La ministra svedese dellImmigrazione: Avanti con il Patto ma servono più controlli ai confini

La ministra svedese dellImmigrazione: Avanti con il Patto ma servono più controlli ai confini

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di Francesca Basso

Maria Malmer Stenegard detta le priorit all’inizio della presidenza di turno dell’Ue: Il negoziato sull’accordo per la migrazione e l’asilo vada avanti, ma non dimentichiamoci delle frontiere

DALLA NOSTRA INVIATA
KIRUNA (SVEZIA) — Da un lato avanzare sui dossier tecnici del Patto per la migrazione e l’asilo sotto negoziato da oltre due anni e dall’altro lavorare sulla dimensione esterna del fenomeno. La ministra svedese dell’Immigrazione Maria Malmer Stenergard, a Kiruna insieme al governo di Stoccolma e i componenti della Commissione per l’avvio della presidenza di turno dell’Ue, ha spiegato al Corriere quali siano le priorit sull’immigrazione.

In questo momento qual l’emergenza migratoria che sta vivendo l’Ue?
Per quanto riguarda l’Europa, negli ultimi anni abbiamo assistito a un aumento del numero di migranti. E credo sia ovvio che abbiamo bisogno di un nuove regole sulla migrazione. Come presidenza abbiamo quindi l’ambizione di far progredire il Patto sulla migrazione e l’asilo (proposto dalla Commissione Ue nel settembre 2020, ndr). Sono molto felice che sia stato avviato il trilogo (negoziati informali in ambito Ue tra Parlamento, Consiglio e Commissione, ndr) sul dossier Eurodac e naturalmente continueremo a lavorare a livello tecnico sul Regolamento sulla gestione dell’asilo e della migrazione (il cuore del Patto, ndr), per trovare un equilibrio tra solidariet e responsabilit. forse la parte pi difficile del Patto ma estremamente importante trovare questo equilibrio. Allo stesso tempo lavoreremo anche sulla dimensione esterna, cercando di cooperare con i Paesi terzi per far funzionare le riammissioni: una parte fondamentale.

d’accordo con il governo italiano che considera le Ong un elemento di attrazione per i migranti?
Credo sia estremamente importante trovare una soluzione a lungo termine per queste situazioni. Il diritto marittimo parte integrante di questo sistema. Ma credo che quanto si verifica nel Mediterraneo dimostri che abbiamo davvero bisogno di trovare un regolamento che possa essere utilizzato durante tali situazioni, in modo che non possano essere gestite barca per barca.

L’Italia chiede un nuovo meccanismo per i ricollocamenti che funzioni. Cosa ne pensa?
La presidenza svedese continuer a lavorare sulla base di quanto stabilito dalla Repubblica Ceca (che ha avuto la presidenza dell’Ue fino al 31 dicembre scorso, ndr), il che significa che dobbiamo trovare un modo per trovare un meccanismo di solidariet.

La presidenza svedese potrebbe raggiungere un risultato nei prossimi sei mesi sull’equilibrio tra solidariet e responsabilit o pensa che il negoziato continuer dopo giugno?
Credo che la nostra ambizione sia quella di far avanzare il pacchetto ma anche di seguire i tempi, la road map stabilita dai tre Paesi (che si sono avvicendati nella presidenza, ndr) , quindi il Patto sar pienamente negoziato nel 2024. Per per far s che ci accada, ovviamente dobbiamo avere un ritmo di lavoro ambizioso, che significa anche procedere a livello tecnico con la solidariet.

Il vostro governo ha l’appoggio esterno dei Democratici Svedesi, una forza di estrema destra. un problema per voi parlare di solidariet legata alla migrazione?
Se riusciamo a mettere in atto l’intero Patto, avremo un controllo assai migliore alle frontiere. E quindi penso che, a lungo termine, anche la pressione verso la Svezia sar minore. Quindi vediamo un grande vantaggio nel trovare una soluzione all’interno del Patto. E siamo ben consapevoli del fatto che questo significa che deve esserci una solidariet, e noi la porteremo avanti. Parliamo con i nostri alleati tutto il tempo e negoziamo tutto a livello europeo. Ora abbiamo la presidenza. Non sarei cos preoccupata: siamo d’accordo sulla solidariet a condizione che il Patto porti a un maggiore controllo alle frontiere.

13 gennaio 2023 (modifica il 13 gennaio 2023 | 21:11)

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