Mes, come funziona il fondo salva Stati? Perché fa tanta paura? Le cose da sapereLa premier:   Non lo prenderemo mai

Mes, come funziona il fondo salva Stati? Perché fa tanta paura? Le cose da sapereLa premier: Non lo prenderemo mai

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domande e risposte

di Valentina Iorio23 dic 2022

Mes, come funziona il fondo salva Stati, chi lo ha usato e perché l’Italia deve approvarlo: le cose che dovete sapere

Il tema della riforma del Meccanismo Europeo di Stabilit (Mes) non il grande tema, ha dichiarato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Finch io conto qualcosa l’Italia non acceder al Mes, lo posso firmare col sangue, ha aggiunto. Per quel che riguarda la ratifica ne discuter eventualmente il Parlamento, ha spiegato la premier, intervenendo a Porta a Porta gioved 22 dicembre. Prima per – ha premesso Meloni – voglio provare a fare un altro ragionamento: che si approvi la riforma o no, il Mes non stato mai utilizzato da nessuno. Per due ragioni, perch le condizionalit sono troppo stringenti e perch il Mes un creditore privilegiato, ovvero quando io prendo i soldi dal Mes il primo a cui li devo restituire e questo comporta un problema sui titoli di stato, fa alzare i tassi. La domanda, prima di entrare sul dibattito sulla ratifica, di una cosa che secondo me rimane poco utile,: possiamo renderlo utile?. L’Italia rischia di rimanere la sola a non aver ancora ratificato la riforma del Mes. Dopo la sentenza della Corte Costituzionale tedesca, che ha dichiarato irricevibile il ricorso presentato in Germania da alcuni deputati liberali, infatti anche Berlino si appresta a firmare.

Cos’ il Mes?
Il Meccanismo europeo di stabilit (MES – European Stability Mechanism, ESM) stato istituito attraverso un trattato intergovernativo nel 2012, in sostituzione del Fondo europeo di stabilit (Fesf), il cosiddetto fondo salva–Stati e il Meccanismo Europeo di Stabilizzazione Finanziaria (EFSM), istituito nel 2010 per far fronte alla crisi del debito sovrano. La sua funzione fondamentale concedere assistenza finanziaria ai Paesi membri che – pur avendo un debito pubblico sostenibile – abbiano difficolt nel finanziarsi sul mercato.

Come funziona?
L’accesso all’assistenza viene concesso sulla base di una rigorosa condizionalit nell’ambito di un programma di aggiustamento macroeconomico e di un’analisi della sostenibilit del debito pubblico effettuata dalla Commissione insieme al Fondo monetario internazionale (Fmi) e di concerto con la Banca centrale europea (Bce). Gli strumenti previsti dallo statuto del Mes sono diversi: prestiti economici, acquisti di titoli di Stato sul mercato primario e secondario, linee di credito precauzionali, prestiti per la ricapitalizzazione indiretta delle banche, ricapitalizzazioni dirette delle banche. Inoltre durante la pandemia stata prevista la possibilit di accedere al cosiddetto Mes sanitario, per l’Italia sarebbero circa 37 miliardi. Il Mes viene finanziato dai singoli Stati membri con una ripartizione percentuale che rispecchia la loro importanza economica. La Germania, contribuisce per il 27,1 %, seguita dalla Francia con il 20,3% e dall’Italia con il 17,9%. Il Mes ha un capitale sottoscritto pari a 704,8 miliardi e la sua capacit di prestito ammonta a 500 miliardi. Il Paese che ha bisogno di aiuto presenta la richiesta al Consiglio dei governatori, formato dai ministri delle Finanze dell’Eurozona. Per il via libera serve una maggioranza qualificata dell’85% del capitale sottoscritto. I Paesi principali, con quote oltre il 15%, tra cui l’Italia, hanno diritto di veto.

