Sfida in Europa. Il portavoce del governo francese: «L’Italia di Meloni è la grande perdente». L’ambasciatore tedesco in Italia: «Alle Ong il nostro sostegno»
DALLA NOSTRA CORRISPONDENTE
BRUXELLES — Non accenna a smorzarsi la tensione tra Parigi e Roma, dopo la vicenda che ha avuto al centro la nave Ocean Viking della Ong Sos Méditerranée con a bordo 230 migranti che, non potendo attraccare in Italia perché il nostro Paese non ha consentito lo sbarco, è stata accolta venerdì scorso al porto di Tolone.
Una vicenda che ha riacceso i riflettori sulla questione migranti nel Mediterraneo, che il ministro Antonio Tajani porterà oggi a Bruxelles all’attenzione del Consiglio Affari Esteri.
In una nota la Farnesina spiega che «verrà affrontato un punto relativo alla cooperazione in materia di flussi migratori, con particolare riferimento alla gestione dei soccorsi operati da navi private e all’attuazione di meccanismi effettivi di solidarietà europei».
Ieri il portavoce del governo francese Olivier Véran, ministro del «Rinnovamento democratico», ha nuovamente criticato il rifiuto dell’Italia di accogliere la nave — parlando su Bfmtv —, definendola «una decisione unilaterale e inaccettabile che richiede risposte europee». Véran ha detto che «la prima risposta è stata di tipo umanitario, e questo è stato fatto» e che «la seconda risposta è ricordare all’Italia i suoi obblighi» e «se si rifiuta di farlo, prendere in considerazione ogni misura utile». Per il portavoce del governo francese «è giunto il momento, e lo abbiamo fatto, che la Francia chieda all’Europa di decidere molto rapidamente quali azioni intraprendere». «Gli italiani — ha riconosciuto il ministro francese — sono i nostri amici, i nostri vicini, i nostri fratelli. L’Italia è il secondo partner commerciale della Francia» ma«l’Italia di Giorgia Meloni è la grande perdente» , ha aggiunto, «perché normalmente dispone di un meccanismo di solidarietà europea», in particolare con Francia e Germania che si impegnano a ricollocare migranti «in cambio del fatto che l’Italia accolga le navi». Invece ora «se l’Italia non rispetta l’impegno fondamentale del meccanismo di solidarietà europea, noi non daremo la contropartita prevista che era di accogliere 3 mila migranti attualmente sul territorio italiano».
Intanto sono tornate le code alla frontiera di Ventimiglia per i controlli rafforzati da parte della polizia francese nel tentativo di bloccare i movimenti secondari (i migranti che si spostano dal Paese di primo ingresso per andare a chiedere asilo in un altro Stato membro), così come aveva annunciato nei giorni scorsi Parigi.
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha tentato di smorzare i toni spiegando che non c’era alcuna volontà di rompere con Paesi cui ci unisce una «fratellanza antica» e con cui è «necessario continuare un percorso comune». Mentre il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini ha ribadito la linea dura del governo sull’immigrazione con una «card» pubblicata sui suoi profili social dedicata al dossier migranti, con una nave sullo sfondo, in cui annuncia: «Stretta in vista: multe, sequestri, e più controlli». «Il governo pronto al pugno duro sugli sbarchi», «Chi sbaglia paga. Bene così».
Una posizione molto netta che si scontra con quella di Berlino. Ieri Viktor Elbling, ambasciatore tedesco in Italia, su Twitter ha ricordato che «nel 2022 sono già oltre 1.300 le persone morte o disperse nel Mediterraneo. Un 12% dei sopravvissuti sono stati salvati dalle Ong. Loro salvano vite laddove l’aiuto da parte degli Stati manca. Il loro impegno umanitario merita la nostra riconoscenza e il nostro appoggio».
La Germania, che ha confermato che continuerà a partecipare al meccanismo di ricollocamento volontario, ha anche precisato nei giorni scorsi che lo farà «fino a quando l’Italia terrà fede alla sua responsabilità per l’accoglienza dei migranti salvati in mare».
13 novembre 2022 (modifica il 13 novembre 2022 | 22:51)
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, 2022-11-13 22:00:00, Sfida in Europa. Il portavoce del governo francese: «L’Italia di Meloni è la grande perdente». L’ambasciatore tedesco in Italia: «Alle Ong il nostro sostegno», Francesca Basso