«Mercoledì» Addams, la serie di Tim Burton: «Io come lei, ho avuto problemi di salute mentale per metà della mia vita»

«Mercoledì» Addams, la serie di Tim Burton: «Io come lei, ho avuto problemi di salute mentale per metà della mia vita»

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di Renato Franco

Arriva lo spin-off dedicato alla ragazzina che alleva ragni e il suo hobby è cercare di uccidere il fratello

Alleva ragni, il suo hobby è cercare di uccidere il fratello, il giocattolo preferito è la bambola di Maria Antonietta da lei stessa ghigliottinata; piena di tristezza, è esangue e delicata, ha un piede con sei dita. Gotica, cimiteriale, un’allegra ragazza morta: Mercoledì Addams — la figlia di quella famiglia che ama il maltempo e che nel giorno dei defunti mette su il suo sorriso migliore — diventa protagonista della serie Netflix che arriva mercoledì (non a caso) 23 novembre. La regia è di Tim Burton, uno che a quelle atmosfere dark e sepolcrali ha saputo dare sostanza e vita con il suo cinema di impegno e riflessione spesso incentrato su temi come l’emarginazione e la solitudine. Come in questa occasione perché, parole sue, «io e Mercoledì abbiamo la stessa visione sul mondo; mi sono sempre sentito come lei da teenager, avevo lo stesso punto di vista in bianco e nero».

Sentimenti affini che mescolano realtà e finzione: «Quando ho letto questa sceneggiatura — ha spiegato il regista — mi è tornato in mente come mi sentivo a scuola e cosa provavo nei confronti dei miei genitori, come mi sentivo come persona. Questa sensazione mi ha fatto vedere la Famiglia Addams sotto una luce del tutto nuova. La famiglia Addams è l’emblema della famiglia strana, come lo sono, in fondo, tutte le famiglie». Sentirsi soli pur essendo circondati da un mucchio di persone, sempre fuori luogo, costantemente a disagio, alieno tra gli umani: «Nel 1976 sono andato a un ballo di fine anno delle superiori. Era l’anno di uscita di Carrie, il film diretto da Brian De Palma tratto dal romanzo di Stephen King. Ecco io mi sono sentito come una Carrie al maschile a quel ballo di fine anno. Ho provato quella sensazione di dover essere lì ma di non farne parte. Per quanto tu voglia, quei sentimenti non ti lasciano». Il ricordo di una sensazione spiacevole che non lo ha mai abbandonato, l’adulto Tim Burton ha capito che poteva ancora immedesimarsi nei problemi che la sua protagonista adolescente si trovava ad affrontare.

Mercoledì è un mystery dai toni soprannaturali che ripercorre gli anni di Mercoledì Addams come studentessa alla Nevermore Academy, una ragazza che mentre si sforza di controllare i suoi poteri paranormali, si trova a dover sventare una mostruosa serie di omicidi che terrorizzano la comunità locale e a dover risolvere il mistero che ha coinvolto i suoi genitori 25 anni prima… tutto mentre vive la sua vita da adolescente inquieta, piena di dubbi e paure, domande che a quell’età sono macigni, la certezza scolpita nel marmo di essere i soli a provare certe emozioni, la sicurezza di essere diversi, che nessuno può capire. Nel ruolo della protagonista c’è l’attrice 20enne Jenna Ortega, mentre a interpretare gli altri membri della famiglia Addams sono stati ingaggiati Catherine Zeta-Jones (Morticia), Luis Guzmán (Gomez) e Isaac Ordonez (il fratello Pugsley, quello che lei vuole sempre ammazzare).

Tim Burton dirige quattro (degli otto) episodi ed è produttore esecutivo di tutto il progetto. Rispetto al personaggio originario, Mercoledì è cresciuta di qualche anno, non è solo la bambina appassionata di giochi macabri, ma una ragazzina al liceo. «Va in una scuola per reietti e si sente reietta fra i reietti: è quello che ho provato tutta la mia vita, nei confronti della scuola, dei genitori, degli altri. Lei è molto chiara, diretta, dice quello che prova. Questo la porta a mettersi nei guai nei confronti degli altri, ma a livello simbolico ha una forza silenziosa e semplice che per me è molto importante. Ho avuto problemi di salute mentale per metà della mia vita e mi identifico in Mercoledì. Per me è una fonte di ispirazione». Nella serie di Tim Burton il carattere del personaggio è vicino a quello interpretato da Christina Ricci nei due film di Barry Sonnenfeld dei primi anni Novanta: un’icona anticonformista e femminista, un modello di ragazza alternativa e fuori dagli schemi, orgogliosa — ma anche spaventata — della propria unicità, un’emarginata che non vuole far parte del gregge. E se proprio deve essere una pecora, almeno che sia nera.

23 novembre 2022 (modifica il 23 novembre 2022 | 13:17)

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, 2022-11-23 12:20:00, Arriva lo spin-off dedicato alla ragazzina che alleva ragni e il suo hobby è cercare di uccidere il fratello , Renato Franco

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