di Luca Caglio
L’evasione sui titoli di viaggio è passata in tre anni dall’1 al 4 per cento. La prima contromisura è l’aumento dei controllori da 130 a 150. Entro l’estate 2023 via ai lavori per installare barriere «a schermo» alte 180 centimetri a Duomo, Cadorna, Rogoredo, Garibaldi e Centrale. Poi su tutta la linea gialla
Oplà. Dentro. Senza sforzo, nemmeno il brivido di un dribbling al controllore, evitando di scattare perché tanto manca chi «marca», con lo sguardo di chi fa gol di mano ma rimane a testa alta, senza scomporsi, perché magari lo convalidano. Ai saltatori di tornelli nel metrò la «giocata» è quasi sempre permessa: slancio minimo, le braccia a fare da perno, le gambe sollevate oltre l’ostacolo. Hanno, ormai, la tranquillità data dall’esperienza, di chi ha fatto del viaggiare gratis una preziosa abitudine, una conquista. Balzo all’ingresso e balzo all’uscita, poi di nuovo in superficie. Canguri. I meno sportivi preferiscono il «limbo» passando sotto la sbarra. Altri il «trenino» quando il varco è una barriera a schermo: ingresso doppio o triplo al prezzo di uno. Il pubblico pagante osserva, qualcuno protesta invano, il film è sempre lo stesso ma resta impresso. Se ne poteva scrivere una settimana fa, un mese prima o l’anno scorso. Se ne scrive oggi perché nulla è cambiato e il vizio è diventato rito, un fenomeno tutt’altro che passeggero che potrebbe determinare un rincaro dei biglietti.
Io viaggio gratis
La squadra degli «elevati» è una Internazionale multiforme: italiani, sudamericani, africani, rom. Uomini e donne. Prevedibili e improbabili. Persone un po’ trasandate insieme a soggetti con vesti griffate in viaggio verso il centro, dove si presume spenderanno soldi. Ne restano fuori i pendolari in giacca e cravatta con una reputazione da difendere. Variabile anche l’età, ma il pallino del malcostume sembra gestito da compagnie di giovani e singoli under 35. «Non capisco, parlo poco l’italiano» si giustifica uno sbarbato appena entrato senza titolo a Sesto San Giovanni, capolinea della linea rossa, con l’agente di cabina al mezzanino beffato ma consapevole: «Ne vedo di ogni tutti i giorni — dice roteando la mano in segno di abbondanza —, ma solo i controllori possono fare multe, il personale di cabina sorveglia su schermo le aree della metropolitana, qualche volta capita di uscire per un vano rimprovero ma c’è il rischio di incontrare la persona sbagliata. Saputo del collega aggredito lo scorso giugno a San Donato e del nostro conseguente sciopero?». Non un caso isolato. In maggio, a Loreto, la vittima era stata una dipendente Atm «colpevole» di avere fermato una coppia che aveva obliterato un solo biglietto. Una mossa che le è costata spintoni e insulti da parte della donna coinvolta: «Se ti metto le mani addosso ti sfascio e non farai più figli. Ti sei svegliata solo ora a lavorare?».
Dove c’è più afflusso c’è maggiore incentivo al salto. Lo scorso sabato sera, alla stazione di Lambrate, due ragazze hanno salutato i tornelli dal basso, accovacciate tra risate e imbarazzo, «veloce, muoviti», proprio mentre un’altra viaggiatrice «punk» li scavalcava nell’altro senso di marcia. Acrobati. Poi l’accelerata per mischiarsi ai «giusti» tornando invisibili, con un risparmio di 2 euro che raddoppia in caso di andata e ritorno a ufo . Se moltiplicati per 30 giorni fanno 120 euro (l’abbonamento mensile urbano costa 39, l’interurbano varia da 60 a 87): la multa, invece, se pagata subito vale 39 euro, mentre dopo cinque giorni è pari a 54, dopo sessanta giorni lievita a 70.
I numeri dell’evasione
L’azienda che gestisce il trasporto pubblico a Milano, Atm, conferma l’aumento del tasso di evasione sui titoli di viaggio, compresi quelli per gli spostamenti via autobus e tram, e lo quantifica al 4%, ricordando che prima della pandemia i «canguri» rappresentavano l’uno per cento, un residuo «fisiologico» che si anniderebbe anche in altre metropoli europee. La crescita del numero di trasgressori, secondo la società, risiede nei controlli giocoforza limitati durante il biennio Covid, quando la regola aurea era una: distanziamento. Che alcuni utenti hanno tradotto con «liberi tutti», abituandosi giorno dopo giorno, sera dopo sera, alla passività del padrone di casa.
Le strategie di Atm
Ora Atm è pronta alla controffensiva. Innanzitutto assumendo nuovi controllori: «Entro la fine dell’estate passeranno da 130 a 150, ma non è percorribile l’idea di un presidio fisso in ogni stazione, perché con 25 mila corse al giorno tra sottosuolo e superficie c’è bisogno di ispezioni a campione con l’ausilio di security e forze dell’ordine». La svolta potrebbe arrivare dall’installazione di nuovi tornelli, per cui è in corso una gara che si chiuderà in autunno, con l’obiettivo di sostituire quelli a «sbarra» con barriere «alte 180 centimetri che saranno dotate di un sensore per rilevare il passaggio di una seconda persona facendo scattare una sirena». Sulla linea lilla, l’M5, sono già in uso ma senza allarme sonoro. Tra primavera ed estate 2023 è previsto l’inizio dei lavori in sette stazioni tra verde e rossa, certamente a Duomo, Cadorna, Rogoredo, Garibaldi e Centrale, con successivo interessamento dell’intera linea gialla. Musica per le orecchie della gente onesta.
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25 luglio 2022 (modifica il 25 luglio 2022 | 15:13)
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, 2022-07-25 13:13:00, L’evasione sui titoli di viaggio è passata in tre anni dall’1 al 4 per cento. La prima contromisura è l’aumento dei controllori da 130 a 150. Entro l’estate 2023 via ai lavori per installare barriere «a schermo» alte 180 centimetri a Duomo, Cadorna, Rogoredo, Garibaldi e Centrale. Poi su tutta la linea gialla , Luca Caglio