Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha concesso un’intervista a La Stampa, dove ha delineato gli orientamenti futuri dell’esame di maturità.
Nell’intervista, Valditara ha confermato che “la struttura delle prove scritte non cambierà”. Tuttavia, il Ministro ha anche suggerito che è necessario “precisare meglio che cosa si intende per colloquio orale e come dovrà svolgersi”. Questo apre la porta a possibili riforme nel metodo di valutazione dell’orale.
Maturità 2024, al via il 19 giugno
La prima prova scritta della maturità è prevista per il 19 giugno 2024, alle ore 8.30. Coloro che necessitano di sessioni suppletive potranno sostenere la prima prova scritta il 3 luglio 2024, sempre alle ore 8.30.
La prima prova
La prima prova accerta sia la padronanza della lingua italiana (o della diversa lingua nella quale avviene l’insegnamento) sia le capacità espressive, logico-linguistiche e critiche degli studenti. I candidati possono scegliere tra tipologie e tematiche diverse: il Ministero mette a disposizione per tutti gli indirizzi di studio sette tracce che fanno riferimento agli ambiti artistico, letterario, storico, filosofico, scientifico, tecnologico, economico, sociale. Gli studenti possono scegliere, tra le sette tracce, quella che pensano sia più adatta alla loro preparazione e ai loro interessi. La prova può essere strutturata in più parti. Ciò consente di verificare competenze diverse, in particolare la comprensione degli aspetti linguistici, espressivi e logico-argomentativi, oltre che la riflessione critica da parte del candidato.
La seconda prova
La seconda prova riguarda una o più delle discipline che caratterizzano il corso di studi. Negli istituti professionali di nuovo ordinamento, invece, la prova verte su competenze e nuclei tematici fondamentali di indirizzo e non su discipline. Nel 2023 è tornata ad essere una prova nazionale (mentre lo scorso anno le tracce erano state elaborate dalle singole commissioni d’esame).
Il colloquio
Il colloquio si svolge dopo gli scritti e riguarda anche l’insegnamento trasversale dell’educazione civica. Si tratta di un colloquio in chiave multi e interdisciplinare: in poche parole, la commissione valuta sia la capacità del candidato di cogliere i collegamenti tra le conoscenze acquisite sia il profilo educativo, culturale e professionale dello studente. Prende il via da uno spunto iniziale (un’immagine, un breve testo, un breve video) scelto dalla Commissione. È la fase dell’Esame in cui valorizzare il percorso formativo e di crescita, le competenze, i talenti, la capacità dello studente di elaborare, in una prospettiva pluridisciplinare, i temi più significativi di ciascuna disciplina. Questi ultimi saranno indicati nel documento del Consiglio di Classe di ciascuno studente. Nell’ambito del colloquio il candidato espone, mediante una breve relazione e/o un elaborato multimediale, l’esperienza PCTO (percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento) svolta nel percorso degli studi.
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