Cosa prevede la riforma?
La riforma prevede che il Mes assuma la funzione di backstop (paracadute finale) del fondo di risoluzione unico delle banche: una linea di credito da 70 miliardi, a cui i Paesi potranno accedere se i loro fondi nazionali per le risoluzioni bancarie non sono sufficienti. La riforma inoltre mira a rafforzare il ruolo del Meccanismo europeo di stabilit nei confronti della Commissione Ue, in caso di assistenza agli Stati in difficolt e anche gli strumenti a sua disposizione. Il Mes potr fare da mediatore tra Stati e investitori privati qualora fosse necessaria la ristrutturazione di un debito pubblico.

Il Mes mai stato usato? Da chi?
In passato Grecia, Spagna e Cipro hanno ricevuto sostegno dal Mes, ma non per quanto riguarda la linea di credito per le spese sanitarie, che non ancora mai stata utilizzata da nessuno. Prima della nascita del Mes, Portogallo, Irlanda e Grecia erano stati aiutati anche dal Fondo europeo di stabilit finanziaria. L’accesso all’assistenza finanziaria del Mes nella forma tradizionale, pre-riforma, applicata al salvataggio della Grecia dopo la crisi del debito, viene offerta sulla base di una rigorosa condizionalit politica nell’ambito di un programma di aggiustamento macroeconomico e di un’analisi della sostenibilit del debito pubblico effettuata dalla Commissione insieme al Fondo monetario internazionale (Fmi) e di concerto con la Banca centrale europea (Bce). La cosiddetta Troika il termine con il quale nel gergo giornalistico si fa riferimento al controllo di queste tre istituzioni.

Quali sono i timori di chi si oppone al Mes?
I timori di chi si oppone in Italia alla nuova linea di credito messa a disposizione dal Mes che aderirvi presupponga l’arrivo della Troika come accaduto per il salvataggio della Grecia. Ma le regole del nuovo Mes sono diverse. Ad esempio il fatto che sia disponibile per tutti i Paesi con termini standardizzati concordati in precedenza una differenza importante rispetto a quanto accaduto allora. In merito al timore che la riforma del Mes possa aumentare la probabilit di un default sovrano la Banca d’Italia chiarisce:Non vero.
Inoltre, aggiunge Bankitalia, va in ogni caso ricordato che la probabilit di un default dipende in primo luogo dalle politiche economiche messe in atto dai paesi.

La riforma del Mes prevede l’automatica ristrutturazione del debito?
Alcuni inoltre temono che con la riforma del Mes, in caso di crisi, si possa pi facilmente richiedere all’Italia di ristrutturare il proprio debito, come ha ricordato Gianluca Mercuri nella newsletter del Corriere della Sera Il punto (per iscriversi cliccare qui). Cosa che si tradurrebbe in una perdita per famiglie, imprese e banche italiane. Ma, come ha spiegato pi volte Bankitalia, la riforma non prevede alcun meccanismo automatico di ristrutturazione dei debiti sovrani. La riforma ribadisce che la ristrutturazione del debito sovrano con il coinvolgimento del settore privato rimane strettamente circoscritta a casi eccezionali – aggiunge la Banca d’Italia. alla luce di questa confermata eccezionalit che va interpretata la modifica delle clausole di azione collettiva (collective action clauses, CACs). In base a tale modifica, se un paese decidesse di procedere alla ristrutturazione del proprio debito, sarebbe sufficiente un’unica deliberazione dei possessori dei titoli pubblici al fine di modificare i termini e le condizioni di tutte le obbligazioni, anzich richiedere una doppia deliberazione.

Cosa far l’Italia?
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha detto che sulla ratifica si esprimer il Parlamento. molto probabile che l’Italia firmi come far anche la Germania, ma che il governo decida di affiancare alla ratifica una risoluzione per affermare che l’Italia non ricorrer mai al Mes, come di fatto gi anticipato dalla premier.
Come ha sottolineato, Mario Monti, nel suo ultimo editoriale sul Corriere, consentire che un trattato, firmato da tutti i governi, sia ratificato, non comporta il minimo obbligo di avvalersi degli strumenti che esso prevede, se un Paese non lo vuole.

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