di Francesca BassoIl ministro indica le priorità italiane e i possibili rimedi: «Si è iniziato un dibattito e adesso ci auguriamo che possa arrivare a giusta conclusione». Borrell: «La discussione continuerà» BRUXELLES – «Tutti mi sono sembrati convinti della necessità di trovare una soluzione a livello comunitario». Il ministro Antonio Tajani parla dopo avere incontrato la presidente del Parlamento Ue Roberta Metsola, al termine del consiglio Affari esteri durante il quale «abbiamo posto come Italia il tema dell’immigrazione, che è un problema europeo, non di Italia e Francia, di Italia e Germania». «Non era un punto specifico nell’agenda», ha precisato l’Alto rappresentante Ue Josep Borrell in conferenza stampa rispondendo a una domanda: «Ma come si può rifiutare di parlare delle migrazioni? — ha detto —. Alcuni avvenimenti nel Mediterraneo lo rendono inevitabile. C’è stato uno scambio di opinioni e sicuramente dovremo continuare a discuterne, ma oggi non c’è stato nulla di concreto». È pragmatico il ministro Tajani: «Si è iniziato un dibattito — ha detto — e adesso ci auguriamo che possa arrivare a giusta conclusione nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, perché non è un tema che si risolve in pochi giorni». La Commissione Ue ha presentato il nuovo patto per la migrazione e l’asilo due anni fa ed è ancora sotto negoziato, gli Stati membri faticano a mettersi d’accordo a causa degli interessi contrapposti. Per il ministro «ora si tratta di trovare le giuste soluzioni» e servono «un piano Marshall per l’Africa, con l’investimento di almeno 100 miliardi di euro e investimenti nei Balcani, per la stabilità in quella parte d’Europa». Quanto ai ricollocamenti, «intanto manteniamo e applichiamo le regole che ci sono, poi dopo si può migliorare». Tajani ha insistito «affinché ci fosse anche una riunione congiunta dei ministri degli Esteri e degli Interni per affrontare in maniera complessiva la questione». La presidenza ceca di turno dell’Ue non ha ancora sciolto la riserva se convocare per fine mese un consiglio straordinario o solo una riunione a livello tecnico. In caso di riunione congiunta, le ragioni dell’Italia sarebbero rappresentate a Bruxelles dai ministri Tajani e Piantedosi. Il titolare degli Esteri ha affrontato anche la questione Ong: «Ho posto il problema delle navi delle Ong ricordando quello che ha scritto Frontex nell’ultima relazione, ossia che sono navi che non fanno soccorso in mare, ma che hanno degli appuntamenti in mezzo al Mediterraneo con i trafficanti». La Commissione durante il consueto briefing di mezzogiorno ieri ha ribadito che «non facciamo differenze che si tratti di una nave Ong o di altro tipo» perché «c’è un chiaro obbligo legale e senza equivochi che la salvaguardia della vita umana deve avere la priorità». Per Tajani «la verità vera è che dovrebbero essere le navi mercantili a fare il soccorso in mare. Evidentemente ci sono delle Ong che fanno un lavoro diverso per lasciare libere le navi mercantili»: «Non devo rivelare il dibattito a porte chiuse — ha aggiunto — ma la Commissione si è dimostrata sensibile anche sul tema delle Ong». Il clima al Consiglio è stato disteso, «il tema è stato posto senza polemica — ha riferito Tajani — mai contro qualcuno». Fondamentale la telefonata tra il capo dello Stato Sergio Mattarella e il presidente francese Emmanuel Macron. 14 novembre 2022 (modifica il 14 novembre 2022 | 23:04) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-11-14 21:50:00, Il ministro indica le priorità italiane e i possibili rimedi: «Si è iniziato un dibattito e adesso ci auguriamo che possa arrivare a giusta conclusione nelle prossime settimane e nei prossimi mesi». Borrell: la discussione continuerà, Francesca Basso