Il momento inaugurale della Maturità 2023, lo scritto di Italiano, ha decisamente spiazzato gli studenti. Ben 3 maturandi su 4, infatti, non si aspettavano nessuna delle tracce poi effettivamente uscite. La sensazione c’era già stata quando erano state svelate, visto che solo per pochissimi tratti ricalcavano i pronostici della vigilia. Così, è normale che oltre la metà di loro (54%) abbia giudicato la prova più difficile del previsto e appena il 16% più facile delle previsioni. Queste, perlomeno, sono le sensazioni “a caldo” raccolte da Skuola.net al termine della prima giornata d’esame, attraverso la voce di 600 maturandi.
La traccia più ostica, a detta degli studenti, pare sia stata l’analisi del testo della poesia di Salvatore Quasimodo “Alla nuova luna”: è stata indicata come quella meno affrontabile da circa 3 su 10. A seguire il testo argomentativo di carattere storico-politico – incentrato sul testo “L’idea di nazione” di Federico Chabod – considerato particolarmente complesso da un quinto abbondante (21%). Al terzo posto un altro testo argomentativo: quello che partiva da uno stralcio del libro di Oriana Fallaci “Intervista con la storia”, selezionato come tema più complicato dal 13% degli intervistati.
Leggermente più abbordabili sono state giudicati il tema d’attualità della Maturità 2023 – con al centro la discussa lettera degli intellettuali contro l’ex ministro dell’Istruzione Bianchi – l’analisi del testo “Gli indifferenti” di Alberto Moravia e il testo argomentativo sulla tecnologia con protagonista Piero Angela: ciascuna è stata giudicata la traccia più impegnativa dal 10% del campione. La palma di traccia più facile, invece, è stata appannaggio del tema di attualità su WhatsApp e la questione dell’attesa, partendo da un articolo del giornalista Marco Belpoliti; che guarda caso è stata anche la più scelta a livello nazionale.
A “costruire” la classifica delle tracce è stata, in larga parte, l’esperienza scolastica dei maturandi. Almeno di quelli raggiunti dal sondaggio. Quasi 2 su 3 hanno sottolineato il fatto che non avevano affrontato in classe né Quasimodo né Moravia. Circa 1 su 4 aveva parlato solo del primo. Appena l’11% li aveva approfonditi entrambi. Così come circa 1 su 5 pare non si sia mai confrontato con i docenti su nessuno degli spunti inseriti nelle altre tipologie di traccia, mentre solo 4 su 10 li ha sviscerati tutti o quantomeno la maggior parte. Sconosciuta ai più (54%) anche Oriana Fallaci. È andata molto meglio al cospetto di Piero Angela, noto a 9 maturandi su 10.
Ecco perché, alla fine, solamente 1 su 10 ha detto che sarebbe stato in grado di argomentare su tutti gli spunti, mentre un quinto (20%) ha trovato difficoltà addirittura nella traccia selezionata. E perché in parecchi si sono abbandonati alla tentazione di copiare: l’11% confessa di esserci riuscito, un altro 7% non l’ha fatto solo per manifesta impossibilità. E ora? Sotto con la seconda prova: la maggior parte dei maturandi (57%), non appena archiviato lo scritto di Italiano, si è subito buttato a capofitto nel ripasso per quello “di indirizzo”.
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