Mia figlia, rapita a 4 anni. Portata in Libia dal padre, non lho più sentita

Mia figlia, rapita a 4 anni. Portata in Libia dal padre, non lho più sentita

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di Monica Ricci Sargentini

La denuncia della madre Federica Federici da Roma. Gli avvocati: la Libia non ha firmato le convenzioni per le sottrazioni di minore

Compir cinque anni il 29 gennaio Aisha (il nome di fantasia) e sar la prima volta che spegner le candeline senza la madre che non vede dal 9 marzo quando il padre l’ha portata in Libia, dove lui nato, per andare a trovare i suoi genitori e passare un po’ di tempo con loro. Il ritorno era previsto dopo tre settimane ma lui ha cominciato a prendere tempo tirando fuori ogni volta una scusa pi strampalata dell’altra, inventandosi persino un ritiro dei passaporti in aeroporto. Ad aprile ho capito che non sarebbe pi tornato e l’ho denunciato per sottrazione di minore. Ma ancora non mi capacito racconta tra le lacrime Federica Federici, 31 anni, un lavoro da impiegata a Roma. Io mi fidavo di lui, tanto che gli ho pagato anche il viaggio, erano gi andati altre volte in Libia e anche io mi ci ero recata. Nulla faceva presagire questo, nulla.

Vestita in modo semplice, senza trucco, lo sguardo sperso dietro i grandi occhiali questa giovane madre disperata, quasi non riesce a parlare, ma tra un singhiozzo e l’altro ci racconta la sua drammatica storia. Ci siamo incontrati a Malta nel 2016, io lavoravo in una caffetteria, lui accompagnava la sorella, che una diplomatica libica, ci siamo innamorati e, l’anno dopo, ci siamo sposati l in una moschea, io mi sono convertita alla religione islamica, l’ho fatto perch ci ho creduto, prima ero una cattolica non praticante.

Quando Federica scopre di essere incinta torna in Italia e anche il marito la segue. Nel 2017 la coppia si sposa con rito civile e all’inizio del 2018 nasce la bambina. Tutto sembra filare liscio ma Mohamed non impara la lingua italiana e non riesce (o non vuole) trovare lavoro. Cos comincia ad essere insoddisfatto, esce di casa la mattina e ritorna la sera. Con la bimba passa pochissimo tempo. E diventa ossessivo sulla religione: Si lamentava in continuazione, mi faceva sentire non adatta, diceva che non ero una buona musulmana. Alla fine mi sono allontanata da tutto. Non ho visto pi gli amici, ho chiuso i miei account sui social media. Per non essere considerata impura dal marito la donna rinuncia al fumo, all’alcol e alla carne di maiale. Ma le richieste diventano sempre pi pressanti, come quella di passare il Natale in un Paese musulmano per non sentire la festivit cattolica. La coppia, comunque, tira avanti e Federica continua a fidarsi del marito tanto che l’uomo porta diverse volte la bambina con s in Libia e, nel 2021, si unisce a loro anche lei: Ho conosciuto i genitori e ho passato tempo con la sorella che consideravo un’amica. Ora nessuno di loro risponde alle mie telefonate.

All’inizio del 2022 la fede di Federica vacilla e ne parla con il marito: C’ stato un momento in cui sentivo che la preghiera era diventata pi un dovere che altro e gliel’ho confessato. Lui mi ha risposto secco: “Allora vuol dire che non sei pi musulmana”. Ma non era arrabbiato, sembrava avere accettato la cosa racconta lei. Per probabilmente stato questo il motivo scatenante della fuga, tanto che una volta in Libia Mohamed ha chiesto alla moglie una dichiarazione scritta di rinuncia alla religione e lei, ingenuamente, gliel’ha mandata. Poco dopo sono andata in moschea a parlare con l’imam, gli ho spiegato che non volevo affatto lasciare la religione; lui ha chiamato mio marito e gli ha detto che in un momento cos non avrebbe dovuto chiedermi una cosa del genere.

Dal 9 ottobre Federica non ha notizie della figlia. Il 27 ottobre il Tribunale di Roma ha emesso un provvedimento di separazione in cui la bambina viene affidata in via esclusiva alla madre che prender autonomamente le decisioni di maggiore interesse relative all’educazione, all’istruzione e alla salute della stessa. I giudici, ovviamente, chiedono l’immediato rimpatrio della minore.

Il provvedimento stato notificato alle Autorit libiche ma la situazione complicata: La Libia non ha firmato la convenzione dell’Aja del 1980 sulla sottrazione di minori, n altre convenzioni in materia giudiziale – spiega l’avvocato Duilio Cortassa dello studio LJLex che sta seguendo il caso con l’internazionalista Francesca Graziani -, dal punto di vista penale non c’ nulla da fare e il procedimento stato sospeso dal pm Stefano Pizza perch l’indagato non reperibile. Sul lato civile ci si pu muovere ma, come sappiamo, la Libia in una situazione di caos totale. Dall’Ambasciata a Tripoli dicono che per trovare un precedente di sottrazione di minore dall’Italia bisogna risalire a quando c’era ancora Gheddafi e, comunque, il Direttore per gli Italiani all’Estero della Farnesina, Luigi Vignali, si messo a disposizione subito. Nel frattempo, lo scorso luglio, Mohamed Bouamid ha avviato un processo civile avanti al Tribunale di Bab Bin Ghashir, non lontano da Tripoli, per avere l’affidamento esclusivo della figlia. Da quanto ci stato spiegato dai colleghi locali, i tribunali libici — aggiunge l’avvocato Cortassa – tendono ad affidare le bambine, fino a 12 anni, alla madre. Per lui sicuramente far valere la dichiarazione di rinuncia all’Islam, non veritiera perch Federica tuttora musulmana. L’udienza a Bab Bin Ghashir si terr il 24 gennaio.

21 gennaio 2023 (modifica il 21 gennaio 2023 | 22:34)

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