperiIl presidente della Repubblica: Mai pi ad un mondo dominato dalla violenza, dal razzismo, dalle sopraffazione. Mai pi una societ che discrimina Un impegno oggi ci unisce e ci interpella. Mai pi a un mondo dominato dalla violenza, dalla sopraffazione, dal razzismo, dal culto della personalit, dalle aggressioni, dalla guerra. Mai pi a uno Stato che calpesta libert e diritti. Mai pi a una societ che discrimina, divide, isola e perseguita. Mai pi a una cultura o a una ideologia che inneggia alla superiorit razziale, all’intolleranza, al fanatismo. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha chiuso la cerimonia per il Giorno della Memoria con un suo messaggio commosso. Ogni anno, il Giorno della Memoria, istituito con legge nel 2000, ci sollecita a ricordare, a testimoniare e a meditare sui tragici avvenimenti che attraversarono e colpirono l’Europa nella prima met del secolo scorso, il Novecento; definito, da alcuni storici, non senza ragione, come il secolo degli Stermini. Lo facciamo, sempre, con l’animo colmo di angoscia e di riprovazione. Gli anni che sono passati da quegli eventi luttuosi, infatti, non attenuano il senso di sconforto, di vuoto esistenziale, di pena sconfinata per le vittime innocenti che si prova di fronte alla mostruosit del sistema di sterminio di massa – degli ebrei e di altri gruppi considerati indegni di vivere – pianificato e organizzato dal nazismo hitleriano e dai suoi complici in Europa. Il Capo dello Stato si addentrato nel dramma di quella pagina buia della storia: Il sistema di Auschwitz e dei campi a esso collegati fu l’estrema, ma diretta e ineluttabile, conseguenza di pulsioni antistoriche e antiscientifiche, istinti brutali, pregiudizi, dottrine perniciose e gretti interessi, e persino conformismi di moda. Tossine letali – razzismo, nazionalismo aggressivo, autoritarismo, culto del capo, divinizzazione dello Stato – che circolarono, fin dai primi anni del secolo scorso, dalle universit ai salotti, persino tra artisti e docenti , avvelenando i popoli, offuscando le menti, rendendo aridi cuori e sentimenti. fondamentale — ha proseguito il presidente Mattarella — mettere in luce come la persecuzione razziale poggiasse su un complesso sistema di leggi e provvedimenti, concepiti da giuristi compiacenti, in spregio alla concezione del diritto, che nasce – come sappiamo – dalla necessit di proteggere la persona dall’arbitrio del potere e dalla prevaricazione della forza. La Shoah, infatti, ossia la messa in pratica di una volont di cancellare dalla faccia della terra persone e gruppi ritenuti inferiori, stato un lento e inesorabile processo, una lunga catena con molti anelli e altrettante responsabilit. La scelta nazista, con le famigerate leggi di Norimberga, e quella fascista – che la segu omologandovisi – di creare una gerarchia umana fondata sul mito della razza e del sangue forn i presupposti per la persecuzione e il successivo sterminio. Il regime fascista, nel 1938, con le leggi razziali ag crudelmente contro una parte del nostro popolo – ha sottolineato il Capo dello Stato — . di grande significato che la Costituzione volle sancire, all’articolo 3, la pari dignit ed eguaglianza di tutti i cittadini, anche con l’espressione senza distinzione di razza. Taluno ha opinato che possa apparire una involontaria concessione terminologica a tesi implicitamente razziste. I Costituenti ritennero, al contrario, che manifestasse, in modo inequivocabile, la distanza che separava la nuova Italia da quella razzista. Per ribadire mai pi. Nel nord e nel centro Italia, dopo i drammatici fatti seguiti all’8 settembre del 1943, le milizie fasciste parteciparono alla caccia e alla cattura degli ebrei, che furono consegnati alle SS tedesche. Ci furono tanti italiani, i giusti, che rischiando e a volte perdendo la propria vita, decisero di resistere alla barbarie nazista, nascondendo o aiutando gli ebrei a scappare. Rendendo oggi onore a questi italiani, non possiamo sottacere anche l’esistenza di delatori, informatori e traditori che consegnarono vite umane agli assassini, per fanatismo o in vile cambio di denaro. La Shoah fu un unicum nella storia dell’uomo, pur segnata da sempre da barbarie, guerre, stragi ed eccidi. Nessuno Stato aveva mai, come scrisse lo storico tedesco Eberhard Jackel, deciso e annunciato, con l’autorit e sotto la responsabilit del proprio leader, di voler uccidere, il pi possibile e senza sosta, un determinato gruppo di esseri umani, inclusi gli anziani, le donne, i bambini e i neonati; e mai aveva messo in atto questa decisione con tutti i mezzi possibili al potere statale. Questo gruppo era costituito soprattutto dagli ebrei, considerati il livello pi basso nella folle gerarchia umana, concepita dai nazifascisti. Ma nei campi di sterminio perirono anche prigionieri di guerra, oppositori politici, omosessuali, rom e sinti, testimoni di Geova, appartenenti ad altre minoranze etniche o religiose. Gli ebrei italiani vittime delle persecuzioni razziste sono migliaia di persone, la maggioranza delle quali scomparse nell’oscuro universo di Auschwitz. La parte maggiore della responsabilit delle leggi e della politica razzista, in Germania e in Italia va attribuita ai capi dei due regimi, Hitler e Mussolini. Ma il terribile meccanismo di distruzione non si sarebbe messo in moto se non avesse goduto di un consenso, a volte tacito ma comunque diffuso, nella popolazione. Un consenso con gradi e motivazioni diversi: l’adesione incondizionata, la paura, ma anche, e spesso, il conformismo e quell’orribile apatia morale costituita