di Redazione InVisibili
Chi usufruisce di una borsa di studio non perde pi l’assegno di invalidit. Mi occupo di questi temi da oltre 20 anni, continuo a imparare girando l’Italia
Il nostro blog InVisibili, ha il piacere di intervistare la Ministra della Disabilit Alessandra Locatelli, in forza alla Lega, gi assessore lombardo alla Famiglia nella giunta Fontana. Ecco che cosa ci dice sul suo impegno come rappresentante del governo, nei confronti delle persone con disabilit.
A pochi mesi dall’inizio del suo mandato, come vede la situazione generale delle persone con disabilit in Italia?
Se da un lato hanno acquisito negli ultimi anni una grande visibilit nei mezzi di comunicazione, gran parte dei problemi restano sempre gli stessi… In questi anni sono stati raggiunti obiettivi importanti, ma la strada da percorrere certamente ancora lunga. Viviamo, per, un tempo di transizione e di cambiamento che ci consegna opportunit straordinarie che dobbiamo saper cogliere. Dal Pnnr alla legge delega sulla disabilit che attueremo pienamente nei prossimi mesi: abbiamo la possibilit di dare finalmente risposte concrete e di intercettare in modo pi puntuale i bisogni delle persone con disabilit e delle loro famiglie.
Il 3 dicembre scorso, in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilit, al Corriere della Sera lei ha dichiarato: agire rapidamente per garantire la massima tutela alle famiglie che amano e curano i propri cari, tenendo in particolare considerazione i bambini e gli adolescenti che hanno il diritto di essere educati, istruiti e formati cos da avviare un percorso di inclusione nella vita sociale e lavorativa. Dal punto di vista pratico, come intende concretizzare questa sua affermazione?
A breve istituir un tavolo di lavoro sul riconoscimento del caregiver familiare, perch le persone che amano e che curano i propri cari non continuino a rimanere invisibili. L’obiettivo arrivare a un provvedimento condiviso che assicuri pi servizi di sostegno e tutele fiscali, con una particolare attenzione ai caregiver familiari conviventi. Ritengo che per migliorare la qualit della vita delle persone con disabilit e delle loro famiglie sia necessario partire dalla formazione, dall’inclusione lavorativa, dalla garanzia di una piena accessibilit universale e di un accompagnamento al durante e dopo di noi, nel rispetto del progetto di vita di ogni persona.
L’ultima manovra finanziaria ha stanziato cospicue somme di denaro a favore delle persone con disabilit, finalizzate all’abbattimento delle barriere architettoniche, a dare il reddito di cittadinanza alle famiglie poco abbienti con un componente disabile… Ci vuole raccontare pi nei dettagli come intende ripartire questi fondi?
L’attenzione del governo su questi temi massima: in legge di bilancio abbiamo reso strutturale la maggiorazione dell’assegno unico per le famiglie che hanno un figlio con disabilit a carico, abbiamo preservato la possibilit di accedere al reddito di cittadinanza a quelle famiglie che hanno un familiare con disabilit, abbiamo approvato la proroga della detrazione al 75% sugli interventi di abbattimento delle barriere architettoniche fino al 2025 e la relativa semplificazione per l’approvazione degli interventi a livello condominiale. Abbiamo risolto, inoltre, un problema molto sentito dagli studenti con disabilit che non potevano beneficiare delle borse di studio che si cumulavano con la pensione e l’assegno di invalidit. Ho poi voluto istituire un Fondo per le Periferie Inclusive, di 10 milioni di euro, per poter sostenere le persone con disabilit che vivono in contesti disagiati. Tutta la manovra va nella direzione di sostenere le fasce pi deboli. Abbiamo tracciato la strada e nei prossimi mesi continueremo in questa direzione.
Uno degli scopi pi importanti la possibilit da parte degli studenti con disabilit di poter accedere a borse di studio senza che gli vengano tolti la pensione o l’assegno di invalidit, ce ne pu parlare?
Si tratta di un emendamento governativo sul quale abbiamo lavorato con i miei uffici per sanare una situazione di “ingiustizia”, e che mi era stata segnalata dalla cara Marta Russo, una bravissima studentessa che ho incontrato a Napoli nel novembre scorso. Grazie a questo provvedimento risolviamo un problema che per anni ha penalizzato gli studenti con disabilit e compiamo un altro passo per la promozione dell’inclusione di tutti gli studenti, per favorire e costruire un miglior percorso per il lavoro e per il loro futuro.
