di Marco Galluzzo
La decisione al ritorno da Bruxelles. E la premier si commuove davanti alla comunit ebraica
Nell’aereo che la riporta a Roma da Bruxelles, gioved scorso, Giorgia Meloni ha gi preso una decisione. A margine del Consiglio europeo il commissario Paolo Gentiloni ha fatto presente che mantenere nella manovra di Bilancio, anche se decurtata, una misura sui contanti e sul Pos, avrebbe significato compromettere gli obiettivi gi raggiunti con il Pnrr, quindi mettere a rischio la seconda tranche di finanziamenti gi corrisposti all’Italia.
Dovranno passare ancora due giorni perch la notizia diventi pubblica, ma la presidente del Consiglio ha gi deciso che non vale la pena andare allo scontro con la Commissione. Ci si mette allo studio sull’alternativa di un credito d’imposta per i commercianti. Soprattutto, nonostante l’imbarazzo per un dibattito che andato avanti per settimane, si prende atto che politicamente la marcia indietro non fa danni all’esecutivo: Bruxelles che ha bocciato la misura, non siamo stati noi, e questo dato, dal tabaccaio come nel negozio di qualsiasi commerciante, quello che conta, ricostruisce un ministro.
Quello che per l’opposizione il pasticcio del Pos, per il governo solo un passo falso senza grandi ricadute politiche. Gentiloni ha spiegato al governo italiano che il rischio di un intervento della Corte dei Conti europea, sul punto, era pi che reale. Quando alle tre di notte di domenica, in Commissione Bilancio alla Camera, si scopre che l’emendamento sul Pos scomparso a Bruxelles erano gi stati informati, mentre la fibrillazione di un Parlamento che deve fare gli straordinari, come le accuse delle opposizioni sulle ennesime modifiche alla manovra, vengono derubricati da Palazzo Chigi come dinamiche fisiologiche, prevedibili di fronte alla corsa contro il tempo che questa finanziaria stata sin dal primo giorno.
Ieri pomeriggio, quando Meloni rimarca che il governo sta continuando a lavorare alle misure economiche, il dietrofront sul Pos gi scomparso dai radar. Nessun ministro la mette nero su bianco ma circola un’altra ricostruzione, quella del tetto all’uso del pagamento elettronico era una battaglia che in primo luogo si era intestata la Lega di Salvini. E Giorgetti per settimane ha assistito allo sgretolamento della misura senza muovere un passo, raccontano nel governo, come se tutti sapessero in anticipo che sarebbe finita su un binario morto. Si solo atteso, sembra di capire, che la Commissione passasse da una raccomandazione a un vero stop.
Ieri Meloni ha ricevuto minacce durante una manifestazione a Bologna. Giorgia occhio al cranio, una delle scritte comparse in strada. Non ci facciamo intimidire, stata la reazione della premier, che ieri ha anche partecipato a Roma alla cerimonia di Hannukah, l’accensione rituale del candelabro ebraico.
Alla sua prima visita al Tempio della Capitale la presidente del Consiglio ha pronunciato un intervento breve ma molto sentito: L’identit non escludente e nessuno come il popolo ebraico ne la dimostrazione pi cristallina. Siete parte fondamentale dell’identit italiana — ha detto la premier —. Essere fieri della propria storia non impedisce di contaminare e contaminarci e per questo l’identit ebraica anche parte della mia, solo quando si consapevoli di chi si , si in grado di guardarsi intorno senza paura e questo voi sapete rappresentarlo in modo straordinario, come sta accadendo anche in Ucraina, ha concluso Meloni annunciando che nei prossimi mesi far un viaggio in Israele. Si commossa: Noi femmine, noi mamme in particolare, facciamo questa cosa di essere troppo sensibili…. Per la presidente della Comunit ebraica di Roma, Ruth Dureghello, Meloni con le sue parole contribuisce a contrastare le ambiguit sul fascismo e le sue responsabilit.
20 dicembre 2022 (modifica il 20 dicembre 2022 | 07:20)
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, 2022-12-20 07:31:00, La decisione al ritorno da Bruxelles. E la premier si commuove davanti alla comunità ebraica, Marco Galluzzo