Maurizio Costanzo e i 40 mila euro da risarcire al gip diffamato per il caso Notaro: «Ho solo difeso una ragazza sfregiata»

Maurizio Costanzo e i 40 mila euro da risarcire al gip diffamato per il caso Notaro: «Ho solo difeso una ragazza sfregiata»

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di Redazione Spettacoli

Il conduttore si era «complimentato» sarcasticamente con il giudice (senza nominarlo) che aveva lasciato in libertà l’ex di Gessica Notaro, poi sfregiata con l’acido

«Non commento le sentenze, parlano da sole. Io so solo di avere difeso una giovane donna che è stata sfregiata e che in conseguenza di ciò ha perso un occhio». Così Maurizio Costanzo, 84 anni, al «Corriere della Sera» in merito alla condanna inflittagli dal tribunale di Ancona a un anno di reclusione con la sospensione della pena, subordinata al pagamento di 40 mila euro come risarcimento danni per diffamazione nei confronti del gip che si era occupato di Gessica Notaro, sfregiata con l’acido dall’ex fidanzato Edson Tavares.

Durante la puntata del suo «Maurizio Costanzo Show» andata in onda il 20 aprile 2017, il conduttore aveva ospitato Gessica Notaro, che rispondendo alle domande di Costanzo aveva ripercorso le tappe della sua drammatica vicenda, ricordando come il gip avesse chiesto per Tavares, che Notaro aveva già denunciato per stalking, il solo divieto di avvicinamento e non, come richiesto dal pm, gli arresti domiciliari. «L’ho denunciato sperando che la facesse finita — aveva raccontato Gessica —. Vorrei sapere perché il pm ha deciso che andava arrestato e invece il gip gli ha dato solo gli obblighi domiciliari».

Costanzo aveva preso le difese della giovane, «complimentandosi» ironicamente con il giudice: «Complimenti a questo gip — aveva commentato il conduttore —, vogliamo fare il nome del gip che ha fatto questo? Io mi voglio complimentare col gip. Dico al Csm (il Consiglio Superiore della Magistratura, ndr): fate i complimenti da parte mia al gip che ha deciso questo». Il nome del togato — Vinicio Cantarini, in servizio al tribunale di Rimini — non era in realtà mai stato fatto da Costanzo, ma il riferimento era inequivocabile. Tanto che il giudice aveva prima diffidato Costanzo (che lo aveva invitato in trasmissione offrendogli il diritto di replica) e poi lo aveva querelato.

Una denuncia accolta, che ha portato alla condanna di Costanzo, benché i legali del conduttore avessero sottolineato che non c’era stata alcuna volontà diffamatoria nelle parole del loro assistito e che comunque, hanno fatto sapere, ricorreranno in appello. Nelle poche parole riferite da Costanzo al« Corriere», c’è anche l’invito a prendere nota di una ricerca pubblicata dal quotidiano «Libero» oggi in edicola. Secondo quanto riportato dal giornale, gli autori dell’indagine, i professori Pieremilio Sammarco e Vincenzo Zeno-Zencovich, hanno preso in esame tutte le sentenze, circa 700, emesse dal Tribunale di Roma negli anni 2015-2020 in materia di diffamazione.

Le sentenze di accoglimento erano state solo il 36%, con un importo complessivo a titolo di risarcimento di circa 20 mila euro. Quando la denuncia era stata presentata da un magistrato, le sentenze di accoglimento salivano però a quasi l’80%, con un quantum risarcitorio attestato su circa 40 mila euro, superiore alla media degli importi riconosciuti a qualsiasi altra categoria (politici, professionisti, imprenditori, medici, docenti universitari, giornalisti).

4 dicembre 2022 (modifica il 4 dicembre 2022 | 12:39)

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, 2022-12-04 11:48:00, Il conduttore si era «complimentato» sarcasticamente con il giudice (senza nominarlo) che aveva lasciato in libertà l’ex di Gessica Notaro, poi sfregiata con l’acido, Redazione Spettacoli

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