“Un altro passo in più verso la normalità. Ecco il senso delle dichiarazioni del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. Si prospetta un Esame di Stato strutturato in due prove scritte e una prova orale: la prima prova scritta dovrà prevedere, come sempre, la stesura di un tema, la seconda prova avrà caratteristiche diverse a seconda dell’indirizzo, il colloquio, infine, dovrà avere carattere multidisciplinare, per valutare le conoscenze, le capacità e le competenze maturate e acquisite dagli studenti”.
Lo afferma all’Adnkronos Suor Anna Monia Alfieri, Cavaliere al Merito della Repubblica, volto noto della televisione e paladina delle scuole paritarie.
“Attendiamo, ovviamente, l’Ordinanza per il dettaglio dello svolgimento: quello che è certo è che l’intenzione del Ministro è archiviare definitivamente la pandemia, la Dad e, al contempo, chiamare gli studenti a mettersi in gioco. Del resto, si presuppone che il giovane di 18/19 anni sia stato educato ad affrontare le diverse prove, grandi o piccole, che la vita pone davanti, in ogni settore. – continua Suor Anna Monia Alfieri – Pertanto, niente panico: l’importante è che tutti diano il massimo e godano della serenità che proviene dalla consapevolezza di aver dato tutto, sotto la guida delle persone dei loro insegnanti. Lo studio, il lavoro, l’impegno nei diversi campi del volontariato sono dimensioni che sviluppano la nostra umanità, le nostre persone: ci educano alla relazione corresponsabile, facendoci uscire dalla solitudine e dall’egoismo”.
“Pertanto ben venga un Esame di Stato in linea con il pre Covid e che non faccia adagiare giovani e adulti sulla scusa dell’emergenza pandemica. Se pensiamo, poi, all’aspetto psicologico, per gli studenti è sicuramente più educativamente sfidante essere trattati sulla base delle loro effettive capacità che non da ex frustrati covid. Ecco, dunque, perché sono favorevole alla linea scelta dal ministro e dal suo staff, una linea certamente impegnativa ma rispettosa dell’intelligenza e del lavoro degli studenti e dei loro insegnanti”, conclude Suor Anna Monia Alfieri.