I dati sulla mobilità degli insegnanti non lasciano spazio a dubbi: coloro che provengono dal sud del paese e sono assegnati a incarichi nelle aree urbane del nord, non appena possibile, cercano di tornare a casa.
Ciò nonostante, non sempre possono farlo a causa dei vincoli che li obbligano a rimanere sulla stessa sede per i primi anni di servizio o per la mancanza di cattedre disponibili a causa della ridotta popolazione studentesca. Ad esempio, la Lombardia ha oltre un milione di studenti, mentre la Calabria ne ha poco meno di 300mila.
Dall’analisi dei dati relativi all’anno scolastico 2022/2023 riguardanti le domande di mobilità presentate, anche se non accolte, segnala Italia Oggi in un approfondimento, si nota che nella regioni del Nord, la maggior parte delle richieste riguarda spostamenti verso quattro regioni: Sicilia, Campania, Calabria e Puglia. Viceversa, nelle regioni meridionali, le domande riguardano spostamenti tra le province della stessa regione.
In Lombardia sono state presentate 18.798 domande di cui il 61% (oltre 11mila) fuori regione, concentrandosi l’85% di queste verso Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Anche in Piemonte e in Emilia Romagna si registrano alte percentuali di richieste di mobilità verso le stesse quattro regioni. Al contrario, le quattro regioni maggiormente richieste come sede di ritorno (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) hanno tassi di trasferimento esterno molto bassi, con prevalenza verso altre regioni limitrofe. La Sicilia, in particolare, registra il tasso più basso di trasferimento esterno, con solo il 2,5% delle domande fuori regione.
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