Il miracolo di Aya e Yagiz, i due neonati estratti vivi dalle macerie del terremoto in Siria e Turchia

Il miracolo di Aya e Yagiz, i due neonati estratti vivi dalle macerie del terremoto in Siria e Turchia

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di Marta Serafini

Una neonata stata estratta dalle macerie, in Siria, ancora attaccata al cordone ombelicale dopo che tutta la sua famiglia morta. In Turchia invece un bambino sopravvissuto insieme alla madre

DALLA NOSTRA INVIATA
ADANA — Quando i soccorritori l’hanno tirata fuori dalle macerie, Aya – in arabo il suo nome significa miracolo – era ancora attaccata al cordone ombelicale della madre, ancora viva. Un battito flebile, ma vivo. Sua madre, suo padre e tutti e quattro i suoi fratelli sono morti dopo che il terremoto ha colpito la citt di Jindires, a pochi chilometri con il confine turco.

Aya ora in ospedale. arrivata luned in pessime condizioni, aveva protuberanze, lividi, aveva freddo e respirava a malapena, ha detto Hani Marouf, il pediatra che si occupa di lei . Ora in condizioni stabili. Al salvataggio di Aya era presente Khalil al-Suwadi, un lontano parente che l’ha portata dal dottore Marouf ad Afrin, 26 chilometri pi a nord.

Per Aya partita subito la catena di solidariet. Vorrei adottarla e darle una vita decente, hanno scritto in tantissimi sui social network. Un conduttore televisivo kuwaitiano in diretta ha detto: Sono pronto a prendermi cura e ad adottare questo bambino… se le procedure legali me lo consentiranno. Il direttore dell’ospedale, Khalid Attiah, ha confermato alla Bbc di aver ricevuto dozzine di chiamate da persone di tutto il mondo. Ma il dottore Attiah, che ha una figlia di soli quattro mesi pi grande di Aya, spiega: Non permetter a nessuno di adottarla per ora. Fino a che i suoi parenti pi lontani abbiano modo di farsene carico, la tratter come se fosse una della mia famiglia. E sottolinea come sua moglie la stia allattando insieme alla propria figlia.

Nella citt natale di Aya, Jindires, come nella maggior parte dei luoghi colpiti dal sisma, si continua a scavare per cercare di salvare i sopravvissuti. Sono luoghi dai quali la popolazione in passato fuggita terrorizzata dagli attacchi chimici e dai bombardamenti del regime di Damasco. un disastro. Ci sono cos tante persone sotto le macerie. Credo che il 90% della citt sia stato distrutto. E la maggior parte degli aiuti fino ad oggi sono arrivati dalla popolazione locale, ha spiegato un giornalista locale Mohammed al-Adnan.

A Jindires sul campo sono arrivati anche i soccorritori dell’organizzazione White Helmets, che da un decennio tirano ogni giorno persone fuori dalle macerie causate dalla guerra. Donne e uomini che rischiano in prima persona. E non solo in guerra. Anche noi possiamo essere vittime a causa dell’instabilit dell’edificio e dei crolli, spiega Mohammed al-Kamel, portavoce del gruppo. Qui a Jindayris abbiamo appena tirato fuori tre corpi da queste macerie e pensiamo che ci sia una famiglia ancora viva, continueremo a lavorare, ha aggiunto.

In Siria sono stati segnalati pi di 3.000 morti a seguito del terremoto

. Un numero che per non include le vittime nelle aree del paese controllate dall’opposizione. E che inevitabilmente render il conteggio finale molto pi alto.

Sul fronte turco del sisma invece un neonato e sua madre sono stati salvati, circa 90 ore dopo il primo sisma di luned. Yagiz, 10 anni, stato recuperato da una struttura in rovina nella provincia meridionale di Hatay. Dopo un salvataggio definito dai media turchi incredibile anche perch avvenuto di notte, Yagiz stato avvolto in una coperta termica e portato in ospedale mentre la madre veniva issata su una barella. In totale sono pi di 21.000 le persone morte. Il presidente turco Recap Tayyip Erdogan lo ha definito il disastro del secolo.

10 febbraio 2023 (modifica il 10 febbraio 2023 | 18:41)

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