di Sara Bettoni
L’indagine della Bicocca per conto di Anaao Assomed Lombardia. Il segretario Magnone: «Dati allarmanti. E la pandemia ha peggiorato la situazione»
Come si sente, dottore? Per sette medici lombardi su dieci la risposta è: male. Sospettano di aver sofferto di burnout , una «sindrome concettualizzata come conseguenza di stress cronico sul posto di lavoro non gestito con successo», secondo la definizione dell’Organizzazione mondiale della sanità. Il 60 per cento dei camici bianchi teme che, a causa della carriera scelta, dovrà affrontare il problema in futuro. Circa un terzo già ora ha sintomi dello spettro ansioso, il 40 per cento manifesta segnali di depressione.
Lo studio della Bicocca
I dati emergono dall’«Indagine epidemiologica sul burnout nei medici lombardi» che l’università Bicocca ha condotto tra novembre 2021 e marzo 2022 per conto della sezione regionale di Anaao Assomed, l’associazione dei medici dirigenti. Gli studiosi hanno predisposto un questionario online a cui hanno risposto 958 dottori, circa un terzo di coloro che hanno letto la mail con la proposta. Il 71,6 per cento di chi ha partecipato all’indagine ritiene di aver sofferto di eccessivo stress. I campanelli d’allarme? «Esaurimento emotivo, distacco crescente dalla propria professione, una ridotta efficienza» spiega Edoardo Nicolò Aiello, psicologo e dottorando in Neuroscienze in Bicocca.
(qui la storia di Roberta Barbera, la specialista che ha lasciato l’ospedale per fare il medico di base: «Lì ero una tappabuchi»)
Donne e giovani i più colpiti
Le donne e i giovani sono più colpiti. Gli specializzandi, in particolare, si ritengono meno autoefficaci. «Con questo termine si intende la capacità di agire efficacemente a tutto tondo, non solo im ambito professionale» chiarisce Aiello. Di contro, chi ha alle spalle lunghi anni di esperienza risulta più protetto.
Gli effetti della pandemia
Tutta colpa della pandemia? Secondo l’analisi della Bicocca l’87,4 per cento degli intervistati dichiara che il Covid e l’avvento della quarta ondata hanno avuto effetti di media o grave entità sul proprio benessere lavorativo. Di contro, chi ha manifestato segnali oggettivi di burnout soffriva di eccessivo stress già prima dell’emergenza sanitaria. E i medici che hanno prestato servizio nei reparti Covid non sono stati vittime di ansia e depressione più dei colleghi che invece non si sono presi cura direttamente dei contagiati (qui la storia di Roberta Barbera, la specialista che ha lasciato l’ospedale per fare il medico di base).
Lo studio dell’istituto Piepoli
Secondo un altro studio realizzato dall’istituto Piepoli per la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, dopo l’epidemia il 5 per cento dei camici bianchi ascoltati ha avuto nuovi problemi di salute o fastidi, nella maggior parte dei casi disturbi del sonno. Stefano Magnone, segretario regionale di Anaao Assomed, parla di «carenza di risorse e ritmi lavorativi isterici» a cui si è sommato l’impatto del Covid. Il virus ha inciso, quindi, ma non è la causa di tutti i mali.
Prevenzione e screening
«I dati sono allarmanti», per Magnone. Si teme per la salute psicologica dei professionisti e per i pazienti, che potrebbero subire il contraccolpo del loro burnout. Il meccanismo va spezzato al più presto. «È necessario pensare, strutturare e promuovere programmi di valutazione accurata del disagio lavorativo per tutti gli operatori e segnatamente per il genere femminile e le persone con minore anzianità di servizio — secondo Ines Giorgi, psicoterapeuta —. Bisognerebbe affrontare la cultura del prendersi cura di sé come operatori sanitari già durante il percorso di studi e mettere a disposizione nelle aziende sanitarie specifici setting di supporto». «Per troppi medici parlare di salute psicologica è ancora un tabù» dice Aiello. E propone campagne di screening negli ospedali.
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21 aprile 2022 (modifica il 21 aprile 2022 | 07:55)
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, 2022-04-21 06:38:00, L’indagine della Bicocca per conto di Anaao Assomed Lombardia. Il segretario Magnone: «Dati allarmanti. E la pandemia ha peggiorato la situazione», Sara Bettoni