Un clima piuttosto disteso e all’insegna della “collaborazione”. Come prevedibile, il copione del secondo scritto della Maturità 2022 ha grosso modo ricalcato quello andato in scena durante la prova di Italiano. Determinante, in questo caso, la formula stabilita per lo scritto “di indirizzo”. Il Ministero dell’Istruzione ha infatti deciso di “delegare” la preparazione delle tracce ai singoli istituti; con i docenti delle materie caratterizzanti i vari indirizzi chiamati a preparare i compiti, sulla base dei programmi effettivamente svolti dalle classi. Una mossa che aveva l’obiettivo di aiutare i ragazzi, dopo il colpo basso del ritorno degli scritti. Così è stato: secondo un sondaggio “a caldo” effettuato dal portale Skuola.net subito dopo la fine della prova – intervistando 500 maturandi – quasi tutti (94%) confermano che la traccia conteneva quasi completamente (se non addirittura del tutto) argomenti approfonditi assieme all’insegnante.
Non solo. I professori hanno spesso e volentieri voluto fare ancora di più. Proseguendo il “lavoro” durante lo svolgimento del compito. In base a quanto raccontano gli studenti, infatti, gli stessi docenti delle materie di indirizzo non avrebbero lesinato aiuti e suggerimenti ai propri alunni nel corso della prova: il 51% dice che il proprio insegnante ha dato una mano a chiunque ne avesse bisogno; a cui va aggiunto un altro 16% secondo cui il docente avrebbe, sì, aiutato ma facendo qualche preferenza. Solo una minoranza (33%) si è imbattuta in un professore inflessibile nelle vesti di commissario d’esame.
Ma c’è anche chi ha, tra i prof, ha voluto completare il “pacchetto”, spoilerando in largo anticipo perlomeno i temi attorno cui sarebbero ruotate le tracce in preparazione: quasi 1 intervistato su 2 riporta che il proprio docente si sarebbe “lasciato sfuggire” qualcosa ben prima dell’inizio dell’esame: per il 33% si è trattato di qualche indiscrezione sugli argomenti candidati a comparire nei compiti, mentre per il 10% la fuga di notizie è stata ancor più consistente, avendo dato dettagli addirittura sui possibili contenuti delle tracce.
Era perciò inevitabile che, alla fine, la stragrande maggioranza dei maturandi – oltre 8 su 10 – promuovessero l’esperienza al cospetto della seconda prova, specie in considerazione della corrispondenza tra traccia e programma scolastico: per il 16% è stata “ottima”, per il 22% “molto buona”, per il 44% “abbastanza buona”. In ogni caso più che fattibile. Anche perché, laddove non sono arrivate le conoscenze acquisite, è intervenuta la più classica delle soluzioni. Circa un terzo degli intervistati confessa, infatti, di aver copiato parti del compito: il 16% ricorrendo ad appunti e foglietti, il 10% facendosi passare le soluzioni dai vicini di banco, il 6% cercando pericolosamente su Internet.
Confermate, infine, pure le indiscrezioni circolate durante la mattina sugli spunti più gettonati nelle varie scuole d’Italia. Un esempio su tutti, l’autore protagonista della versione di latino al liceo Classico? Anche sentendo la voce dei ragazzi, la coppia Seneca-Tacito sembra aver spopolato, monopolizzando le scelte dei docenti; con il primo (Seneca) nettamente in vantaggio, essendo stato menzionato da oltre la metà dei “diplomandi” classici. Tra gli altri nomi caldi, anche Cicerone, Quintiliano e Apuleio.
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, , Pubblicato da Redazione Tuttoscuola
Un clima piuttosto disteso e all’insegna della “collaborazione”. Come prevedibile, il copione del secondo scritto della Maturità 2022 ha grosso modo ricalcato quello andato in scena durante la prova di Italiano. Determinante, in questo caso, la formula stabilita per lo scritto “di indirizzo”. Il Ministero dell’Istruzione ha infatti deciso di “delegare” la preparazione delle tracce […]
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