Milan venduto a RedBird per 1,3 miliardi: le firme la scorsa settimana. I retroscena del passaggio di proprietà

Milan venduto a RedBird per 1,3 miliardi: le firme la scorsa settimana. I retroscena del passaggio di proprietà

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di Carlos Passerini e Arianna Ravelli

RedBird ed Elliott hanno firmato con ogni probabilità la scorsa settimana e non a Milano, dove Cardinale arriverà in giornata. Domani o dopo l’annuncio ufficiale. Elliott resta con una quota

Ore caldissime per il Milan: l’annuncio del passaggio di proprietà da Elliott a RedBird per 1,3 miliardi è atteso a breve. Sulle agende dei diretti interessati è cerchiata da giorni la giornata di domani per la comunicazione pubblica della notizia, a suo modo storica: vedremo se i programmi saranno confermati. Si tratta del terzo passaggio di proprietà dal 2017, quando il Milan passò da Fininvest a Yonghong Li; un anno dopo il subentro di Elliott. .

Gerry Cardinale, l’ad di RedBird, arriverà in giornata a Milano: quindi oggi 31 maggio non c’è stato (e non ci sarà) alcun incontro con Elliott per firmare il passaggio di proprietà. Ma, secondo quello che è stato possibile ricostruire, con ogni probabilità le firme ci sono state la scorsa settimana, in incognito, e verosimilmente non a Milano (dove Cardinale ha partecipato alla festa in piazza per lo scudetto, come il Corriere è stato in grado di testimoniare con una foto). In ogni caso, possiamo dire che il Milan ha un nuovo proprietario, anche se il closing — quindi il vero passaggio delle quote — sarà non prima di settembre. Il passaggio che è stato definito oggi è quello del signing: la firma del contratto preliminare, che fissa il valore del club. Un valore alto se è vero che il Milan passerà di mano per 1,3 miliardi. Come detto, Elliott resterà con una quota per investimento e per garantire la continuità.

«Tutto sta andando come previsto — le parole a conferma del presidente del Milan Paolo Scaroni a Firenze, a margine dell’assemblea Anfia —. Credo che nei prossimi giorni si concretizzerà la trattativa con il nuovo fondo proprietario, anche se poi tra signing e closing passerà qualche mese. Io mi auguro che ci sia una situazione definita in modo da poter affrontare il mercato che abbiamo davanti a noi con una proprietà chiara perché questo agevola la vita a tutti».

E ora l’agenda di Cardinale è naturalmente fittissima. La prima urgenza è quella che riguarda Paolo Maldini, il quale ha lamentato una scarsa chiarezza sul progetto (e sul rinnovo del contratto suo e del ds Massara): un’incertezza che fin qui era inevitabile considerato appunto il passaggio di proprietà in corso. Adesso che cosa accadrà? A breve ci sarà un incontro fra Gazidis (l’amministratore delegato, almeno fino a novembre, resta lui) e Maldini per parlare del rinnovo. Ed è presumibile che Maldini resterà, anche se per l’appunto fino al closing ogni operazione andrà condivisa tra vecchia e nuova proprietà.

Tema mercato: le linee guida resteranno di base le stesse che ha seguito Elliott e che hanno portato il Diavolo allo scudetto bruciando i tempi, quindi si continuerà a puntare su elementi giovani e talentuosi da valorizzare. La parola d’ordine, per RedBird come per Elliott, è sostenibilità. Se si riusciranno ad alzare i ricavi si alzeranno anche gli investimenti, ma sempre con l’attenzione per i conti.

Infine lo stadio: Cardinale ha già cominciato a studiare il dossier con i due progetti che il Milan continua a portare avanti in parallelo: il nuovo San Siro, che si può realizzare solo assieme all’Inter, e il progetto di Sesto San Giovanni, che richiede costi più contenuti e che il Milan — in caso di necessità o di nuove scelte — potrebbe anche perseguire da solo.

(in aggiornamento)

31 maggio 2022 (modifica il 31 maggio 2022 | 14:20)

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, 2022-05-31 12:20:00, RedBird ed Elliott hanno firmato con ogni probabilità la scorsa settimana e non a Milano, dove Cardinale arriverà in giornata. Domani o dopo l’annuncio ufficiale. Elliott resta con una quota, Carlos Passerini e Arianna Ravelli

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