Italia-Malta-Cipro-Grecia:  «A noi l’onere più gravoso sui migranti. Ong non in linea con il diritto internazionale»

Italia-Malta-Cipro-Grecia:  «A noi l’onere più gravoso sui migranti. Ong non in linea con il diritto internazionale»

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di Marco Bruna e Fiorenza Sarzanini

La posizione dei quattro Paesi sulle Ong: «Il modus operandi delle navi non in linea con la cornice giuridica internazionale»

«L’Italia, la Grecia, Malta e Cipro, in quanto Paesi di primo ingresso in Europa, attraverso la rotta del Mediterraneo centrale ed orientale, si trovano a sostenere l’onere più gravoso della gestione dei flussi migratori nel Mediterraneo, nel pieno rispetto di tutti gli obblighi internazionali e delle norme dell’Ue. Abbiamo sempre sostenuto con forza la necessità di sviluppare una nuova politica europea in materia di migrazione e di asilo, realmente ispirata ai principi di solidarietà e responsabilità, e che sia equamente condivisa tra tutti gli Stati membri».

Esordisce così la nota congiunta fatta circolare dei ministri dell’interno di Italia, Malta e Cipro e del ministro della migrazione e dell’asilo della Grecia, il giorno dopo che i 234 migranti a bordo della Ocean Viking sono sbarcati a Tolone, in Francia, provati da due settimane di attesa per un porto sicuro.

Il tema dello sbarco dei migranti dalle navi Ong ha rappresentato uno scontro durissimo con la Francia. Ieri la premier Giorgia Meloni era stata netta, rivolgendosi a Macron e ai vertici della Ue: «Più che isolare l’Italia, sarebbe meglio isolare gli scafisti». E la nota di oggi non lascia dubbi: «Ribadiamo la nostra posizione sul fatto che il modus operandi di queste navi private (le Ong, ndr) non è in linea con lo spirito della cornice giuridica internazionale sulle operazioni di search and rescue, che dovrebbe essere rispettata. Ogni Stato deve effettivamente esercitare la giurisdizione e il controllo sulle navi battenti la propria bandiera».

L’Italia non è dunque più sola nella richiesta all’Europa di farsi carico dei migranti e soprattutto di regolamentare l’attività delle Ong. La dichiarazione congiunta che vede il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi nel ruolo di tessitore di una tela internazionale serve proprio a portare il dossier all’attenzione di tutti gli Stati membri, confermando che il problema – al di là proprio dello scontro durissimo di questi ultimi giorni – non riguarda soltanto Roma e Parigi. Una linea che il titolare della Farnesina Antonio Tajani ribadirà mel corso del consiglio degli affari esteri previsto per lunedì 14 novembre.

Non ci vuole molto prima che arrivi la reazione francese. «È una fortissima delusione, l’Italia non rispetta né il diritto internazionale, né il diritto marittimo», dice in un’intervista rilasciata a Le Parisien la ministra degli Esteri francese Catherine Colonna. «Il comunicato in cui Giorgia Meloni afferma, parlando a nome nostro, che spetta alla Francia accogliere i migranti è in totale contraddizione con quello che ci eravamo detti. Questi metodi sono inaccettabili».

«Nel pieno rispetto delle competenze degli Stati costieri in conformità con il diritto internazionale – si legge ancora nella nota congiunta -, riteniamo urgente e necessaria una discussione seria su come coordinare meglio queste operazioni nel Mediterraneo, anche garantendo che tutte queste navi private rispettino le pertinenti convenzioni internazionali e le altre norme applicabili, e che tutti gli Stati di bandiera si assumano le loro responsabilità in conformità con i loro obblighi internazionali. Chiediamo alla Commissione Europea e alla Presidenza di adottare le misure necessarie per avviare tale discussione».

Interviene intanto anche il vicepremier Matteo Salvini, a margine della sua visita a Eicma, il Milan Motorcycle Show in corso a Milano: «Visto che tutti si riempiono la bocca della parola solidarietà europea, vediamo di applicarla. Ormai l’hanno detto anche il Papa e Mattarella, l’Europa batta un colpo».

«Se nel corso di quest’anno fra le decine di migliaia, ormai siamo quasi a 90 mila, di immigrati arrivati in Italia la famosa solidarietà europea ne ha collocati 117 negli altri paesi, dove sta? – ha concluso Salvini -. Non può essere tutto sulle spalle di Italia, Spagna, Grecia o di Malta e Cipro. L’Europa è tutta Europa».

La cronaca di questi giorni conferma che la situazione continua ad essere drammatica. Sono attesi infatti nel porto di Pozzallo (Ragusa) 216 migranti, salvati dai mezzi della Guardia costiera e della Guardia di finanza, al largo delle coste siciliane, a 50 miglia nautiche da Portopalo. Il gruppo dei naufraghi, di soli uomini, è stato trasbordato sulle motovedette di soccorso da un barcone in difficoltà per le condizioni meteo marine.

12 novembre 2022 (modifica il 12 novembre 2022 | 20:13)

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, 2022-11-12 19:17:00, La posizione dei quattro Paesi sulle Ong: «Il modus operandi delle navi non in linea con la cornice giuridica internazionale», Marco Bruna e Fiorenza Sarzanini

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