Il governo  a due velocità: compatto in politica estera,  incerto  a livello nazionaleMeloni-Scholz: confronto sugli  aiuti di stato

Il governo a due velocità: compatto in politica estera, incerto a livello nazionaleMeloni-Scholz: confronto sugli aiuti di stato

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di Francesco Verderami

La premier deve registrare il passo del governo che si muove a due velocit: spedito a livello internazionale, incerto a livello nazionale

Meloni deve registrare il passo del governo che si muove a due velocit: spedito a livello internazionale, incerto a livello nazionale. Smentendo i pronostici, si inserito pienamente nel sistema europeo e occidentale. Mentre difetta ancora a interpretare il ruolo che gli spetta negli affari interni.

Nelle relazioni politiche come in quelle economiche, la premier sta dimostrando applicazione. E sta ottenendo risultati: dai rapporti con Bruxelles a quelli con Washington, passando per i contratti sul gas in Algeria, stata capace in poco tempo di cancellare i preconcetti che hanno accompagnato il suo avvento a Palazzo Chigi. E cos facendo ha imbastito una solida interlocuzione con i vertici europei, aprendo varchi a proficue mediazioni su dossier importanti per l’Italia come il Pnrr e l’emergenza migratoria. Ma un lavoro che rischia di essere inficiato dai passi falsi a Roma. E il problema avvertito, se sono proprio autorevolissimi esponenti vicini alla presidente del Consiglio a registrare le due velocit.

Ecco il motivo per cui va risolto subito il caso Cospito. Un conto stigmatizzare le strumentalizzazioni della sinistra sul terrorista anarchico, mentre le piazze si surriscaldano. Altra cosa incrinare il corretto rapporto con le opposizioni, di cui si sono resi responsabili alcuni dirigenti di FdI. Meloni deve suturare lo strappo. Intanto perch, se non lo facesse, l’affaire arriverebbe certamente fino al Colle. Eppoi perch la virulenza della polemica comprometterebbe l’immagine dell’esecutivo fuori dai confini, deteriorando il clima che si creato nel consesso internazionale.

Si vedr come oggi la premier agir per superare quella che nel suo stesso partito definiscono una brutta scivolata. Nel frattempo la tappa a Berlino ha segnato un ulteriore passo verso il consolidamento del governo nel gioco degli interessi nazionali che impegnano i Paesi dell’Unione. E con la Germania — nonostante le fisiologiche divergenze su alcuni temi — i rapporti sono pi solidi di quanto si possa immaginare. Quando scoppi la crisi tra l’Italia e la Francia sui migranti, fu Scholz a rigettare la proposta di Macron che proponeva una nota di censura contro Meloni.

Anche con Parigi le tensioni iniziali sono scemate. Lo testimonia l’accordo siglato tra i ministri della Difesa dei due Paesi per la concessione all’Ucraina del sistema di difesa anti-aerea Samp-T, che verr inviato a Kiev nella primavera e gli consentir di difendersi dagli attacchi russi. Insomma, in Europa il governo italiano sta trovando con rapidit il suo centro di gravit. Fonti diplomatiche spiegano che palazzo Chigi consapevole di non poter puntare a rompere l’asse franco-tedesco, ma sa che pu ritagliarsi uno spazio importante, specie ora che tra Parigi e Berlino i rapporti sono complicati. In pi Meloni appare abile a relazionarsi con i vertici delle istituzioni europee e persino a sfruttare la rivalit che li dividono.

Semmai la premier soffre la narrazione che danno di lei i suoi avversari in Italia, con la tesi che sia incoerente: Prima dicevano che avrei sfasciato tutto. Adesso dicono che mi sono appiattita su tutto. E daje…. Di certo non c’ alcuna differenza tra ci che Meloni diceva sulla guerra quando stava all’opposizione e ci che fa sulla guerra ora che sta al governo. Nell’audizione al Copasir il ministro della Difesa — oltre a elencare gli aiuti che sarebbero stati di l a poco inviati a Kiev — ha lasciato scivolare un inciso molto importante, colto dai commissari.

Tra i contributi italiani Crosetto ha parlato anche dell’addestramento delle forze ucraine sul territorio nazionale. E a precisa domanda, se cio questo compito venisse svolto solo nelle basi Nato, ha risposto con un laconico in Italia. L’addestramento in Italia era gi iniziato ai tempi del governo Draghi. Ma la prima volta che viene formalizzato in una sede parlamentare. Questa decisione confermata da fonti qualificate della Difesa: Quando si forniscono sistemi d’arma sofisticati necessario istruire chi dovr usarli.

un passaggio che per un verso ribadisce il salto di qualit del conflitto, ma soprattutto — lo riconosce un importante esponente dell’opposizione — fa capire come l’Italia sia nel gruppo di testa dell’alleanza occidentale a sostegno di Zelensky. Lo dimostra d’altronde la partecipazione di Meloni alla recente conference-call organizzata dal presidente americano insieme al presidente francese, al premier inglese e al cancelliere tedesco. la prova delle due velocit. E nel governo c’ la volont di rimediare alle incertezze nella politica interna: Si vedr che non c’ alcuna intenzione di versare benzina sul fuoco.

3 febbraio 2023 (modifica il 3 febbraio 2023 | 22:11)

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