Maurizio Lupi: «Le nostre idee per la famiglia. Non temiamo il Terzo polo, con loro rischio ingovernabilità»

di Fabio SavelliIl leader di Noi moderati al «Corriere Tv»: «Il fisco sostenga partite Iva e famiglie. Letta a Berlino avrebbe dovuto chiedere conto a Scholz del no della Germania al tetto sul prezzo del gas» Non intravede il rischio che i moderati nella coalizione di centrodestra finiscano per essere marginali mentre il Terzo polo si candida a rappresentarli? «Rispondo subito perché è la principale obiezione che ci fanno — replica Maurizio Lupi, alla guida di Noi moderati, la lista che include Giovanni Toti, Luigi Brugnaro e l’Udc ai microfoni di Corriere Tv, il format condotto dal vicedirettore del Corriere della Sera Venanzio Postiglione che ospita le domande dei lettori ai leader politici —. E rispondo netto: no. Perché votare Calenda e Renzi significa votare l’ingovernabilità, scegliendo un terzo, Mario Draghi, che ha già detto che non vuole governare. Votare noi significa invece esprimere una preferenza ad una chiara proposta politica in cui la persona è la protagonista e lo Stato è al servizio del cittadino. La scuola, la famiglia e il lavoro sono i pilastri. Noi abbiamo questi valori, partiamo dalla nostra identità, con la nostra storia politica che è diversa da quella di Renzi, ex segretario del Pd e di Carlo Calenda, eletto nel Pd al Parlamento europeo». Cosa risponde ai timori di chi ritiene che un’eventuale vittoria della coalizione di centrodestra rischi di determinare uno spostamento dell’Italia nello scacchiere europeo allineandoci alle posizioni di Orbán. Ieri il presidente dell’Spd, Lars Klingbeil, partito di governo in Germania, ha detto chiaramente che se vincesse la «Meloni, in quanto post fascista, porterebbe l’Italia in una direzione sbagliata»? «Ribatto subito ricordandole che il 31 agosto il presidente del Ppe, partito di maggioranza relativa all’Europarlamento, Manfred Weber ha incontrato Noi moderati a Roma, portando il sostegno del partito ai moderati del centrodestra e alla coalizione. Una spinta importante e la conferma che in Europa, non c’è nessuna preoccupazione per l’esito delle elezioni in Italia. Non solo, Weber disse “siamo qui per provare a convincere gli italiani a votare le forze moderate ed il centrodestra per il futuro”; parole evidentemente sfuggite a Enrico Letta, che dopo aver incontrato il presidente tedesco Olaf Scholz e Lars Klingbeil, entrambi leader Spd, ha rilanciato in Europa l’allarme neofascista, continuando a diffondere un’immagine negativa, falsa e distorta dell’Italia. Meglio avrebbe fatto a mettere da parte la campagna elettorale ed a chiedere conto a Scholz della sua opposizione al tetto europeo sul prezzo del gas. Un’opposizione che costa miliardi al nostro Paese e che viene pagata da famiglie e imprese». Quali sono le vostre proposte per i giovani? «Il problema di un giovane oggi, mi permetta, non è assegnargli una dote a 18 anni, ma consentirgli di frequentare una scuola efficiente, che trasmetta le competenze che servono. Una scuola dove gli istituti tecnici abbiano pari dignità dei licei, che ci sia una vera alleanza tra scuola e lavoro. Io sono cresciuto in zona Baggio a Milano (un quartiere di estrazione popolare, ndr), i miei genitori erano operai, migranti negli anni ‘50. Ma io in quell’Italia ho avuto l’opportunità di farcela. Dobbiamo ricreare le condizioni per riavviare l’ascensore sociale. I giovani hanno bisogno di esempi. Diamo loro un segno, confrontiamoci sui programmi senza invocare spauracchi se vincerà il centrodestra». Proponete la flat tax, la tassa piatta. Le sembra sostenibile per i conti pubblici e socialmente redistributiva? «Dobbiamo ridurre la pressione fiscale. Vogliamo perciò alzare da 65mila a 100mila il tetto per un’aliquota agevolata a partite Iva e professionisti. La leva fiscale è fondamentale. Proponiamo che tutte le spese per l’istruzione, dai libri allo zaino, siano detraibili integralmente. Perché un figlio non può essere una tassa. È un investimento anche per lo Stato. Anziché destinare 400 milioni per i monopattini, per questa mobilità sostenibile, è meglio indirizzarli alle famiglie e allo studio». Il Corriere ha una newsletter dedicata alle elezioni: si chiama Diario Politico ed è gratuita (ci si iscrive qui). Il Corriere ha una newsletter dedicata alle elezioni: si intitola Diario Politico, è gratuita, e ci si iscrive qui 19 settembre 2022 (modifica il 19 settembre 2022 | 22:58) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-09-19 20:59:00, Il leader di Noi moderati al «Corriere Tv»: «Il fisco sostenga partite Iva e famiglie. Letta a Berlino avrebbe dovuto chiedere conto a Scholz del no della Germania al tetto sul prezzo del gas», Fabio Savelli

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