Messico, la storia del gatto tatuato dalla gang di detenuti  che ora attende di essere adottato

Messico, la storia del gatto tatuato dalla gang di detenuti che ora attende di essere adottato

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di Silvia Morosi

Il felino salvato dalle autorit aveva il simbolo della gang del carcere Los Mexicles inciso su un fianco. Alla conclusione dell’indagine, potr finalmente essere adottato

Un’aquila reale con la scritta Made in Mexico e un corsaro. Sono questi i due tatuaggi che la gang dei Los Mexicles — legata al cartello di Sinaloa — ha impresso sul fianco di un gatto Sphynx , all’interno del carcere di Cereso n. 3 di Ciudad Juarez, visitato tra gli altri da papa Francesco nel 2016.

Secondo le autorit, il felino apparteneva al capo della banda, Ernesto Alfredo Pinon de la Cruz (El Neto), ucciso a colpi di arma da fuoco il 5 gennaio scorso dopo essere fuggito dalla prigione. Dopo il salvataggio da parte delle autorit, il gatto — ancora senza nome — stato affidato alle cure del dipartimento di salvataggio e adozione di animali domestici della citt. L’animale ha ancora una leggera infezione all’orecchio e agli occhi, e per quanto riguarda i tatuaggi, come dice il nostro regolamento, ha subito un maltrattamento, poich ogni mutilazione o marcatura inutile considerata un abuso evidente, raccontano gli investigatori come riportato da El Paso Times. Secondo le prime valutazioni mediche il felino presenta alcune ferite da rimarginare e cicatrici, ma sano.

L’animale non disponibile per l’adozione in quanto fa parte di un’indagine del governo statale, ma durante la sua custodia ricever tutte le cure necessarie.

Le autorit hanno sequestrato il gatto, che sembra essere della razza Sphynx, dopo un’irruzione nella prigione di stato. L’animale stato trovato all’interno di una delle celle: stato soccorso e consegnato al locale rifugio per animali. Questa la quarta irruzione all’interno dello stesso penitenziario statale dopo una massiccia evasione — la mattina del primo gennaio — da parte dei Los Mexicles (tra loro anche El Neto) che ha provocato la morte di dieci guardie carcerarie.

14 febbraio 2023 (modifica il 15 febbraio 2023 | 13:30)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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