di Enrico Forzinetti
A rivelare i piani dell’azienda un lungo report di The Verge. La seconda e terza versione dei dispositivi attese per il 2026 e il 2028. Ma i dubbi sulle tempistiche e sui successi a livello di mercato sono molti
Mentre concentra sullo sviluppo delle potenzialità del Metaverso la maggior parte delle risorse, Meta però non sta perdendo di vista i tanti chiacchierati progetti legati agli occhiali per la realtà aumentata. L’ultimo report di The Verge che cita fonti interne all’azienda condivide anche una serie di date di riferimento: nel 2024 è attesa la prima versione, il cui lancio nei sogni di Mark Zuckerberg dovrebbe rispecchiare quello dell’iPhone. La seconda e terza generazione degli occhiali dovrebbero arrivare nel 2026 e nel 2028.
I progetti per il 2024
Ormai è da anni che la società di Menlo Park lavora al cosiddetto Project Nazare, nome in codice per indicare un paio di occhiali per la realtà virtuale che possa essere del tutto indipendente da uno smartphone ma collegato in modalità wireless a un dispositivo esterno che lo coadiuva nei processi di elaborazione dei dati. L’obiettivo principale di Nazare sarebbe quello di permettere alle persone di interagire con gli ologrammi 3D di altri utenti, indossando un paio di occhiali che siano il più possibile simili nel design e nella comodità rispetto a quelli tradizionali da vista. Ma di qui a due anni dovrebbe trovare spazio anche un altro dispositivo indossabile per la realtà aumentata, già ribattezzato Hypernova. In questo caso si tratterebbe di un occhiale che dovrebbe collegarsi allo smartphone per funzionare, mostrando su un display le notifiche e i messaggi in arrivo.
I dubbi di Meta (e i precedenti)
Nonostante queste interessanti prospettive però i dubbi non mancano. Come nota sempre The Verge infatti al momento non esiste ancora alcun prototipo di questi occhiali e i video diffusi finora non hanno mai mostrato delle tecnologie realmente in funzione, ma solamente delle ricostruzioni virtuali. Una circostanza che rende possibile il mancato rispetto delle deadline fissate da parte dell’azienda. Ma in realtà Meta stessa dubiterebbe anche delle reali potenzialità di mercato di questo genere di dispositivi. Se lasciamo da parte il flop dei Google Lens, sono già stati lanciati senza particolare successo sia gli HoloLens 2 di Microsoft che gli Spectacles di Snap. A onor del vero va anche aggiunto che il dispositivo di Redmond è pensato più a livello di uso aziendale, mentre il prodotto della società ideatrice di Snapchat non è in vendita, ma destinato solo ai creator che ne fanno richiesta.
Poco prima del cambio di nome in Meta, Facebook aveva poi già lanciato in collaborazione con EssilorLuxottica i Ray Ban Stories (capaci di registrare video, ma senza AR) di cui si era parlato con grande interesse, prima che cadessero un po’ nel dimenticatoio. In sostanza da Menlo Park si aspettano che i prossimi Nazare possono avere un destino analogo: un prodotto di nicchia per sviluppatori o entusiasti del mondo tecnologico, ma non destinato al largo consumo.
Lavoro sugli hardware
Nel frattempo Meta è anche molto impegnata sul fronte del Metaverso e di tutte le applicazioni della VR. Solo poco tempo fa l’azienda ha annunciato che all’interno di Horizon Worlds (principale spazio virtuale insieme a Horizon Venues) i creator potranno iniziare a vendere prodotti digitali, su cui poi Menlo Park tratterrà una percentuale della transazione. Ma allo stesso tempo si cerca di procedere allo sviluppo di nuovi hardware per la realtà virtuale. Per migliorare l’offerta rispetto all’Oculus Quest 2, Meta sta lavorando anche a un altro visore di altro livello, sotto il nome di Project Cambria, che dovrebbe invece guardare alle potenzialità della realtà mista. Un dispositivo che sembrerebbe analogo al vociferato visore a cui lavora da tempo anche Apple e di cui sono inseriti numerosi riferimenti all’interno di iOS 16.
Ma l’orizzonte degli hardware di casa Meta dovrebbe allargarsi anche a un dispositivo indossato sul polso che decodificando gli impulsi elettrici del sistema nervoso del corpo umano sarebbe in grado di tradurli in movimenti della mano nel mondo che si sta osservando attraverso gli stessi occhiali in realtà aumentata.
15 aprile 2022 (modifica il 15 aprile 2022 | 13:46)
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, 2022-04-15 13:54:00, A rivelare i piani dell’azienda un lungo report di The Verge. La seconda e terza versione dei dispositivi attese per il 2026 e il 2028. Ma i dubbi sulle tempistiche e sui successi a livello di mercato sono molti, Enrico Forzinetti