di Arianna Ravelli
Il cambio di rotta anticipato dal New York Times: negli stadi sarà venduta solo birra analcolica. Nei giorni scorsi era stato chiesto alla Budweiser di spostare gli stand in zone più defilate. ha versato 75 milioni di dollari
La birra finisce in fuorigioco ai Mondiali in Qatar: negli stadi sopravviverà solo la versione analcolica. A due giorni dall’inizio del torneo è questo l’ultima decisione presa dalla Fifa su pressione del governo del Qatar. Nonostante 75 milioni di dollari versati dallo storico sponsor dei Mondiali, la Budweiser, il cui rapporto (iniziato nel 1986) adesso potrebbe incrinarsi.
Mancava giusto il caso birra a alienare simpatie ai Mondiali più criticati di sempre: com’è noto la vendita degli alcolici è strettamente controllata in Qatar (si trovano tendenzialmente solo nei bar degli hotel internazionali), ma fin qui doveva essere consentita nell’area immediatamente fuori dagli stadi e nelle fan zone. Nei giorni scorsi il New York Times aveva rivelato i primi problemi: sabato la Budweiser aveva ricevuto l’invito da parte degli organizzatori di trasferire gli stand in luoghi «più defilati» e discreti. La paura era che la popolazione locale potesse essere «turbata» da questa inedita facilità di accesso all’alcol. E questo già sembrava in piena violazione con gli accordi di sponsorizzazione e con la guida ufficiale per i fan secondo «i possessori di biglietti avranno accesso ai prodotti Budweiser, Budweiser Zero e Coca-Cola all’interno del perimetro dello stadio» per almeno tre ore prima delle partite e per un’ora dopo. Il marchio americano aveva comunicato che «il nostro staff è stato messo al corrente del cambiamento solo il 12 novembre, otto giorni prima dell’inizio del torneo. E ora stiamo lavorando con la Fifa per trasferire i punti vendita in concessione nei luoghi indicati».
Adesso chissà come avrà preso l’ulteriore giro di vita, pare voluto direttamente dalla famiglia reale del Qatar: nei tendoni seminascosti sempre secondo il New York Times potrà offrire solo birra analcolica. Il caso, naturalmente, è meno banale di quanto potrebbe sembrare, e rappresenta l’ennesima riprova di quanto sia difficile coniugare libertà date per scontate dagli occidentali con le usanze degli ospitanti. E, cosa anche più inquietante, suggerisce che la Fifa non ha il pieno controllo delle principali decisioni relative al suo evento: oggi è la birra, domani potrebbe essere la tolleranza zero verso una maglietta arcobaleno.
18 novembre 2022 (modifica il 18 novembre 2022 | 12:16)
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, 2022-11-18 11:24:00, Il cambio di rotta anticipato dal New York Times: negli stadi sarà venduta solo birra analcolica. Nei giorni scorsi era stato chiesto alla Budweiser di spostare gli stand in zone più defilate. ha versato 75 milioni di dollari , Arianna Ravelli