di Fabrizio CacciaOspite di Vespa la leader FdI a tutto campo: «Da giorni guardo mia figlia con occhi diversi». Salvini e Putin? Chi è senza peccato scagli la prima pietra, niente lezioni dagli altri partiti». Le critiche a Draghi: «Non rischiamo un lockdown emergetico» Una Meloni che non ti aspetti. Ospite di Porta a Porta, la leader di Fratelli d’Italia si commuove quando Bruno Vespa gli chiede di commentare un servizio dedicato alle sofferenze dei bambini in Ucraina: «Sono molti giorni che guardo mia figlia con occhi diversi», dice la Meloni. É solo un attimo, poi torna all’attacco come sempre: «Più che ad una piccola seconda guerra mondiale, noi ci dobbiamo preparare ad un’altra guerra fredda. L’Unione europea non esiste perchè non ha una politica estera. Negli Stati Uniti, Joe Biden non ha dato una massima prova di sè in questa fase così delicata. Dell’Italia poi non parliamo, perchè non è pervenuta». Un’altra guerra fredda Ecco, il governo: «Il nostro rapporto con il governo non è cambiato, tutt’altro – chiarisce Meloni -. L’esecutivo Draghi sta mostrando la sua inadeguatezza a 360 gradi. Ma io faccio l’opposizione a Draghi, non all’Italia. Di sicuro, sono rimasta basita dalle parole di Draghi sulla pace e i condizionatori. Questo genere di semplificazioni dal capo del governo dei migliori uno non se lo aspetta…». Tengono banco le sanzioni alla Russia: «L’embargo del gas – secondo la presidente di FdI – è in assoluto sul piano del conflitto la cosa più efficace che noi possiamo fare. La Russia non regge un embargo in particolare del gas. Dobbiamo capire però come possiamo reggere noi un eventuale embargo di gas. Quello che mi aspetto è che il Governo e la Commissione europea mi dicano: qual è un piano di approvvigionamento energetico alternativo? Chi paga? Tema che FdI pone dall’inizio del conflitto. Certo, se mi si dice che devo prendere altri miliardi a debito, segnalo che non siamo in grado di caricarci altri debiti. Di sicuro l’Europa pagherà il costo delle sanzioni più degli Stati Uniti: da tempo chiedo a Draghi di porre il problema della compensazione. Ma sono convinta che noi non avremo il rischio di un lockdown energetico». I soldi da Maduro e dall’Arabia SauditaAnche sulle spese militari, il suo giudizio è netto: «Noi di FdI siamo l’unico partito che ha messo l’aumento delle spese militari nel suo programma. Bisogna capire che la libertà ha un costo…». E sulle polemiche legate ai rapporti con la Russia tenuti in questi anni dai suoi alleati del centrodestra, da Silvio Berlusconi a Matteo Salvini,Giorgia Meloni è tranchant: «Chi è senza peccato scagli la prima pietra. Io non sono nella fase migliore dei miei rapporti con Matteo Salvini e, quindi, figuriamoci. Salvini e Putin? Sì, dopodiché girano foto di Putin, capo di governo, con Conte e con tutti gli altri. Ma davvero possono fare le lezioni quelli che ancora devono dimostrare di non aver preso i soldi dal regime venezuelano di Maduro o quelli che dichiarano di prenderli dall’Arabia Saudita? Non mi pare che il resto della politica italiana sia propria nella condizione di dare lezioni». Con chiare frecciate a M5S e Iv. La fine dei deliri globalistiLa crisi in Ucraina spinge la leader di Fratelli d’Italia a un’analisi più generale: «C’è il rischio di una modifica degli assetti mondiali, che non significa solo il pericolo di un ulteriore espansionismo russo, ma che la Russia è legata a doppio filo con la Cina. Una Cina che ha infiltrato mezzo mondo con il suo soft power e io non voglio finire sotto il tallone cinese. Penso che il tempo che stiamo vivendo ci racconti come tutti i deliri globalisti siano falliti: pensare che puoi far finta che non esistano autocrazie, che tutto può essere risolto con il libero commercio. Parliamo della Russia ma la Turchia di oggi è di un neosultano. E poi la Cina e le monarchie del golfo fondamentaliste». 7 aprile 2022 (modifica il 7 aprile 2022 | 21:59) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-04-07 20:12:00, Ospite di Vespa la leader FdI a tutto campo: «Da giorni guardo mia figlia con occhi diversi». Salvini e Putin? Chi è senza peccato scagli la prima pietra, niente lezioni dagli altri partiti». Le critiche a Draghi: «Non rischiamo un lockdown emergetico», Fabrizio Caccia