di Carlos Passerini
Il presidente del Torino: stato un esempio con la sua battaglia affrontata a viso aperto e col sorriso. L’immagine che mi rester di lui quella di un guerriero dal cuore buono. Mi mancher, ci mancher
Un uomo coraggioso, fiero, ma anche generoso, autoironico. Sinisa era un combattente vero, sul campo e fuori, come ha dimostrato anche durante la malattia, diventando un esempio per tutti col suo messaggio, con la sua battaglia affrontata a viso aperto e col sorriso. L’immagine che mi rester di lui quella di un guerriero dal cuore buono. Mi mancher, ci mancher. Cos Urbano Cairo, presidente di Rcs MediaGroup, ricorda Mihajlovic, che fu suo allenatore al Torino dal 2016 al 2018. La prima stagione si concluse con un brillante nono posto, a pochi punti dall’Europa, la seconda s’interruppe a gennaio con un esonero. Seguirono alcune incomprensioni di campo, poi risolte.
Fu lo stesso Sinisa a raccontarlo, nel corso di un incontro al Festival dello Sport di Trento organizzato dalla Gazzetta: Quando mi fu diagnosticata la malattia, Urbano mi fu da subito molto vicino, mi venne a trovare, si rese disponibile per tutto quello che mi fosse servito. Non l’ho dimenticato. Tanto che Miha scelse Solferino come casa editrice per la sua intensa autobiografia, dal titolo La partita della vita, scritta con Andrea Di Caro, vicedirettore della Gazzetta.
Confida Cairo: Ho provato per lui grande affetto umano, oltre che ammirazione per il suo talento, prima da calciatore e poi da allenatore. Era eccezionale nella gestione dei giovani, aveva il coraggio di schierarli, dando loro fiducia. Spesso, quando capitava a Milano, ci trovavamo a cena e parlavamo di tutto, di vita vera, di famiglia, dei figli, non solo di calcio. M’impressionava la sua forza, la sua capacit di sorridere alla vita nonostante la malattia, continuando a lavorare. Credo sia questa la sua vera lezione, il suo messaggio, il suo insegnamento: vivere tutto con passione, sempre.
16 dicembre 2022 (modifica il 16 dicembre 2022 | 20:15)
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, 2022-12-16 19:15:00, Il presidente del Torino: «È stato un esempio con la sua battaglia affrontata a viso aperto e col sorriso. L’immagine che mi resterà di lui è quella di un guerriero dal cuore buono. Mi mancherà, ci mancherà», Carlos Passerini