di Giovanni Bernardi
Le dichiarazioni dopo le polemiche dei giorni scorsi: «Il canto non è divisivo, ma a volte è divisivo l’uso che ne viene fatto». E l’invito alla scuola, che si era ritirata, a partecipare alla commemorazione
«Sono polemiche pretestuose: chiudiamo la vicenda e la scuola sia presente alla cerimonia del 25 Aprile». A parlare è Mauro Morandi, sindaco di Medole, in provincia di Mantova, finito nell’occhio del ciclone da diversi giorni dopo la richiesta alla scuola di non eseguire «Bella Ciao», con numerose conseguenti polemiche e la scelta dell’istituto di non partecipare alla commemorazione civica.
Il sindaco Morandi
«Mi duole molto vedere i nostri ragazzi e le nostre ragazze – afferma il sindaco – utilizzati per azioni di speculazione politica. Perché mi sembra chiaro che di questo si tratti in merito al prossimo 25 Aprile, fondamentale appuntamento del nostro calendario civile, troppe volte forzato in modo divisivo e non unitario e di riconciliazione nazionale, come dovrebbe essere. Esempio ne sia la vicenda della rappresentanza della gloriosa “Brigata Ebraica”, che contribuì a liberare l’Italia, che da anni ha problemi a partecipare alle celebrazioni. In ogni caso, forse frainteso, voglio chiarire il mio pensiero – sottolinea Morandi -: non ritengo di certo divisivo il canto di Bella Ciao, nel momento in cui rappresenta tutto lo spettro del nostro movimento di liberazione nazionale. Ritengo però che sia divisivo l’uso che talvolta ne viene fatto. E il fatto che l’unico brano fatto studiare ai nostri ragazzi, in anni di lezione, oltre all’inno nazionale, sia Bella Ciao, mi ha molto colpito e lasciato perplesso. Da qui la mia richiesta a integrare il programma e la secca risposta “O così o niente”. Oltretutto mi sono giunte anche le proteste di alcuni genitori, una volta saputo che nel programma era prevista Bella Ciao».
Le polemiche
«Ora – afferma il sindaco – si parla contromanifestazioni che, appunto, dividono e creano barriere dove non ci sono. Pertanto rivolgo ancora un invito al responsabile del plesso scolastico Mario Colletti e alla responsabile del progetto “Medole per la libertà”, Elena Papazzoni: diano la possibilità ai nostri ragazzi di partecipare alle celebrazioni, integrando il programma musicale insieme alla banda di Guidizzolo e cantando “Bella ciao” e anche l’inno dell’Ucraina, visto il periodo. Spero che nessuno voglia continuare in polemiche artefatte e forzose. In ultimo, una precisazione a chi pensa che unire tutti gli sforzi, in questo momento, non sia l’unica strada perseguibile per il bene delle nostre comunità e dei nostri giovani: sono certo stia commettendo un grave errore per le basi della nostra democrazia e per il futuro stesso della nostra libertà. Sono fiducioso che l’intelligenza e la ragionevolezza possano prevalere su presupposti atti a strumentalizzare la data del 25 Aprile».
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21 aprile 2022 (modifica il 21 aprile 2022 | 16:03)
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, 2022-04-21 14:11:00, Le dichiarazioni dopo le polemiche dei giorni scorsi: «Il canto non è divisivo, ma a volte è divisivo l’uso che ne viene fatto». E l’invito alla scuola, che si era ritirata, a partecipare alla commemorazione , Giovanni Bernardi