Maturità 2023: i PCTO non saranno requisito di ammissione, ma saranno presenti al colloquio

Maturità 2023: i PCTO non saranno requisito di ammissione, ma saranno presenti al colloquio

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Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 27 febbraio 2023 la legge 24 febbraio 2023, n. 14, conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 dicembre 2022, n. 198, il cosiddetto Milleproroghe. I PCTO non saranno requisito di ammissione agli esami di Maturità, ma potranno essere parte della prova orale.

All’articolo 5, comma 11, del Milleproroghe:

Ai fini dell’ammissione agli esami di Stato del secondo ciclo di istruzione, la previsione di cui all’articolo 1, comma 6, del decreto-legge 8 aprile 2020, n. 22, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 giugno 2020, n. 41, limitatamente agli articoli 13, comma 2, lettera c) , e 14, comma 3, ultimo periodo, in relazione alle attività assimilabili all’alternanza scuola-lavoro, del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62, è prorogata all’anno scolastico 2022/2023. Le esperienze maturate nei percorsi per
le competenze trasversali e l’orientamento possono costituire comunque parte del colloquio di cui all’articolo 17, comma 9, del decreto legislativo n. 62 del 2017.

Pertanto, i PCTO non saranno requisito di ammissione agli esami di Maturità. Quest’anno sarà invece requisito di ammissione lo svolgimento delle prove Invalsi, ma non inficeranno il voto.

La prova orale è disciplinata dall’articolo 17, comma 9, del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62:

Il colloquio ha la finalità di accertare il conseguimento del profilo culturale, educativo e professionale della studentessa o dello studente. A tal fine la commissione, tenendo conto anche di quanto previsto dall’articolo 1, comma 30, della legge 13 luglio 2015, n. 107, propone al candidato di analizzare testi, documenti, esperienze, progetti, problemi per verificare l’acquisizione dei contenuti e dei metodi propri delle singole discipline, la capacità di utilizzare le conoscenze acquisite e di collegarle per argomentare in maniera critica e personale anche utilizzando la lingua straniera.

Nell’ambito del colloquio il candidato espone, mediante una breve relazione e/o un elaborato multimediale, l’esperienza di alternanza scuola -lavoro svolta nel percorso di studi.

Alcune indicazioni sullo svolgimento del colloquio nel decreto n. 11 del 25 gennaio con il quale si individuano le materie oggetto della seconda prova, che quest’anno torna a essere nazionale:

Il candidato dimostra:

  • di aver acquisito i contenuti e i metodi propri delle singole discipline, di essere capace di utilizzare le conoscenze acquisite e di metterle in relazione tra loro per argomentare in maniera critica e personale, utilizzando anche la lingua straniera;
  • di saper analizzare criticamente e correlare al percorso di studi seguito e al PECUP, mediante una breve relazione o un lavoro multimediale, le esperienze svolte nell’ambito dei percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento, con riferimento al complesso del percorso effettuato, tenuto conto delle criticità determinate dall’emergenza pandemica;
  • di aver maturato le competenze di educazione civica, come definite nel curricolo d’istituto e previste dalle attività declinate dal documento del consiglio di classe.

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