«Mia figlia ha spesso i pidocchi: c’è un modo per risolvere il problema?»

«Mia figlia ha spesso i pidocchi: c’è un modo per risolvere il problema?»

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di Stefano Cambiaghi

La terapia è efficace se eseguita bene, ma la pediculosi non dà immunità permanente, di conseguenza la possibilità di nuovi episodi rimane elevata

Negli ultimi mesi mia figlia di 8 anni ha avuto molte volte i pidocchi. Ho provato diversi trattamenti, ma non riusciamo a risolvere il problema. Che cosa si può fare?

Risponde Stefano Cambiaghi, dirigente medico, Unità di Dermatologia pediatrica, Ospedale Maggiore Policlinico, Milano (VAI AL FORUM)

La pediculosi del capillizio è dovuta a pediculus humanus della varietà capitis, un insetto ematofago diffuso in tutto il mondo. La trasmissione dell’infestazione avviene per contatto interumano, prevalentemente con modalità «testa-a-testa», anche se è possibile una trasmissione indiretta, tramite oggetti che fungono da vettori per il parassita. La lunghezza dei capelli è un fattore favorente lo sviluppo della pediculosi, che ha infatti incidenza maggiore nel sesso femminile. Il trattamento è basato sull’uso corretto di un insetticida efficace. Considerando che si tratta di una patologia solo cutanea (i pidocchi non portano altre malattie), nei casi di «routine» è corretto utilizzare terapie topiche. La cura si avvale di prodotti neurotossici per l’insetto come malathion, permetrina, carbaril e sostanze derivate dal piretro (piretrine). Si tratta di composti letali per il parassita adulto, ma che hanno solitamente scarsa attività sulle uova (lendini). È quindi sempre consigliata la ripetizione del trattamento dopo una settimana, dato che le lendini si dischiudono 6-8 giorni dopo la loro deposizione.

Perché la terapia può fallire

In tempi recenti è aumentata la disponibilità di terapie locali non farmacologiche, ma volte piuttosto a «soffocare» il pidocchio con prodotti più o meno naturali. Queste terapie, che avrebbero il vantaggio di una minore tossicità, richiedono solitamente applicazioni più numerose e accurate. Fattori che influenzano l’efficacia di un prodotto sono la sua attività pediculicida e ovicida, la sua concentrazione, la durata, la quantità e la modalità della sua applicazione sul cuoio capelluto, la frequenza dell’applicazione stessa e la formulazione (per esempio crema o shampoo). Cappelli, sciarpe, pettini, spazzole, federe dei cuscini andrebbero isolati in un sacco di plastica per una decina di giorni, oppure lavati a secco o a 60°. L’uso di insetticidi per il trattamento di suppellettili e indumenti e per disinfestare l’ambiente domestico non è raccomandato. A volte, nonostante una terapia eseguita correttamente, la pediculosi persiste, diventando motivo di ansia e frustrazione per i genitori. Le cause di insuccesso della terapia possono essere varie: un errore di diagnosi (non si tratta di pediculosi); la scarsa «aderenza» del bambino per la terapia; l’utilizzo di un presidio terapeutico inefficace; una posologia inadeguata, scorretta o incompleta del prodotto; una re-infestazione.

Se la diagnosi è sbagliata

Quest’ultima è un’evenienza frequente: la pediculosi non lascia un’immunità permanente, quindi la possibilità di acquisire nuovamente la parassitosi da familiari, amici, compagni di banco resta molto alta. Se da un lato è vero che non si deve intervenire sui bambini in assenza di una diagnosi certa, il trattamento dei contatti affetti è obbligatorio per rendere l’intervento terapeutico sensato ed efficace. I contatti stretti dei pazienti andrebbero controllati con attenzione ed eventualmente sottoposti alla terapia. La diagnosi errata di pediculosi peraltro è meno rara di quanto si pensi: in particolare le cosiddette pseudo-lendini o «hair casts», manicotti di cheratina disposti lungo il fusto pilare, sono spesso causa di errore. Ancora più frequente è la diagnosi errata in caso di persistenza di lendini non vitali dopo l’esecuzione di un trattamento non accompagnato dal distacco delle uova dal fusto pilifero. Le lendini non vitali devono essere rimosse con un pettine fitto. È bene ricordare infine che non esiste trasmissione di pediculosi tra uomo e animali domestici.

25 giugno 2022 (modifica il 25 giugno 2022 | 20:07)

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, 2022-06-25 18:09:00, La terapia è efficace se eseguita bene, ma la pediculosi non dà immunità permanente, di conseguenza la possibilità di nuovi episodi rimane elevata, Stefano Cambiaghi

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