Meloni ci ripensa, sceglie Napoli per chiudere la campagna elettorale

Meloni ci ripensa, sceglie Napoli per chiudere la campagna elettorale

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verso il voto Mezzogiorno, 18 settembre 2022 – 08:22 Data opzionata: venerdì 23 settembre. Ma ieri c’era Berlusconi: città abbandonata dalla sinistra di Simona Brandolini Non era scontato, vista l’agenda fittissima di impegni. Eppure l’assenza di Giorgia Meloni dalla campagna elettorale napoletana suonava davvero come una nota stonata. A quanto pare, invece, la leader di Fratelli d’Italia avrebbe cambiato idea e dovrebbe venire a chiudere la corsa per le politiche il 23 settembre. Il luogo scelto? Dovrebbe essere l’Arenile di Bagnoli. Il condizionale è d’obbligo, perché il partito napoletano che tanto sta spingendo per avere Meloni «nella capitale del Sud» mantiene la notizia quasi scaramanticamente sotto silenzio e riservata. Vogliono la conferma definitiva, ma data e luogo sarebbero stati già opzionati. Gli altri leader della coalizioneÈ stato proprio il Corriere del Mezzogiorno a segnalare l’assenza della leader di Fratelli d’Italia. Un caso senza dubbio soprattutto se confrontata al centrosinistra e ai 5 Stelle che stanno battendo il Sud e la città strada per strada. Ma anche rispetto alla sua coalizione: Matteo Salvini l’altro ieri ha incontrato gli industriali e poi è andato a Nola. Notissimo e riconosciuto è il legame poi tra Silvio Berlusconi e la città. Vecchie ruggini interne ad Fdi si è vociferato. O paura di contestazioni. Rumors smentiti dal coordinatore cittadino Sergio Rastrelli che in un’intervista si diceva «fiducioso» che Meloni potesse chiudere proprio a Napoli. E chiudere a Napoli sarebbe comunque un segnale positivo. Il collegamentoIeri, invece, l’incontro elettorale di Forza Italia ma privo dell’abituale bagno di folla: l’appuntamento di Silvio Berlusconi con Napoli stavolta è stato al telefono; «colpa — come egli stesso spiega — dei tempi troppo stretti di questa campagna elettorale che mi hanno costretto a fare una scelta drastica. Quella — osserva — di privilegiare i media per raggiungere il maggior numero possibile di italiani in sole tre settimane». Ad attendere l’intervento del Cav c’erano Antonio Tajani e i giovani di Forza Italia, guidati dal coordinatore regionale Fulvio Martusciello. Più di 300 quelli che si sono dati appuntamento in un locale di Posillipo con vista mozzafiato su Campi Flegrei e isole del Golfo. «Non potevo non essere con voi — l’esordio del Cavaliere — almeno con questa telefonata. Avrei voluto essere a Napoli di persona, per la verità. Se c’è un posto nel quale sarei voluto venire, questo è Napoli. Non solo per la straordinaria accoglienza che ho sempre trovato, ma perché mi sento davvero un napoletano nato al Nord. Sarei voluto venire a Napoli — aggiunge, entrando nel merito dell’agone politico — anche per un altro motivo: Napoli è il simbolo delle contraddizioni del Mezzogiorno, che poi sono le contraddizioni dell’Italia. È una città splendida, colta, piena di storia, che ospita eccellenze scientifiche. Al tempo stesso è una città con interi quartieri abbandonati al degrado, una città che non riesce a risolvere neppure problemi banali come la raccolta dei rifiuti». La vicenda rifiutiProprio il capitolo rifiuti rievoca la crisi del 2008 gestita da Berlusconi al governo e diventa argomento di campagna elettorale. «Solo il nostro governo — ricorda — c’era riuscito, liberando in poche settimane Napoli da quella che era diventata una vergogna davanti agli occhi del mondo. Non devo ricordarvi che le varie amministrazioni di sinistra che si sono succedute non hanno seguito la strada che avevamo indicato, hanno ridotto Napoli e la Campania in condizioni sempre più difficili». Da Napoli al Sud il passo è breve. «Del resto — è l’analisi di Berlusconi — è l’intero Mezzogiorno ad essere uscito per anni dall’agenda politica nazionale, forse perché è una terra particolarmente avara di voti per il Partito democratico. «Superare lo svantaggio competitivo – osserva – significa tante cose: per esempio il prezzo dell’energia, che un sistema fragile come quello della Campania non può assolutamente reggere. Dopo tante insistenze il governo ha fatto un decreto che viene incontro ai bisogni più immediati, ma bisognerà fare ancora di più a breve e a lungo termine, per non ritrovarci in questa condizione». Poi l’appello finale: «Per noi la Campania è davvero fondamentale. Per questo in Campania mi sono voluto candidare io stesso al Senato ed ho voluto candidare alla Camera il nostro coordinatore nazionale Antonio Tajani». Ed a lui che Berlusconi lascia il compito di scagliarsi contro il governatore campano. «Tra dieci mesi una nuova crisi di governo dice De Luca? Io veramente ho un po’ di corni che uso e comunque le previsioni di De Luca lasciano il tempo che trovano». La newsletter del Corriere del MezzogiornoSe vuoi restare aggiornato sulle notizie della Campania iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui. 18 settembre 2022 | 08:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-09-18 06:23:00, Data opzionata: venerdì 23 settembre. Ma ieri c’era Berlusconi: città abbandonata dalla sinistra,

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