Meno alunni per classe dal 2024/25: dove e come sarà possibile

Meno alunni per classe dal 2024/25: dove e come sarà possibile

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Meno alunni per classe, il sogno di ogni docente. Il sogno di chi conosce la differenza nell’apprendimento in un piccolo gruppo in cui ciascuno può essere seguito con costanza e rispetto della propria individualità.

Un emendamento con primo firmatario la senatrice Carmela Bucalo di Fratelli d’Italia, approvato nella riformulazione proposta dal governo in Senato in occasione della conversione in legge del dl Caivano apre nuove prospettive per l’anno scolastico 2024/25. Tutte ancora da concretizzarsi.

Il testo dell’emendamento

La modifica approvata al DL 15 settembre 2023, n. 123 “Misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile, nonché per la sicurezza dei minori in ambito digitale”.

Dopo l’articolo 10 è inserito il seguente: «Art. 10-bis. – (Abolizione del limite numerico minimo di alunni per classe nelle istituzioni scolastiche del Mezzogiorno – “Agenda Sud”) – 1. A decorrere dall’anno scolastico 2024/2025, i dirigenti degli uffici scolastici regionali di cui all’articolo 75, comma 3, del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, con riferimento alle istituzioni scolastiche ed educative del primo e del secondo ciclo di istruzione site nelle piccole isole, nei comuni montani, nelle aree geografiche abitate da minoranze linguistiche, nei contesti di disagio giovanile o caratterizzate dalla presenza di alunni con fragilità negli apprendimenti, nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Campania, Molise, Puglia, Calabria, Sardegna e Sicilia, possono derogare al numero minimo di alunni per classe previsto dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 81, nei limiti dell’organico dell’autonomia assegnato a livello regionale.

2. All’attuazione del comma 1 si provvede nell’ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica».

Quali regioni saranno interessate

Sono quelle di riferimento  in Agenda Sud

  • Abruzzo
  • Basilicata
  • Campania
  • Molise
  • Puglia
  • Calabria
  • Sardegna
  • Sicilia

I criteri e i limiti

Le scuole interessate, nell’ambito di queste regioni, sono quelle situate  nelle piccole isole, nei comuni montani, nelle aree geografiche abitate da minoranze linguistiche, nei contesti di disagio giovanile o caratterizzate dalla presenza di alunni con fragilità negli apprendimenti. 

Non c’è però un automatismo, in quanto comunque bisognerà rispettare l’organico regionale assegnato. Probabilmente la misura potrà essere utilizzata più facilmente alla scuola primaria, è comunque un segnale di attenzione rispetto ad alcune problematiche che da anni affliggono la scuola italiana.

Decreto Caivano, passa la deroga per non chiudere o accorpare tante scuole del Sud. Anief festeggia

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