Piergiorgio e Mina Welby
Le ultime parole che Piergiorgio Welby le dice sono: Tu stasera non piangere. Mina Welby prova a trattenere le lacrime e ci riesce con fatica. Sono uno vicino all’altro. Il medico Mario Riccio seda Piergiorgio e stacca il respiratore. Mina rimane l. Quando si addormentato per l’ultima volta l’ho guardato negli occhi e gli ho tenuto il polso, sentendo il suo andare via. Quella sensazione la percepisco ancora nelle dita, l’ho interiorizzata, racconta.
Quando Mina parla centellina le parole. Dall’altro lato del telefono, alterna i sospiri ai ricordi che sono ancora immagini vive. Di quel 20 dicembre 2006 ricorda tutto: lui che chiude gli occhi e lei che gli abbassa lo schienale per stare meglio, lo copre e dorme nella sua stessa stanza, insieme alla sorella Carla Welby. Da allora Mina continua a fare quello che Piergiorgio avrebbe voluto: lottare per arrivare a una legge sull’eutanasia. Per me stato un dovere lasciarlo andare per ho dovuto lottare contro me stessa: eravamo uniti da tutta la vita, continua.
La loro storia la racconta in Sei stato felice?, un podcast scritto da Chiara Lalli e prodotto da Miyagi Entertainment con l’Associazione Luca Coscioni per la libert di ricerca scientifica. Cinque episodi che condensano in suono un amore che diventa cura e si trasforma poi in una lotta per difendere la libert: quella di decidere di smettere di soffrire e morire. Io ero una suora, lui un tossicodipendente. L’avevo visto al Sert poi in ospedale. Siamo agli inizi degli anni 60, dopo poco lui esce dall’ospedale e io lascio l’abito, ci racconta Mina.
Tra loro nasce un’amicizia, poi diventa amore. Mina si trasferisce a casa sua e dei genitori. Sua madre era per me come una mamma, ammette. Lei vorrebbe sposarlo, Piergiorgio no. Pensa: Io non ti sposo,ho la distrofia muscolare, se un giorno non ce la far pi, sei libera di andartene. Lei assicura di rimanere fedele. Spiega Mina: Non voleva costringermi, io gli ho fatto capire che la mia libert era aiutare anche lui a essere libero.
Nel 1980 si sposano, Piergiorgio gi in carrozzina. Poi la malattia avanza e le sue condizioni peggiorano. Cos lui le propone un patto: Se mi dovesse capitare di avere delle difficolt respiratorie, tu non chiamare nessuno, promettimi di non portarmi all’ospedale. Mina promette. Piergiorgio chiede di lasciarlo andare. Vuole morire. Ma quando lui ha la prima crisi respiratoria, lei chiama l’ambulanza. Era andato in coma. Quando mi dicono che si era risvegliato, ero disperata per lui perch sapevo che non lo avrebbe mai voluto, ammette Mina.
La sofferenza di Piergiorgio e le difficolt per ottenere l’eutanasia la raccontano nella serie anche Carla Welby, Filomena Gallo, Marco Cappato e Mario Riccio. La voce di Mina torna indietro nel tempo per descrivere i momenti chiave della loro storia e si sofferma anche al giorno in cui Piergiorgio scrive una lettera pubblica all’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: Voglio morire, non sono depresso, morire mi fa orrore, la scelta non tra vivere e morire, ma scegliere tra ci che tollerabile a ci che non lo . Dovr aspettare ancora 88 giorni.
Poi Mina gli fa una domanda: Sei stato felice?. Piergiorgio risponde: Io s e tu?. Lo stata anche lei, assicura. Credo di esserlo sempre stata, c’erano dei momenti in cui non mi sentivo sicura nella vita ma poi ho trovato sempre di nuovo l’equilibrio, precisa. Quando le domandiamo cosa le ha insegnato Piergiorgio, Mina fa una pausa, ci pensa, poi dice:Attaccare l’amo alla canna da pesca e fare fotografie in controluce.
3 febbraio 2023 (modifica il 3 febbraio 2023 | 16:09)
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