Meta, nuova multa da 390 milioni: violate le norme Ue sul trattamento dati

Meta, nuova multa da 390 milioni: violate le norme Ue sul trattamento dati

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big tech

di Alessia Conzonato04 gen 2023

Meta, nuova multa da 390 milioni: violate le norme Ue sul trattamento dati

Ulteriori violazioni delle normative da parte di Meta hanno procurato al gruppo di Mark Zuckerberg una multa da 390 milioni di euro. il valore complessivo di due sanzioni comminate dal Data Protection Commission irlandese per non aver osservato le regole sul trattamento dei dati personali in relazione alla fornitura dei servizi Facebook e Instagram.

Le indagini

Ad annunciarlo stata la stessa authority, che agisce per conto dell’Unione europea. Tutto ha avuto inizio da due reclami presentati in Austria e in Belgio, sottoposti il 25 maggio 2018 (data di entrata in vigore del Gdpr, il Regolamento generale sulla protezione dei dati, ufficializzato dall’Unione europea nel 2016 ed entrato in vigore nel 2018 per afforzare la protezione della privacy e dei dati personali di cittadini). Il Data Protection Commission irlandese, allora, ha avviato e completato due indagini separate a carico del distaccamento irlandese del colosso dei social network, il Meta Platforms Ireland Limited. Da queste emerso che Facebook avrebbe violato il regolamento. Per questo la piattaforma dovr pagare un’ammenda del valore di 210 milioni di euro. Stessa accusa e stessa sorte anche per Instagram, la cui multa ammonta a 180 milioni. Meta dovr uniformare, entro tre mesi, le proprie pratiche alle norme Ue.

Violati gli obblighi di trasparenza

Secondo la Commissione irlandese, Meta avrebbe violato gli obblighi di trasparenza e avrebbe adottato una base giuridica non corretta nel trattamento dei dati personali degli utenti ai fini pubblicitari. Sotto esame, spiega la nota, il comportamento adottato da Meta prima dell’entrata in vigore del Gpdr, a maggio 2018, nel richiedere il consenso da parte degli utenti a un contratto per il trattamento di tali dati. Dopo che la bozza di decisione e’ stata sottoposta all’European Data Protection Board, l’Authority irlandese ha adottato la decisione finale lo scorso 31 dicembre.

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