Meloni e la sfida al vertice Ue: Non ci sono Paesi di prima classe, altrimenti rischiamo il Titanic

Meloni e la sfida al vertice Ue: Non ci sono Paesi di prima classe, altrimenti rischiamo il Titanic

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di Marco GalluzzoLa premier e la soddisfazione dopo il braccio di ferro con la Francia: Questo un cambio di passo. Macron? L’Unione non un club DAL NOSTRO INVIATOBRUXELLES – Alcune valutazioni dei media italiani sul suo rapporto con Macron sono bambinesche, provinciali, direi da scuola media. Anche spendere la parola gelo fra Roma e Parigi una semplificazione. I suoi rapporti con il presidente francese sono politici, andiamo d’accordo su alcune cose, meno su altre, ma lavoriamo insieme. Lei l’ha criticato per l’invito all’Eliseo rivolto a Zelensky, ma l’ha fatto perch l’Europa non un club, non ci sono la prima e la terza classe, se no rischiamo di finire come il Titanic. Giorgia Meloni in conferenza stampa, il giorno dopo il Consiglio europeo, rivendica risultati che per lei sono un cambio di passo, un successo italiano, di cui sono molto contenta e soddisfatta, sia in tema di migranti che di flessibilit dei fondi europei per aiutare le aziende nella transizione ecologica. Ma soprattutto spiega le ragioni delle critiche rivolte all’inquilino dell’Eliseo: L’Italia e la sua politica estera sono cambiati, non si tratta pi di farsi dare una pacca sulla spalla e fare una fotografia, se abbiamo qualcosa da dire la diciamo, se non ci piace qualcosa lo diciamo, siamo abbastanza centrali per farlo, a Parigi c’erano due leader della Ue, ma altri 25 non c’erano e ho detto quello che pensavo, molto semplicemente. La foto importante, aggiunge Meloni, stata quella di Zelensky a Bruxelles, con i 27 Stati membri dell’Unione, e aggiunge che il presidente dell’Ucraina le ha fornito una genesi diversa dalla sua visita a Parigi: non come ha detto Macron, non stato il leader di Kiev a scegliere il formato, ma, lascia intendere Meloni, stato l’Eliseo a muoversi per organizzare l’evento. E se lei fosse stata invitata avrebbe consigliato di non tenere quella riunione. La rotta mediterranea Sul dossier migranti rivendica risultati inediti, il riconoscimento della specificit dei confini marittimi, l’impegno a dare concretezza, da parte della Commissione, ad un piano d’azione con maggiori risorse per difendere i confini esterni dell’Unione e combattere il traffico di clandestini: La Turchia ha ricevuto 6 miliardi di euro negli anni passati per contenere le migrazioni sul proprio territorio, non vedo perch non possiamo aspirare ad investimenti di uguale portata sulle rotte del Mediterraneo. La posizione di Roma Una buona parte della conferenza insieme una difesa del proprio ruolo, del peso diplomatico italiano e una smentita a chi l’accusa di essersi isolata: Con i cosidetti Paesi di Visegrad ho naturalmente buoni rapporti, e i buoni rapporti con alcune nazioni sono stati utili: quando abbiamo sbloccato l’accordo sulla tassazione globale, bloccati da Polonia e Ungheria, chi credete che li abbia sbloccati? Questo lo ribadisco a chi parla di Europa di serie A e di serie B, o di classi diverse di Paesi. Occorre ricordarsi del Titanic, perch quando la nave affonda non conta quanto hai pagato il biglietto. L’incontro con Zelensky Lui ci teneva a ringraziare l’Italia per il suo impegno, ha sottolineato Meloni, mi ha invitato nuovamente a Kiev, stiamo lavorando per organizzare il viaggio. Ovviamente abbiamo discusso anche di altre necessit che l’Ucraina ha e riguardano non solo la situazione militare ma anche civile, come le nostre forniture di generatori di corrente. Poi siamo da tempo impegnati in joint venture con Parigi su una materia molto importante per l’Ucraina. Credo che nei prossimi giorni saremo in grado di annunciarlo definitivamente, ha aggiunto, confermando l’invio da parte di Italia e Francia del sistema di difesa aerea Samp-T a Kiev. Il discorso a Sanremo Si discute anche del collegamento, saltato, di Zelensky al festival: Non mai facile far entrare la politica in una manifestazione come Sanremo. Io avrei preferito che il presidente ucraino ci fosse e l’unica cosa che mi dispiaciuta che su un tema del genere ci sia stata una polemica. Poi la disputa infinita con Bruxelles sulle concessioni balneari: Noi quel mondo produttivo lo vogliamo difendere, ma dialogando con la Commissione europea. L’industria europea Il capo del governo mostra soddisfazione per il dossier che riguarda gli aiuti all’industria europea. L’Italia non ha ottenuto il fondo sovrano che chiedeva sino a qualche giorno fa, l’ipotesi rimasta sullo sfondo delle conclusioni del vertice, ma Meloni soddisfatta per la flessibilit ottenuta nell’uso di tutti i Fondi esistenti, dal Pnrr a quelli di Coesione: Faremo una verifica nelle prossime settimane su quello che funziona e come, se vengono effettivamente garantite parit di condizioni nel funzionamento del mercato unico. 11 febbraio 2023 (modifica il 11 febbraio 2023 | 08:29) © RIPRODUZIONE RISERVATA , , https://www.corriere.it/rss/politica.xml,

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