Maturità 2023, la partecipazione alle prove Invalsi è requisito di ammissione: nellordinanza nessuna deroga

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Pubblicata l’ordinanza n. 45 del 9 marzo 2023 che definisce l’organizzazione e le modalità di svolgimento dell’esame di Maturità per l’anno scolastico 2022/2023. Gli esami inizieranno il 21 giugno con la prima prova scritta. Sarà un ritorno al passato e lo svolgimento delle prove Invalsi rappresenterà requisito di ammissione agli esami.

L’articolo 3, comma 1, lettera a) dell’OM n. 45 dispone:

Sono ammessi a sostenere l’esame di Stato in qualità di candidati interni:

a) gli studenti che hanno frequentato l’ultimo anno di corso dei percorsi di istruzione secondaria di secondo grado presso le istituzioni scolastiche statali e paritarie, anche in assenza del requisito di cui all’art. 13, comma 2, lettera c), del d. lgs 62/2017. Le istituzioni scolastiche valutano le deroghe rispetto al requisito della frequenza di cui all’art. 13, comma 2, lettera a), del d. lgs. 62/2017, ai sensi dell’articolo 14, comma 7, del d.P.R. 22 giugno 2009, n. 122.
L’ammissione all’esame di Stato è disposta, in sede di scrutinio finale, dal consiglio di classe presieduto dal dirigente/coordinatore o da suo delegato.

Deroga PCTO

La deroga riguarda l’art. 13, comma 2, lettera c), del d. lgs 62/2017, ossia lo “svolgimento dell’attività di alternanza scuola-lavoro secondo quanto previsto dall’indirizzo di studio nel secondo biennio e nell’ultimo anno di corso. Nel caso di candidati che, a seguito di esame di idoneità, siano ammessi al penultimo o all’ultimo anno di corso, le tipologie e i criteri di riconoscimento delle attività di alternanza scuola-lavoro necessarie per l’ammissione all’esame di Stato sono definiti con il decreto di cui all’articolo 14, comma 3, ultimo periodo“.

Il non obbligo dello svolgimento dei PCTO per l’ammissione agli esami di Maturità è stata disposta inoltre dal Milleproroghe, legge 24 febbraio, n. 14. Maturità 2023: i PCTO non saranno requisito di ammissione, ma saranno presenti al colloquio

Prove Invalsi obbligatorie

Nessuna deroga è prevista rispetto allo svolgimento delle prove Invalsi (art. 13, comma 2, lettera b), del d. lgs 62/2017). Le prove Invalsi, in maniera implicita, appaiono quindi obbligatorie per essere ammessi all’esame. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito lo aveva anticipato nella nota informativa n. 2860 del 30 dicembre 2022:

Rimarrà, invece, invariata la previsione dello svolgimento, durante il corrente anno scolastico, delle prove INVALSI, quale requisito di ammissione. Si rammenta a tal proposito che la normativa non prevede connessioni fra risultati delle prove INVALSI ed esiti dell’esame di Stato.

I maturandi svolgono le prove Invalsi nel mese di marzo. La sessione suppletiva è calendarizzata tra il 22 maggio e il 5 giugno.

Esame maturità 2023, l’ordinanza: la guida per Presidenti di commissione, docenti commissari e studenti. Con calendario e griglia valutazione

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