Meloni a Varsavia: Polonia confine morale dOccidente. Poi la telefonata con Joe Biden

Meloni a Varsavia: Polonia confine morale dOccidente. Poi la telefonata con Joe Biden

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di Monica Guerzoni

Con Morawiecki: abbiamo la stessa idea d’Europa. Il viaggio nella notte, oggi vedr Zelensky

DALLA NOSTRA INVIATA
VARSAVIA -KIEV— Per dieci lunghissime ore il treno corre nella notte, attraversa per centinaia di chilometri l’Ucraina innevata, ferita dai missili e dalle bombe di Putin e punta dritto verso Kiev. In una delle carrozze, protetta da decine di agenti dell’intelligence, viaggia una Giorgia Meloni emozionata e tesa, ancora non del tutto guarita dall’influenza che per giorni l’ha tenuta lontana dalla scena internazionale. La missione, che pi volte ha rischiato di saltare, finalmente iniziata e la premier spera che segni il ritorno nel gruppo di testa della coalizione occidentale. L’attendevamo da tempo a Kiev, ha detto al Corriere Volodymyr Zelensky. L’abbraccio della leader italiana al capo della resistenza ucraina arriva all’indomani della visita a sorpresa di Joe Biden.

Verr prima del 24 febbraio aveva promesso Meloni a Zelensky, nel brevissimo incontro in piedi a Bruxelles. Impegno mantenuto, ma oggi anche il giorno del discorso di Biden per il primo anniversario della guerra, il giorno in cui Putin sfider il mondo rivelando come intende lavare l’onta del blitz a Kiev del presidente americano, che Mosca ha paragonato a Hitler. Ed il giorno in cui Meloni deve trovare il modo di non sparire mediaticamente, schiacciata dai protagonisti di una data drammatica e simbolica.

Se per il presidente del Paese trascinato in guerra dai russi fondamentale il sostegno italiano, per Meloni fondamentale mostrare all’Ucraina, a Bruxelles e alla Casa Bianca che le esternazioni di Berlusconi e l’antica simpatia di Salvini per il Cremlino non hanno cambiato la posizione della destra di governo. La linea sempre la stessa, tutta la maggioranza ha votato e voter l’appoggio, logistico e militare, la promessa che la premier rinnover in queste ore, tra l’incontro nel palazzo presidenziale e la tappa a Irpin e Bucha dilaniate dalle artiglierie russe. Zelensky chiede all’Italia materiale di protezione da attacchi chimico-batteriologici e Meloni dir che il ministro della Difesa Crosetto gi lavora a un settimo decreto per l’invio di armi, che l’Italia pronta a fare la sua parte nella ricostruzione e che dal nostro Paese gi partito materiale elettrico per migliorare la vita di tre milioni di ucraini.

Dalla visita di Draghi, in trio con Macron e Scholz, sono passati 8 mesi ed sulle orme del predecessore a Palazzo Chigi che la presidente di FdI ha sin qui mosso i suoi passi per aiutare la causa ucraina. Il centro di Kiev blindato, sacchi di sabbia e sirene degli allarmi aerei. La premier ci arriva dopo una tappa lampo a Varsavia. Una manciata di ore, ieri, per incontrare il presidente Andrzej Duda e il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki e rinsaldare l’asse con un Paese tutto Dio, patria e famiglia, che la leader della destra italiana ritiene tra i suoi principali alleati in Europa. La diplomazia di Palazzo Chigi ha cercato in ogni modo di incrociare l’agenda di Meloni con quella di Biden. Alle dieci della sera la delegazione italiana atterra con il volo di Stato nel piccolo aeroporto di Jasionka, al confine con l’Ucraina. Ma il pulmino che dovrebbe portarla al treno non si muove. I giornalisti italiani aspettano su un altro mezzo e vedono un lungo corteo di auto con i lampeggianti blu, decine e decine, dirette verso un aereo che molto somiglia all’Air force one. Ma i tempi di Biden sono troppo stretti e l’incontro non si realizza.In compenso il presidente Usa ha chiamato Meloni appena rientrato in Polonia e i due leader, ha fatto sapere Palazzo Chigi, hanno discusso del loro stretto coordinamento in corso sul sostegno all’Ucraina.

Nelle dichiarazioni alla stampa (senza domande) dopo il bilaterale con Morawiecki, Meloni suggella l’amicizia ricordando una curiosit che lega l’inno nazionale italiano a quello polacco: Sono le uniche due nazioni al mondo che si citano a vicenda. Nel canto scritto da Goffredo Mameli c’ infatti un riferimento al sangue polacco, bevuto dall’Aquila austriaca insieme al Cosacco (i russi).

Meloni tossisce spesso, chiede acqua e si scusa con i giornalisti stranieri ammessi al punto stampa: E vabb, siamo umani. Guardando all’imminente tappa a Kiev, rinnova l’impegno: a 360 gradi, l’Italia c’ e l’Ucraina lo sa. La premier cita Giovanni Paolo II, sottolinea che la Polonia il confine morale e materiale dell’Occidente e ringrazia l’intero Paese per l’aiuto all’Ucraina. Parliamo con la stessa voce, sentiamo insieme questa responsabilit, la accoglie Morawiecki. Il legame, ricorda Meloni, forte anche sull’immigrazione. C’ anche tempo per bacchettare l’Unione: Col premier polacco abbiamo la stessa idea, la Ue sia gigante politico e non burocratico.

20 febbraio 2023 (modifica il 21 febbraio 2023 | 00:10)

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