Meloni: l’Italia poteva dire noal nazismo però non lo fece

Meloni: l’Italia poteva dire noal nazismo però non lo fece

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di Giuseppe Alberto FalciLa leader: Una persona che è stata dalla parte sbagliata della storia merita un processo giusto o un giudizio sommario?

«Le parole di Fratelli d’Italia sono state durissime sull’antisemitismo: nella mia parte politica non ci può essere spazio per razzismo e antisemitismo. Il nostro è un partito di patrioti. La nostra nazione non nasce su basi etniche, ma sul principio della cittadinanza». Tempio di Adriano, cinque del pomeriggio, Giorgia Meloni è netta sul passato perché, insiste, la destra non può avere esitazioni. Lo fa nel corso della presentazione dell’ultimo libro di Virman Cusenza,
Giocatori d’Azzardo
(Mondadori), che racconta la storia dell’avvocato bresciano Enzo Paroli, socialista e antifascista, che accetta di difendere Telesio Interlandi, giornalista vicinissimo a Mussolini, accusato di collaborazionismo con i nazisti tanto da assumere la direzione della rivista La difesa della razza.

Una vicenda che ruota attorno al concetto di pietas. Perché, spiega l’autore, «Paroli intuisce che questo Paese non può ripartire senza un gesto di pacificazione nazionale». Non è solo pietas, ma «c’è anche il tema del rispetto», aggiunge Luciano Violante, «quello che ci manca oggi»: «Da questo punto non siamo ancora maturati. L’idea che l’altro va cancellato è antidemocratica». Meloni annuisce e sottolinea che tutti meritano un giusto processo: «Una persona che è stata dalla parte sbagliata della storia merita un processo giusto o un giudizio sommario?». Poi torna sul rapporto fra fascismo e nazismo: «Io penso che chi sostiene che l’Italia non aveva la forza di opporsi ai nazisti dice il falso, la Bulgaria lo fece, si poteva fare e non si è fatto». Infine, si sofferma sulla pacificazione del Paese: «Non c’è giustificazione, né minimizzazione del passato e del presente. La pacificazione non vuol dire giustificare, revisionare, ma capire se questa nazione vuole provare a esaltare ciò che la unisce e non ciò che divide. Prima di essere di destra e sinistra siamo italiani».

17 marzo 2022 (modifica il 17 marzo 2022 | 22:12)
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, 2022-03-17 21:12:00, La leader: Una persona che è stata dalla parte sbagliata della storia merita un processo giusto o un giudizio sommario?, Giuseppe Alberto Falci

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