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Circa 400 persone hanno tentato di superare le barriere dell’enclave europea in Africa, ingaggiando scontri con la polizia. Il confine era stato riaperto un mese fa dopo oltre due anni di stop
Diciotto persone sono morte oggi in una spaventosa calca creatasi a Melilla, la città spagnola in territorio africano. Le vittime sono tutti migranti – principalmente di nazionalità sudanese – che ha cercato di passare dal territorio del Marocco a quello spagnolo superando un’alta rete di recinzione . Nell’assalto sono rimaste ferite altre 76 persone.
La tragedia si è verificata quando circa 400 migranti hanno tentato di superare il confine: sono scoppiati tafferugli con la polizia e circa 130 assalitori sono riusciti a entrare in territorio europeo: la loro posizione è in queste ore al vaglio delle autorità. Le vittime sono morte per soffocamento o schiacciamento, alcune sono precipitate mentre tentavano di scavalcare le reti di confine. Nell’assalto hanno riportato contusioni anche una cinquantina di agenti di polizia della Spagna.
Già nella serata di giovedì la polizia spagnola era stata allertata per un possibile tentativo di sfondamento: sul confine erano stati schierati 1.500 agenti. Quando è partito l’assalto dei migranti le forze dell’ordine hanno risposto sparando lacrimogeni e a quel punto è scoppiato il caos costato la vita a 18 persone.
La frontiera terrestre tra Marocco e Spagna in corrispondenza delle due «enclavi» di Ceuta e Melilla era stata riaperta il 17 maggio scorso dopo oltre due anni di stop. Il passaggio era stata interrotto per via del Covid ma anche per un braccio di ferro tra i governi di Madrid e Rabat, quando la polizia marocchina aveva allentato i controlli sui migranti che si presentavano al confine.
Il 22 marzo scorso si era verificato un episodio simile: quel giorno circa 2.500 migranti avevano tentato di forzare i blocchi, 900 di loro erano riuscite ad arrivare in territorio spagnolo.
25 giugno 2022 (modifica il 25 giugno 2022 | 01:08)
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, 2022-06-24 23:09:00, Circa 400 persone hanno tentato di superare le barriere dell’enclave europea in Africa, ingaggiando scontri con la polizia. Il confine era stato riaperto un mese fa dopo oltre due anni di stop,