Medici a gettone, 205 denunciati: «In corsia anche ultra 70enni e personale non abilitato»

Medici a gettone, 205 denunciati: «In corsia anche ultra 70enni e personale non abilitato»

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di Redazione Cronache

la prima, e per certi versi clamorosa, risposta al fenomeno denunciato dal Corriere nell’inchiesta dello scorso 1 ottobre. Controlli su 1.934 strutture sanitarie, coinvolti medici, titolari di cooperative e responsabili di strutture sanitarie. Medici generici nelle ginecologie: non sapevano neanche gestire i parti

Controlli su 1.934 strutture sanitarie, con verifiche su 637 cooperative e 11.600 tra medici e infermieri. la prima, e per certi versi clamorosa risposta del Ministero della Salute e dei carabinieri dei Nas al fenomeno dei medici a gettone, denunciato dal Corriere nell’inchiesta dello scorso 1 ottobre. Un’operazione massiccia, iniziata a met di novembre, che ha portato alla luce centinaia di irregolarit, con oltre 205 persone segnalate alle autorit, tra sanitari e, soprattutto, titolari di cooperative e strutture sanitarie pubbliche e private, accusati a vario titolo di frode ed inadempimento nelle pubbliche forniture.

Sono state confermate molte delle criticit che il Corriere aveva portato alla luce: stata accertata la fornitura di medici da parte di cooperative con et anagrafica superiore a quella stabilita contrattualmente — anche sopra i 70 anni —; l’impiego esternalizzato di risorse umane non adatto a esigenze di specifici reparti ospedalieri, come la fornitura presso reparti di ostetricia e ginecologia di personale sanitario, tra cui medici generici, non formato a gestire parti cesarei o, ancora, personale medico da impiegare presso il pronto soccorso non specializzato in medicina di urgenza.

Sono emersi inoltre molteplici casi di esercizio abusivo della professione (43 operatori) in particolare riguardanti lo svolgimento di attivit infermieristiche in assenza di iscrizione all’albo e senza il riconoscimento dei titoli acquisiti all’estero, frequentemente favorite dalla mancanza di verifica preliminare da parte dei responsabili delle cooperative.

In un caso una cooperativa attiva nella provincia di Latina ha fornito un medico, gi in servizio presso un ospedale pubblico in rapporto esclusivit, ad un ospedale di un’altra provincia per ricoprire turni di guardia. Numerose le violazioni evidenziate dai Nas circa l’impiego di figure sanitarie esterne, collocate in attivit lavorativa senza l’adeguata formazione sulla tutela della sicurezza nei luoghi di lavoro. Sono state accertate e contestate anche violazioni per carenze autorizzative, funzionali e strutturali che hanno determinato, nei casi pi gravi, la chiusura di 5 strutture socio-sanitarie.

Nell’inchiesta dello scorso 1 ottobre il Corriere aveva portato alla luce appunto il fenomeno dei gettonisti — fenomeno ormai sempre pi diffuso e che sta cambiando radicalmente la fisionomia degli ospedali italiani — che riguarda le migliaia di professionisti che ogni giorno entrano negli ospedali italiani, ingaggiati da cooperative esterne su affidamento delle aziende sanitarie, per coprire i sempre pi numerosi buchi d’organico. Chiamati a gettone, che vuol dire pagati per un singolo turno (di solito 12 ore, remunerato fino a 1200 euro a turno), in un campo sostanzialmente senza regole. E, soprattutto, senza alcun controllo. Almeno finora.

5 dicembre 2022 (modifica il 5 dicembre 2022 | 17:31)

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, 2022-12-05 16:31:00, È la prima, e per certi versi clamorosa, risposta al fenomeno denunciato dal Corriere nell’inchiesta dello scorso 1 ottobre. Controlli su 1.934 strutture sanitarie, coinvolti medici, titolari di cooperative e responsabili di strutture sanitarie. «Medici generici nelle ginecologie: non sapevano neanche gestire i parti» , Redazione Cronache

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