dall’indifferenza. Poche e isolate furono le figure illuminate che, in Germania e in Italia, levarono la propria voce per condannare il razzismo e la sua letale deriva. Il 27 gennaio di 78 anni fa, con l’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, il mondo ha visto con i suoi occhi l’orrore della Shoah, il deliberato piano nazista di persecuzione e sterminio del popolo ebraico. Oggi l’Italia – scrive la premier Giorgia Meloni nel messaggio – rende omaggio alle vittime, si stringe ai loro cari, onora il coraggio di tutti i giusti che hanno rischiato o perso la loro vita per salvarne altre e si inchina ai sopravvissuti per l’instancabile servizio di testimonianza che portano avanti. La Shoah rappresenta l’abisso dell’umanit. Un male che ha toccato in profondit anche la nostra Nazione con l’infamia delle leggi razziali del 1938. nostro dovere fare in modo che la memoria di quei fatti e di ci che successo non si riduca ad un mero esercizio di stile il messaggio della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Questo, invece, il messaggio del presidente del Senato, Ignazio La Russa. Il Senato stato e sar sempre in prima linea per diffondere il profondo significato del Giorno della Memoria. Sar interprete, messaggero, promotore di iniziative, perch respingere ogni forma di odio, di razzismo, antisemitismo, antisionismo e deve essere una priorit. Tutti abbiamo il dovere di non dimenticare e di far conoscere alle generazioni pi giovani il dramma e le atrocit vissute dagli ebrei, a partire dall’infamia delle leggi razziali, affinch simili tragedie non possano pi ripetersi. Il mio auspicio che una ricorrenza cosi importante come quella che oggi celebriamo, possa entrare nella quotidianit, nelle scuole, nel cuore dei giovani e che ogni giorno dell’anno sia il Giorno della Memoria. Ricordiamo una delle pagine pi buie e dolorose della storia. Per non dimenticare mai gli orrori del nazifascismo. Lo scrive su Twitter il presidente della Camera Lorenzo Fontana dove compare anche il messaggio del ministro degli Esteri Antonio Tajani: Conoscere e comprendere la Shoah, anche arginando ogni forma di negazionismo, significa preservare i valori fondanti della Repubblica e della casa comune europea, costruita sulle radici giudaico-cristiane. Ricordare sempre, affinch tragedie simili non si ripetano. Tajani, che anche vice presidente del Consiglio dei ministri, ha pubblicato un’immagine raffigurante sullo sfondo l’ingresso al campo di concentramento di Birkenau, che si trova in Polonia, e in primo piano una frase di Anna Frank, giovane di religione ebraica e autrice del noto Diario che fu poi pubblicato postumo, dopo la sua morte nel campo di concentramento di Bergen-Belsen avvenuta nel 1945: Quel che accaduto – recita la citazione – non pu essere cancellato, ma si pu impedire che accada di nuovo. Tutto il mondo politico rende omaggio alla Memoria con messaggi, ricordi, testimonianze. Eccone alcuni. Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia: La Shoah non stata soltanto una grande tragedia. un delitto che non pu essere assimilato a nessun altro, perch l’unico tentativo scientifico di cancellare la memoria stessa dell’esistenza di un popolo dalla faccia della terra. Per questo non dobbiamo mai banalizzare quello che successo, neppure paragonandolo ad altri grandi crimini contro l’umanit. Enrico Letta, segretario Pd: Dimenticare il proprio passato ed essere condannati a riviverlo. Dalle parole di Primo Levi la necessita’ e il dovere assoluto di non dimenticare per evitare quel rischio di stanchezza che con coraggio Liliana Segre ha denunciato. Giornata della Memoria. Adolfo Urso, ministro per le Imprese: Coltivare la Memoria ancora oggi un vaccino prezioso contro l’indifferenza e ci aiuta, in un mondo cos pieno di ingiustizie e di sofferenze, a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza e la pu usare. Carlo Calenda, leader di Azione: Camminare attraverso il male assoluto, dove la polizia fascista e i nazisti hanno mandato a morire migliaia di persone caricandole come bestie sui vagoni piombati. Siamo stati complici del piu’ grande crimine della storia. Sentirsi colpevoli e’ inutile, esserne consapevoli e’ un obbligo morale. Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra italiana: Guai a imprigionare il Giorno della Memoria nella gabbia della ricorrenza burocratica. Dal 27 gennaio di ogni anno e per 365 giorni la Shoah deve essere ben viva ed attuale nel ricordo e nella conoscenza di quello che stato, che potrebbe ripetersi e che deve essere impedito che si ripeta. E poi ancora. Maria Elisabetta Casellati, ministra per le Riforme: Il ricordo delle persecuzioni nazifasciste contro gli ebrei ci deve spingere a riflettere sulla brutalit e la follia di ogni guerra. Il Giorno della Memoria non sia solo commemorazione ma un’occasione per soffermarsi sul sacrificio di tutti i perseguitati che nel mondo lottano per la libert e la dignit. La tragedia dell’Olocausto, una delle pi drammatiche nella storia dell’umanit, deve essere un monito affinch gli errori, commessi non solo per crudelt, ma per indifferenza e complicit, non si ripetano mai pi. Matteo Salvini, ministro alle Infrastrutture: Oggi la Giornata della Memoria. La Lega ha portato avanti una proposta, gi approvata in Senato, per la creazione di un fondo per i `Viaggi della memoria dedicato a visite d’istruzione, scuole e studenti. Per mantenere vivo il ricordo di queste atrocit anche tra i pi giovani, perch non si ripeta mai pi. 27 gennaio 2023 (modifica il 27 gennaio 2023 | 11:28) © RIPRODUZIONE RISERVATA