Milano, il  magazzino delle batterie elettriche rubate a scooter in sharing

Milano, il magazzino delle batterie elettriche rubate a scooter in sharing

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di Sara Bettoni

Arrestato un egiziano della banda che prendeva di mira le flotte a noleggio. In casa trovate oltre 21 mila celle litio pronte per essere riassemblate e montate su bici e monopattini. Una scintilla avrebbe potuto far saltare il palazzo

Accatastate sul tavolo, impilate nel mobiletto della cucina, nascoste dentro un armadio. Altre addirittura nel forno a microonde. Un intero appartamento al piano terreno di una palazzina nella zona Est della città trasformato in magazzino. Qui si accumulavano, smontavano e riassemblavano batterie agli ioni di litio estratte da scooter elettrici a noleggio, con l’obiettivo di rivenderle.

Le indagini

Il «tuttofare», un egiziano, è stato arrestato venerdì sera dagli agenti del commissariato Greco Turro. L’accusa è di riciclaggio. Si aggiunge così un altro tassello all’operazione che giovedì 31 marzo ha portato in cella 12 persone di una banda specializzata nel furto e nella ricettazione di batterie. L’indagine è coordinata dal pm Antonio Cristillo.

Trovato il 10 per cento della merce rubata

Nel mirino dei ladri la flotta di Cityscoot, azienda che noleggia scooter elettrici. Tutto il materiale ritrovato venerdì appartiene alla società: oltre 21 mila celle litio, che corrispondono a un centinaio di pacchi batteria. All’incirca il 10 per cento di ciò che è stato sottratto in tre anni. Il danno economico totale è stimato in oltre un milione. L’appartamento-laboratorio nascondeva anche un saldatore, conduttori e bms (battery management system), schede per regolare il flusso di potenza delle celle: strumenti necessari per confezionare nuovi «pacchi». Una decina di batterie era già pronta per essere riutilizzata.

La rete in tutta Italia

Come emerge dalle indagini, la rete di ladri setacciava la città a caccia di scooter da smembrare per rifornire l’organizzazione. I «manovali» erano diventati veloci: per ogni colpo impiegavano meno di un minuto. Guadagno: circa 30 euro, a fronte di un pacco batteria del valore di mille euro e rivenduto a un decimo del prezzo. Baggio, Niguarda, viale Fulvio Testi, viale Monza i quartieri più battuti. L’attività si allargava ben oltre i confini lombardi, visto che la merce veniva spedita tramite corriere a società di vendita online e negozi di mezza Italia (Cerignola, Livorno, Benevento, Rovigo e due a Milano) per essere installata su monopattini, sigarette elettroniche, biciclette a pedalata assistita, barche.

Il rischio sicurezza

Cityscoot da subito si è rivolta alle forze dell’ordine e poi ha cercato di contrastare la banda mettendo localizzatori gps sugli scooter e schierando la sorveglianza privata. Alla preoccupazione per il danno economico e d’immagine, si somma quella per la sicurezza. Le batterie manomesse possono diventano molto pericolose e perdono ovviamente la garanzia del produttore. Lo stesso appartamento-deposito, con una semplice scintilla, avrebbe potuto mandare a fuoco l’intero palazzo.

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3 aprile 2022 (modifica il 3 aprile 2022 | 07:32)

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