di Arianna Ravelli, inviata a Budapest
Ceccon stravince in 51’’60: «Oggi non avevo rivali». Pilato si rifà della delusione olimpica. Flop Quadarella solo quinta nei 1500
Ha vinto l’uomo multitasking, di più ha stravinto con record del mondo: Thomas Ceccon è oro nei 100 dorso in 51’’60. Chi l’avrebbe detto? Lui («Sono stupito? Sì e no, sapevo che in semifinale mi ero tenuto»). E ha vinto la ragazzina terribile, Benedetta Pilato, oro nei 100 rana, la specialità con cui deve trovare il feeling, che a Tokyo l’aveva delusa, ma forse possiamo dire che siamo a buon punto. Chi l’avrebbe detto? Non lei. «Sono sbalordita, ho guardato bene due volte per vedere se avevo vinto davvero, non me l’aspettavo».
Ceccon il polivalente
Ha vinto l’uomo capace di mettersi al collo un bronzo in staffetta 4×100 stile, migliorare due volte il record italiano nei 5o farfalla, (poi la medaglia è sfuggita), e mettersi al collo un oro mondiale nei 100 dorso. Thomas Ceccon, suo signore della polivalenza, in attesa di riprendere i 200 misti, «ma ci ripenserò dopo che avrò vinto una medaglia olimpica nei 100 dorso».
Arriva in zona mista e dietro il baffo alla Spitz che ora non si taglierà più (ahinoi) non c’è nemmeno tanta gioia. «Devo ancora realizzare, 51”60 è un tempo molto molto forte. Bastava fare la gara di ieri in semifinale tenendo gli ultimi 15 metri e l’ho fatto, ma non mi aspettavo questo tempo», le prime parole. Poi piano piano comincia a capire. Una medaglia d’oro da record del mondo, «in Italia l’hanno fatto 4 atleti forse», ma in realtà tra gli uomini c’è stato solo Lamberti, poi Calligaris, Filippi, Pellegrini e Pilato, nei 50 rana l’anno scorso, proprio qui. «È un traguardo che per uno sportivo è tanta roba — continua l’azzurro alla Rai — . Oggi gli americani sono andati molto forte, Murphy si nasconde sempre e poi in finale tira fuori quello che non ha. L’altro ragazzo (Armstrong ndr) ha la mia età e sapevo che poteva andare forte. La gara di ieri mi ha dato tanta sicurezza, oggi non dico che sapevo di vincere ma secondo me non avevo rivali. Mancavano i due russi, sarebbe stata una sfida ancora maggiore. L’obiettivo non è questo, è più in alto, ma già così sono contento», chiude Ceccon.
Dosare le energie, le forze, fisiche e mentali, è la specialità più difficile per Thomas, from Schio: non a caso nei 50 farfalla è andato a pochi centesimi dalla medaglia, ma venti minuti prima aveva gareggiato nella semifinale dei 100 dorso. «E per questo ci hanno fatto i complimento anche gli americani», è soddisfatto il suo allenatore Alberto Burlina. Trasferito a Verona dove intende comprare casa e dove si allenava con Federica Pellegrini («All’inizio pensavo a lei come alla Divina, ma poi l’ho vista in vasca farsi il mazzo come gli altri e a trent’anni, non facile»), Thomas è un tipo curioso che pensa di fare un’esperienza in America («Ma non a studiare eh! Andrei tipo a vedere come si allena Dressel»), intanto porta una ventata di internazionalità nel nostro mondo, dove la polivalenza non è così perseguita.
Pilato oro
Grande risultato anche per Benedetta Pilato oro nella distanza olimpica che fino a questo momento non aveva ancora sentito tanto sua. «E un po’ si è visto anche oggi! Non so che dire sono sbalordita, non me l’aspettavo, ho dovuto riguardare due volte, ho scritto al mio allenatore, “ma davvero ho vinto???”, ero sotto choc. Ma penso che lo sia anche lui». L’allenatore Vito D’Onghia non è un professionista, lavora all’Asl di Taranto e raggiungerà Budapest solo giovedì come spettatore. «Lo ringrazio è anche merito suo». Benny un anno fa in questa piscina aveva vinto i 50 con record del mondo, è chiaro che proverà a ripetersi. «Vediamo». Ma intanto c’è una crisi di crescita che si può dire alle spalle, dopo il flop di Tokyo: «L’anno scorso quando ho fatto il record del mondo mi sembrava tutto facile, invece poi tutto difficile, ma ho avuto diversi problemi fisici, ora sto meglio».
Delusione per Simona Quadarella solo quinta nei 1500, stravinti dal solito fenomeno Ketie Ledecky che conquista il 17° oro ai Mondiali, dopo quello nei 400. L’americana è partita con un ritmo forsennato, da record del mondo. Simona l’ha guardata scappare, sembrava una tattica di contenimento, invece non è mai riuscita ad alzare il ritmo, nonostante le batterie nuotate in scioltezza e chiuse con il secondo tempo. Se nel 2019 con Ledecky fuori gioco aveva vinto il titolo, qua Simona chiude quinta staccata di una vasca in 16’03’’84. Troppo brutta per essere vera.
(in aggiornamento)
20 giugno 2022 (modifica il 20 giugno 2022 | 22:37)
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, 2022-06-20 19:09:00, Ceccon stravince in 51’’60: «Oggi non avevo rivali». Pilato si rifà della delusione olimpica. Flop Quadarella solo quinta nei 1500, Arianna Ravelli, inviata a Budapest