La prima prova dellasse tra Meloni e Giorgetti: la grande partita delle nomine di Stato

La prima prova dellasse tra Meloni e Giorgetti: la grande partita delle nomine di Stato

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Il retroscena

di Monica Guerzoni20 gen 2023

La prima prova dell’asse tra Meloni e Giorgetti: la grande partita delle nomine di Stato

Roma Un compromesso onorevole. Che consolida, dopo averlo fatto traballare, l’asse tra Meloni e Giorgetti. La presidente del Consiglio aveva preannunciato in diretta tv il siluramento di Alessandro Rivera. Il 29 dicembre, alla conferenza stampa di fine anno, la leader di FdI aveva rimproverato al direttore generale del Tesoro, pur senza nominarlo, di aver gestito abbastanza pessimamente il dossier Monte dei Paschi di Siena. Il resto lo aveva fatto Guido Crosetto, invocando il coraggio di usare il machete per rinnovare le cariche soggette a spoils system . La linea durissima del ministro della Difesa aveva incassato il plauso dei pasdaran meloniani. Non si possono tenere nei posti chiave funzionari che servono ideologie di cui noi rappresentiamo l’alternativa, aveva tuonato sul Messaggero il fondatore di FdI, alludendo (anche) alla presunta vicinanza di Rivera al Pd.

Se Meloni, dopo averci messo la faccia, non avesse dato seguito alla promessa di ricambio, sarebbe apparsa come una retromarcia. Eppure la premier il machete non l’ha impugnato. Ancora una volta, come gi per le nomine al vertice delle tre agenzie fiscali, ha imboccato la strada di una discontinuit senza vistosi traumi, lasciando che formalmente sia Giorgetti a proporre in Consiglio dei ministri il successore di Rivera. La scelta di mediazione, condivisa con Salvini in un faccia a faccia prima del Cdm, consente a Meloni di superare uno scoglio non indifferente, senza incrinare il rapporto Giorgia-Giorgetti, architrave del governo. Il Cdm d il via libera alle nomine e la premier, nel tempo che resta, pu ammonire i ministri sulla necessit di sforbiciare i troppi organismi, costosi e poco funzionali, che appesantiscono i ministeri: Sicuri che serva un comitato per le celebrazioni pucciniane?. Meloni promette risparmi anche a Chigi e invita i ministri a scrivere un cronoprogramma per meglio progettare l’azione del governo: Per rispettare ancor pi il Parlamento e togliere armi alle opposizioni dobbiamo fare meno decreti d’urgenza e pi disegni di legge. All’ora di pranzo Meloni ne parler con il presidente della Camera, Lorenzo Fontana.

Il nome di Riccardo Barbieri Hermitte arriva dopo un braccio di ferro di settimane, con la premier che spinge per cambiare aria al Mef e il ministro dell’Economia che resiste, non condividendo la critica di scarsa accortezza da parte di Rivera su dossier cruciali come Ita e Ferrovie. Alla fine il numero due della Lega cede, ma ottiene una rivoluzione soft. Il ragioniere generale Biagio Mazzotta non si tocca, a dispetto della tentazione di sostituirlo con una figura pi gradita. E al posto di Rivera non arriva un manager esterno come il presidente di Ita Antonino Turicchi, ma approda un pezzo grosso del Mef. Barbieri un eccellente economista, assicura un esponente del governo, che per gi rimpiange lo standing internazionale e la grande capacit gestionale di Rivera.

Per l’uscente, anche Giorgetti ha solo parole di stima. Pubblicamente lo loda per la dedizione e la competenza e riservatamente gli comunica il dispiacere per non essere riuscito a salvargli il posto, nonostante il sostegno di due ministri moderati come Raffaele Fitto e Adolfo Urso. Nel giro ristretto della premier, la tensione che ha accompagnato l’avvicendamento viene derubricata a normale passaggio di consegne. Il ministro Francesco Lollobrigida sospetta che qualcuno, nell’apparato o nelle opposizioni, faccia percepire divisioni quando invece siamo davanti a una semplice rotazione strutturale, a nuovo modo di valorizzare il merito. Il Cdm di gioved prossimo dovr valutare il nuovo modello amministrativo del Tesoro studiato da Giorgetti: da una parte gestione del debito, politiche macroeconomiche e relazioni internazionali e dall’altra la gestione delle partecipate.

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