A proposito di inclusivit, lei gi da assessore della regione Lombardia si battuta per il progetto Stai, che riguarda Bergamo e Brescia capitali della cultura. Ce lo vuole spiegare?
una progettualit proposta da Regione Lombardia e finanziata dal Ministero per le Disabilit, che sar sviluppata nelle province di Bergamo e Brescia, con particolare riferimento ai territori lacustri e montani. Ho seguito personalmente, come assessore regionale, questo progetto che valorizza le ricchezze e le bellezze dei nostri territori e lancia un modello nuovo di turismo inclusivo con percorsi formativi e di inserimento lavorativo per le persone con disabilit. un’occasione importante, con le regioni protagoniste e impegnate nella promozione del turismo accessibile attraverso proposte innovative e specifiche per ogni territorio.
Qualche giorno fa, lei ha firmato la Carta dei Diritti per le persone con la sclerosi multipla. Qual il ruolo e l’obiettivo di questa carta?
Nella Carta dei diritti per le persone con sclerosi multipla di AISM, che ho sottoscritto, sono declinati valori e principi universali con una visione trasversale e di semplificazione che condivido sin dal principio del mio mandato e che sono parte fondante dei principi della Convenzione Onu per i diritti delle persone con disabilit. Oggi pi che mai, tutti insieme abbiamo il dovere di valorizzare percorsi e attivit virtuose gestite da associazioni ed enti del Terzo Settore, che sono in grado di rispondere in modo preciso e capillare alle persone con disabilit, alle loro famiglie, a chi ha una malattia cronica degenerativa, rara od oncologica, sostenendo attivamente anche i percorsi al fianco e al servizio di tutti i cittadini.
La Fish e la Fand hanno chiesto di avviare un dialogo con il nuovo governo per continuare il lavoro gi avviato precedentemente con l’Osservatorio Nazionale in favore delle persone con disabilit. Come intende il governo lavorare con il mondo delle associazioni?
Stiamo lavorando e continueremo a lavorare insieme perch soltanto se uniamo le forze possiamo dare risposte puntuali alle persone con disabilit e alle loro famiglie. C’ un dialogo costante che sono certa ci consentir di raggiungere quei risultati attesi da tempo sia con le due federazioni sia con tante altre realt associative e del mondo del terzo settore che spesso incontro, e che nei diversi territori regionali rappresentano un punto di riferimento per i cittadini e per le istituzioni.
Uno dei punti pi problematici del mondo della disabilit il “dopo di noi”. La legge entrata in vigore quasi sette anni fa, ha dovuto far fronte allo scarso utilizzo dei fondi disponibili, per ostacoli burocratici o mancanza di informazioni. Come migliorare questo aspetto?
La legge 112/2016 stata un’innovazione importante e ha avuto un ruolo decisivo nell’applicazione del progetto di vita. Istituir un apposito tavolo di riflessione perch adesso necessario migliorare la norma e garantire a tutte le persone con disabilit di poter accedere ai percorsi previsti, ampliando le maglie dei requisiti di accesso. Serve, poi, ragionare del Durante noi che un tema di grande importanza per le famiglie. Anche su questo apriremo una riflessione che contemperi le esigenze di accompagnamento alla vita autonoma da parte della famiglia anche con il bisogno di momenti di sollievo sempre meglio definiti e organizzati nel percorso.
Altro tema importante: lo sviluppo dell’autonomia, importante anche da un punto di vista culturale per abbattere l’equazione disabilit=assistenzialismo. Cosa intende fare il governo a riguardo?
Oggi la prospettiva cambiata e questo sguardo nuovo deve guidare la nostra azione: non si tratta di ritagliare uno spazio a chi pi fragile, ma di valorizzare i talenti e le competenze di tutti per poterle mettere al servizio della comunit. Penso alla questione abitativa e all’inclusione lavorativa. Su questo intendo impegnarmi con ancora pi forza, valorizzando quei progetti innovativi gi presenti in molti territori del nostro Paese. una responsabilit e un impegno che tutti insieme dobbiamo assumerci.
Una domanda pi personale, per finire. Lei ha sempre sottolineato, anche mentre copriva altri incarichi, la questione della disabilit. Questa attenzione nasce anche da qualche esperienza che l’ha coinvolta da vicino?
In effetti, ho dedicato la mia vita all’assistenza, all’educazione, alla gestione di situazioni complesse legate alle persone con disabilit e alla cura, questi venti anni e pi di vita sono stati per me preziosi e insostituibili. Dal rapporto diretto con le persone, con le famiglie, con le strutture e altri professionisti ho potuto imparare, crescere, e oggi senza quelle basi penso che parlerei una lingua diversa e non riuscirei a capire alcune situazioni che mi vengono sottoposte o le persone che incontro. Certo, un continuo apprendere e girare il territorio mi aiuta a capire sempre qualcosa in pi. Credo che ascoltare richieda un grande impegno e pi tempo, ma l’unico modo che conosco per poi agire politiche mirate e che possano davvero interpretare i bisogni delle persone pi fragili.
13 febbraio 2023 (modifica il 13 febbraio 2023 | 16:38)
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