Maturità da rifare per alcuni studenti di un liceo scientifico in provincia di Messina. Come segnala La Gazzetta del Sud, i ragazzi hanno effettuato la prova, da ripetere, dopo che il Tar aveva annullato l’orale per aver riscontrato “gravi irregolarità”.
La commissione ha esaminato gli studenti. Durante l’esame, oltre alla valutazione degli argomenti didattici, si è data importanza ai progetti futuri e alle aspirazioni personali degli studenti. Nonostante l’accoglienza positiva, la tensione e la sofferenza degli ultimi mesi rimangono evidenti. Gli studenti hanno mostrato una maturità e serietà notevole, rivelando quanto profondamente l’evento li abbia toccati.
“Mi sono tolta un peso e finalmente mi sento più libera“, esprime con sollievo Erica, riflettendo sul suo percorso post-Maturità. La tensione per la preparazione era tangibile: “Inizialmente ero un po’ in ansia perché la preparazione non era più la stessa rispetto a quando è finita la scuola”. Anche Andrea condivide sentimenti simili: “Mi sento più rilassato e tranquillo anche se l’ansia c’è stata”.
La questione, originata da un’irregolarità negli esami sostenuti la scorsa estate, ha evidenziato ulteriormente i dibattiti sulla trasparenza e l’equità nell’esame di Stato.
Tutto ha inizio quando una studentessa, con l’assistenza di un legale, ha presentato un esposto relativo ai risultati della prova finale, scatenando un’ispezione dell’ufficio scolastico regionale. L’indagine ha poi rivelato un messaggio, apparentemente inviato da una docente, che girava sulle chat di WhatsApp degli studenti fornendo suggerimenti sugli argomenti d’esame. Tale messaggio non era però giunto alla studentessa ricorrente, la quale aveva ottenuto un voto sensibilmente meno soddisfacente rispetto ai compagni. L’ufficio scolastico regionale ha quindi deciso di annullare gli esami orali, fissando inizialmente la data per i nuovi esami al 20 settembre.
I maturandi hanno presentato ricorso contro questa decisione, ma il Tar di Catania ha rigettato l’istanza, confermando le irregolarità riscontrate. Con il decreto cautelare, la ripetizione delle prove orali era stata sospesa, ma con la recente sentenza del 18 ottobre, il tribunale ha respinto il ricorso, sottolineando la necessità di rifare gli esami davanti a una nuova commissione.
La solidarietà si estende oltre gli studenti. La dirigente scolastica ha scelto di non rilasciare dichiarazioni durante le prove, per garantire la massima serenità agli studenti. Come segnala ancora La Gazzetta del Sud, un docente esprime il suo dispiacere per gli eventi accaduti: “Siamo tutti profondamente dispiaciuti di ciò che è accaduto”. Riflette sulla sua filosofia di insegnamento: “Il ruolo dell’insegnante non è mai volto a danneggiare”. Poi difende la collega: “Se in questa vicenda l’errore è stato acclarato io non posso negarlo, ma poi voglio anche ricordare che duemila anni fa ha vissuto un uomo che aveva fatto del bene a tutti e “per troppo amore” qualcuno l’ha crocifisso. Sbagliamo tutti ma non possiamo crocifiggere una persona”.
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