di Giuseppe Papa
Sono disponibili gi adesso e la tecnologia sta mettendo a punto dispositivi per richiedere ancora meno calcoli al paziente
Ho 28 anni e soffro di diabete di tipo 1 da quando ne avevo 15. Pratico terapia insulinica con le penne e un sensore Flash per il controllo della glicemia. Il mio compenso presenta un po’ di alti e bassi. Mi hanno consigliato da pi parti la terapia con il microinfusore, ma non ho mai trovato il coraggio di cambiare le cose. Recentemente ho sentito che sono stati pubblicati dati su un sistema quasi totalmente automatizzato. Che cosa mi consigliate?
Risponde Giuseppe Papa, Diabetologo, Centro Catanese di medicina
e chirurgia, Associaz. Medici Diabetologi (VAI AL FORUM)
Attualmente senza dubbio la terapia migliore per gestire il compenso glicemico nel diabete di tipo 1 utilizzare un microinfusore insulinico accoppiato a un sensore della glicemia. Negli ultimi anni sono stati messi a punto i primi pancreas artificiali, ormai alla portata di tutti; la tecnologia di questi sistemi diventata matura, al punto da poter essere oggi prescritti senza difficolt in molte tipologie di pazienti. Tali strumenti stanno davvero rivoluzionando la terapia insulinica, poich consentono di raggiungere obiettivi glicemici prima impensabili, senza per questo aumentare il rischio ipoglicemico che per molto tempo ha rappresentato una barriera alle terapie pi aggressive. Questi strumenti vengono chiamati sistemi ibridi ad ansa chiusa, poich ancora richiesta una significativa interazione con il medico e con il paziente. Il medico deve trovare quei settaggi di vari device che maggiormente permettono una glicemia stabile con raggiungimento degli obiettivi e senza aumentare il rischio ipoglicemico; il paziente, d’altro canto, deve sapere come gestire il proprio microinfusore soprattutto al momento dei pasti.
Gi nei vecchi modelli era inserito il cosiddetto calcolatore del bolo, che permetteva all’utilizzatore di trovare il dosaggio insulinico pi corretto da somministrare ai pasti. Per questa operazione richiesta la cosiddetta conta dei carboidrati, non sempre semplice da eseguire, soprattutto quando i pasti vengono consumati fuori casa e non si ha la possibilit di pesare gli alimenti a crudo. Recentemente sono stati pubblicati dati relativi a studi su un sistema di pancreas artificiale che maggiormente si avvicina al cosiddetto Full Closed Loop, cio a un prodotto totalmente automatico che richiede pochissime interazioni con il medico e il paziente. Gli studi preliminari dimostrerebbero che questo sistema produce ottimi risultati rispetto a uno standard di cura, migliorando il compenso glicemico senza aumentare il rischio ipoglicemico. Probabilmente questa tecnologia non sar superiore ai microinfusori gi commercializzati dotati di automatismo, tuttavia potrebbe veramente rappresentare una rivoluzione in termini di semplicit, visto che non richiede al paziente complessi calcoli (soprattutto nel gestire i pasti) e l’unico parametro da impostare inizialmente il peso corporeo.
Baster poi riportare l’ora del pasto (colazione, pranzo, cena) e se lo si consuma quantitativamente in maniera abituale o, al contrario, in misura minore o maggiore rispetto al consueto. Se questo sistema superer le rigide norme di approvazione della Food and drug administration americana e dell’Agenzia europea per i medicinali, potr essere usato da una grande platea di soggetti con diabete di tipo 1. Il guadagno in qualit della vita e riduzione del peso di gestione di una malattia che costantemente richiede al paziente di prendere decisioni sono impagabili. Tale tecnologia non ancora sul mercato, quindi il consiglio che le posso dare di provare qualche tipologia di microinfusore gi fruibile e che il suo diabetologo selezioner in base ai suoi bisogni e alle sue aspettative.
22 dicembre 2022 (modifica il 22 dicembre 2022 | 16:03)
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