Il Mondiale in tv,  Stramaccioni  «allena» e non commenta

Il Mondiale in tv, Stramaccioni «allena» e non commenta

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di Aldo Grasso

L’incontinenza verbale trasforma la postazione televisiva in una panchina

Prima o poi doveva succedere, è successo. C’è una seconda voce che parla più della prima, si chiama Andrea Stramaccioni, commenta per Rai Sport le partite del Mondiale. Passi per Argentina-Arabia Saudita, con l’inaspettata vittoria dei secondi. Il risultato era così imprevedibile che uno può anche lasciarsi andare: «Sì, mi sono lasciato andare – ha commentato “Strama” – ma credo di aver assistito a dieci minuti, i primi del secondo tempo, che entreranno nella storia del calcio. Esaltazione pura, meraviglia per chi come me ama nel profondo questo sport». Tutto entra nella storia del calcio, ma fa anche in fretta a uscirne. Già con Marocco-Croazia il record stava per essere battuto, ma la partita è finita, come di dice, «a reti inviolate» e l’enfasi dell’ex allenatore dell’Inter non è riuscita a fare gol.

Ci voleva Uruguay–Corea del Sud, altro noioso zero a zero, perché l’incontinenza verbale di Stramaccioni raggiungesse l’apice. Già la partita era iniziata in maniera quasi comica con il telecronista Dario Di Gennaro alle prese con tutti i Kim che giocano nella Corea. C’è voluto un po’ di tempo, ed è comprensibile la difficoltà, perché i vari Kim trovassero infine un’identità: Kim Seung-gyu, Kim Moon-hwan, Kim Jin-Su, Kim Young-gwon e Kim Min-jae. Come tutti gli allenatori, Stramaccioni non commenta, allena. Il suo inconscio trasforma la postazione televisiva in una panchina e non sa trattenersi: suggerisce i movimenti, urla come urlano gli allenatori sul campo, trasforma i giudizi in raccomandazioni. A proposito, stupisce che uno così preparato sia appena stato esonerato da una squadra qatariota, l’Al Gharafa, che guidava dal luglio 2021, quasi in vista dei Mondiali. In Italia la mia (simpatica) ossessione si chiama Dario Marcolin, che non sta mai zitto, nemmeno per un secondo. Ma adesso c’è chi lo ha superato, uno che è entrato nella storia del calcio tv per aver battuto, a parole, il telecronista.

25 novembre 2022 (modifica il 25 novembre 2022 | 20:23)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-11-25 19:36:00,

di Aldo Grasso

L’incontinenza verbale trasforma la postazione televisiva in una panchina

Prima o poi doveva succedere, è successo. C’è una seconda voce che parla più della prima, si chiama Andrea Stramaccioni, commenta per Rai Sport le partite del Mondiale. Passi per Argentina-Arabia Saudita, con l’inaspettata vittoria dei secondi. Il risultato era così imprevedibile che uno può anche lasciarsi andare: «Sì, mi sono lasciato andare – ha commentato “Strama” – ma credo di aver assistito a dieci minuti, i primi del secondo tempo, che entreranno nella storia del calcio. Esaltazione pura, meraviglia per chi come me ama nel profondo questo sport». Tutto entra nella storia del calcio, ma fa anche in fretta a uscirne. Già con Marocco-Croazia il record stava per essere battuto, ma la partita è finita, come di dice, «a reti inviolate» e l’enfasi dell’ex allenatore dell’Inter non è riuscita a fare gol.

Ci voleva Uruguay–Corea del Sud, altro noioso zero a zero, perché l’incontinenza verbale di Stramaccioni raggiungesse l’apice. Già la partita era iniziata in maniera quasi comica con il telecronista Dario Di Gennaro alle prese con tutti i Kim che giocano nella Corea. C’è voluto un po’ di tempo, ed è comprensibile la difficoltà, perché i vari Kim trovassero infine un’identità: Kim Seung-gyu, Kim Moon-hwan, Kim Jin-Su, Kim Young-gwon e Kim Min-jae. Come tutti gli allenatori, Stramaccioni non commenta, allena. Il suo inconscio trasforma la postazione televisiva in una panchina e non sa trattenersi: suggerisce i movimenti, urla come urlano gli allenatori sul campo, trasforma i giudizi in raccomandazioni. A proposito, stupisce che uno così preparato sia appena stato esonerato da una squadra qatariota, l’Al Gharafa, che guidava dal luglio 2021, quasi in vista dei Mondiali. In Italia la mia (simpatica) ossessione si chiama Dario Marcolin, che non sta mai zitto, nemmeno per un secondo. Ma adesso c’è chi lo ha superato, uno che è entrato nella storia del calcio tv per aver battuto, a parole, il telecronista.

25 novembre 2022 (modifica il 25 novembre 2022 | 20:23)

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