di Cesare ZapperiLa presidente di Fratelli d’Italia ha chiuso la Conferenza programmatica: «Gli altri sono surfisti, noi siamo navigatori. Abbiamo ben presente la rotta» Giorgia Meloni guarda al futuro (elezioni politiche del 2023) e lancia la sfida chiudendo la Conferenza programmatica di Milano. «Siamo pronti a salpare per un nuovo viaggio che porterà le idee dei conservatori al governo del Paese. Ci vuole molto coraggio ed essere un po’ visionari. La storia l’hanno fatta quelli così. La storia non è per i vigliacchi. Sono fiera di quello che abbiamo costruito, della credibilità che ci siamo saputi guadagnare, preferendo sempre la strada più ripida». Ma, avverte, «non andremo al governo a tutti i costi. Non ci svendiamo. Non ci siamo andati perché le condizioni non c’erano. Ma stiamo lavorando per essere pronti per quando gli italiani dovessero chiamarci a questa responsabilità». Il discorso cade sul centrodestra: «Non farò polemica, perché serve alla sinistra e io non voglio fare favori. Agli alleati parlo chiaramente. Noi stiamo qui, lì c’è la sinistra, e voi dove volete stare? Servono chiarezza, regole ed orgoglio. L’alleanza non ha porte girevoli, si vince e si perde insieme e non ci si allea con gli avversari». Il caso Musumeci in Sicilia: «Non lo si manda a casa per fare un dispetto. Rispettiamo le regole: l’uscente si ricandida». Le accuse agli alleati sono forti: «Non sopporto chi si fa blandire dalla sinistra e ti getta nel cestino. Non sopporto il complesso di inferiorità, che si debba avere il lasciapassare dalla sinistra per governare. Non si comprende che la sinistra fa questo gioco per annientarti». Meloni vuole dare rappresentanza alla maggioranza silenziosa: «Questa maggioranza vuole un sussulto d’orgoglio perché noi siamo quelli che possono salvare il Paese. Lo vogliamo fare con il centrodestra, speriamo di farlo con il centrodestra, ma lo faremo comunque. Non accetteremo di essere figli di un Dio minore. Non ci troverete mai con il capo chino a chiedervi il permesso di essere quelli che siamo». La presidente di Fratelli d’Italia rivendica le sue battaglie e contesta il modo in cui si è parlato della Conferenza e dei temi lanciati: «Ci dicono che non abbiamo programmi. Ma abbiamo parlato di energia, di Europa (che deve essere confederale), di ambiente, di Pnrr (da rivedere completamente), di politica industriale (valorizzazione del made in Italy e del mare), di formazione professionale. Ci temono e ci dicono che non abbiamo idee. Ma a Milano abbiamo tenuto 70 ore di dibattito con più di 200 oratori». Meloni non le manda a dire alla classe politica italiana. «I politici cavalcano l’onda, si fanno dominare dagli eventi e cercano di trarne il beneficio maggiore. Ma ora siamo in piena tempesta ed è impossibile controllare l’onda. Loro sono surfisti, noi siamo navigatori. Abbiamo ben presente la rotta, gli altri vanno a vista. Non abbiamo parlato di beghe di partito, di polemiche di piccolo cabotaggio, ma di futuro. Affrontando anche temi impopolari, che gli altri non hanno il coraggio di affrontare». Poi l’attacco su vari fronti. Il green pass: «Va abolito assolutamente. Non vogliamo morite cinesi». Le critiche alla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese: «Fa entrare in Italia di tutto, ma noi ci dobbiamo occupare dei profughi veri». I sindacati: «Non sempre difendono i lavoratori, pensano solo ai loro iscritti». Di casa e fisco: «Abbiamo parlato di fisco per ribadire il no alla riforma del catasto. Il governo mente… La casa per noi è un bene sacro e la difendiamo dai pignoramenti delle Stato, dalle occupazioni degli abusivi e dalle patrimoniali della sinistra». Durante l’intervento Meloni cita la domanda di un giornalista che evoca le camicie nere e mette in scena un simpatico siparietto muto che strappa applausi alla platea. E poi si lancia in una filippica un po’ indistinta. «Siete ridicoli, pensate che con questi temi risolvete i problemi? Non volete raccontare quello che avete visto qui. Ma il vostro racconto non passa. Ci volevate chiusi in un recinto, retrogradi che scimmiottano altri tempi. Noi stiamo vivendo una storia completamente nuova. E non vi va giù. Sognate una destra sfigata, nostalgica, perdente. Siamo vincente, moderna, rispettata, che non si fa mettere all’angolo dai vostri commenti cretini. Continuate a raccontare le vostre favolette e noi facciamo la storia». Quando ritorna a parlare con più serenità, Meloni spiega: «Non volevamo rifare una vecchia storia. Saremmo dei matti se non volessimo andare avanti. Viviamo in un tempo nuovo e FdI è una proposta nuova. Siamo il partito dei patrioti e dei conservatori italiani. Orgogliosamente alternativi alla sinistra, qualsiasi sinistra. Noi non siamo né filo né anti, siamo italiani. Rifiutiamo il provincialismo di chi aspetta legittimazione dagli altri». Prima della leader aveva parlato, tra gli altri, una figura storica della destra italiana, Ignazio La Russa. «Quell’ambizione di rappresentare largamente il centrodestra è l’ambizione che abbiamo manifestato oggi», con «un movimento conservatore che conosce i propri valori, che conosce la propria storia e che sa che in questo modo torna ad essere ancora più utile al nostro obiettivo: servire l’Italia e gli italiani. Giorgia Meloni si è caricata sulle spalle tutta la nostra storia e l’ha proiettata verso il futuro». Nell’intervento di venerdì «ha affrontato i temi e non le polemiche. Per guidare l’Italia ci vuole un programma e ci vogliono uomini e donne come quelli di Fratelli d’Italia che non hanno paura di includere altre persone. Il premier polacco, Mateusz Morawiecki ha speso parole di elogio per Giorgia Meloni parlando alla Conferenza programmatica di Fdi, a Milano. «L’intera Europa sta vivendo all’ombra della guerra in Ucraina, ma ciò non significa che non stiano anche accadendo cose belle. Il congresso di Fratelli d’Italia è un raggio di speranza e i vostri risultati eccellenti nei sondaggi preludono a una ventata di cambiamento nella politica europea. In ultimo vorrei augurarvi tutto il meglio per le prossime elezioni parlamentari. L’Italia ha bisogno del vostro successo, e l’Europa conta su di voi». Un messaggio è arrivato anche da Petr Fiala, Presidente del Governo della Repubblica Ceca, in un video diffuso alla conferenza programmatica di FdI.«Sono lieto che il vostro partito, guidato dalla Presidente Giorgia Meloni, sia nostro partner nel Partito dei Conservatori e dei Riformisti Europei. I recenti sviluppi internazionali hanno confermato che condividiamo molteplici punti di vista, in particolare sul funzionamento dell’Unione europea e sulla situazione internazionale. Apprezzo molto le ferme posizioni del vostro partito riguardo l’attacco russo all’Ucraina e ringrazio per il sostegno che ho ricevuto dal vostro Presidente su questo tema». 1 maggio 2022 (modifica il 1 maggio 2022 | 13:18) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-05-01 11:19:00, La presidente di Fratelli d’Italia ha chiuso la Conferenza programmatica: «Gli altri sono surfisti, noi siamo navigatori. Abbiamo ben presente la rotta», Cesare Zapperi